Da non perdere la mostra delle leggendarie sportive di Maranello protagoniste delle corse su strada, dalla 166 MM di Gianni Agnelli alle fantastiche Monza SP di oggi
Leggere, minimaliste, scoperte: sono le barchette del Cavallino diventate icone di bellezza e perfezione assoluta: dalla Ferrari 166 Mille Miglia carrozzata Touring del 1950 di Gianni Agnelli - "ma questa non ¨¨ una macchina, ¨¨ una barchetta" aveva esclamato l¡¯Avvocato al Salone di Torino del 1948 - all¡¯ultima SP Monza capostipite di un nuovo concetto di serie limitata made in Maranello ispirato alle leggende degli anni Cinquanta. "Il peso ¨¨ nemico, la resistenza all¡¯aria un ostacolo" era il motto della tecnologia "Superleggera", un nome divenuto un marchio di fabbrica, con racchiuso tutto il criterio produttivo di Felice Bianchi Anderloni prima e di suo figlio Carlo poi, a cui si devono alcune delle "barchette" pi¨´ belle della storia dell'auto.
Indimenticabili successi nelle competizioni
¡ª ?Una purezza delle forme che si traduceva nei successi in pista: indimenticabile la vittoria di Clemente Biondetti alla Mille Miglia e quella di Luigi Chinetti e Lord Selsdson alla 24 ore di Le Mans del 25-26 giugno 1949 sulla Ferrari 166 MM spider. E gi¨¤ nell¡¯ottobre di quell¡¯anno al Salone dell¡¯Auto di Parigi la 166 MM spider Touring esibiva un¡¯elegante livrea grigia: l¡¯abbandono del ¡°rosso corsa¡± era uno dei segnali che la produzione ¡°stradale¡± di Maranello stava differenziandosi da quella da competizione. Sono gli anni in cui Enzo Ferrari si rende conto che in un'Italia ancora provata dai disastri bellici c¡¯¨¨ comunque spazio per una particolare nicchia di mercato, quella di facoltosi clienti sportivi disposti a pagare e ad attendere mesi pur di avere un esemplare esclusivo del Marchio modenese. Esattamente come oggi. Una clientela a cui Maranello ¨¨ in grado di offrire delle Ferrari derivate dai modelli pi¨´ estremi da corsa, ma in versione pi¨´ ¡°soft¡±, che diventano status symbol in tutto il mondo.
Le straordinarie Ferrari Sport
¡ª ?I tempi maturano per Ferrari Sport straordinarie come le 750 Monza e 860 Monza, diventati nel tempo veri e propri oggetti d¡¯investimento: una delle pi¨´ belle Ferrari 750 Monza carrozzata Scaglietti del 1955, appartenuta in origine al conte Bruno Sterzi di Milano ¨¨ stata recentemente venduta all¡¯asta a tre milioni e quattrocentomila euro circa. Le barchette del Cavallino ispirarono i pi¨´ importanti ingegneri e carrozzieri. Nel 1951 a Maranello Aurelio Lampredi avvi¨° il progetto 340 con un V12 da 280 cavalli per i mezzi da corsa e 220 cavalli per le poche vetture ricarrozzate stradali: una di queste, "vestita" da Ghia, verr¨¤ acquistata dal presidente argentino Per¨°n.
Imperdibile mostra al Salone Auto e Moto d'epoca di Padova
¡ª ?L¡¯anno dopo la versione meno spinta di 342 venne costruita in pochi esemplari da 200 cavalli, cambio a quattro velocit¨¤ e guida a sinistra, alcune carrozzate da Pinin Farina e una da Vignale. Il motore pi¨´ pesante e meno potente di quello della 340 era nato come propulsore destinato all¡¯uso stradale, e uno dei primissimi clienti Ferrari, il re Leopoldo del Belgio, ordin¨° proprio una 342 America. Padova capitale dell¡¯auto (24-27 ottobre) non poteva non omaggiare la "Rossa pi¨´ amata in abito da corsa" con la mostra tematica all¡¯Arena Aci dedicata alle barchette della Casa di Maranello, e l¨¬ vedremo dalla 166 Mille Miglia di Gianni Agnelli all¡¯ultima SP Monza, passando per le 340 MM Vignale, le 375 MM Pininfarina, 750 Monza, 500 Mondial e uno dei quattro esemplari mai costruiti di 857 S.
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