Prosegue la tendenza negativa per le immatricolazioni di auto nuove in Europa. A novembre il passivo ha toccato il 12% rispetto ad un anno prima, un dato che cumulato con quelli dei mesi precedenti segna un parziale -25,5% quando manca solo dicembre. E con la pandemia tornata a mordete, l¡¯ultimo mese del 2020 non sar¨¤ di tenore diverso
Le immatricolazioni di auto nuove in Europa si avviano a chiudere un 2020 che vedr¨¤ sparire un quarto del mercato rispetto all¡¯anno precedente, tra crisi di settore e la mazzata inflitta dal coronavirus. I dati diffusi da Acea, l¡¯associazione europea dei costruttori automobilistici, certificano a novembre 897.692 nuove targhe, il 12% in meno rispetto allo stesso mese dell¡¯anno precedente. Fatta eccezione per il +3% di settembre che aveva autorizzato qualche seppur timida speranza di un parziale recupero, l¡¯anno in corso ¨¨ uno stillicidio di segni negativi e il complessivo -25,5% registrato tra gennaio e novembre, rispetto allo stesso periodo del 2019, difficilmente migliorer¨¤ a dicembre, considerata la seconda ondata della pandemia. Dati preoccupanti per l¡¯intero settore automobilistico europeo, che con 14,6 milioni di addetti diretti e indiretti impiega il 6,7% della forza lavoro del Vecchio continente. Problemi simili si registrano negli Stati Uniti, con dinamiche e percentuali non molto diverse, mentre la Cina sembra uscita dalla crisi coronavirus e cresce stabilmente da luglio, con la possibilit¨¤ di azzerare le perdite a dicembre. Il rallentamento del mercato e le incognite sul 2021 incidono anche sulla transizione verso una mobilit¨¤ pi¨´ sostenibile, proprio Acea per bocca del suo presidente Eric-Mark Huitema ha definito ¡°irrealistico¡± l¡¯obiettivo di avere 30 milioni di auto elettriche in circolazione sulle strade europee entro il 2030.
cos¨¬ i mercati minori
¡ª ?Tornando ai dati di mercato, i cali pi¨´ consistenti tra i Paesi europei nel mese di novembre si registrano in Bulgaria (-45%), Slovenia (-33%) e portogallo (-27,9%). Non mancano i segni positivi come in Irlanda (+20%), Cipro (+10,9%) e Grecia (+2,4%), ma c¡¯¨¨ da dire che si tratta di mercati minori, messi insieme non superano le diecimila unit¨¤ immatricolate. Per quanto riguarda il mercato italiano, a novembre la flessione ¨¨ stata dell¡¯8,3%.
Gli altri mercati, chi perde di pi¨´ o di meno
¡ª ?Nei dati cumulati tra gennaio e novembre il mercato automobilistico europeo ¨¨ in grande affanno, con la crisi che colpisce duramente anche i paesi che tradizionalmente trainano il carro. La Germania mantiene il primato continentale con 2.606.284 immatricolazioni, il 21,6% in meno rispetto allo stesso periodo del 2019; al secondo posto la Francia a quota 1.463.795 (-26,9%). L¡¯Italia ¨¨ in terza piazza con 1.261.802 targhe e una flessione pari al 29%. Sommando le immatricolazioni dei 27 Paesi che compongono l¡¯Unione Europea il totale segna 8.911.131, il 25,5% in meno del 2019. Tra i Paesi che possono vantare flessioni pi¨´ contenute della media spicca la Svezia, che pur con un mercato relativamente piccolo (257.362 immatricolazioni in tutto) registra un -16,4%. Perdite pi¨´ contenute anche in Finlandia (88.280 immatricolazioni, -16,7%), Lituania (35.987, -16,2%), Danimarca (175.394, -16,5%) e Cipro (9.402, -17,4%). Il Regno Unito ¨¨ ormai fuori dalla Ue ma giusto per riferimento registra 1.498.382 immatricolazioni, con una flessione del 30,7%. Anche la Norvegia ¨¨ fuori dalla Ue ma merita una menzione come il Paese geograficamente europeo con la flessione pi¨´ contenuta: 120.838 immatricolazioni corrispondono al 7,8% in meno rispetto al 2019.
I RISULTATI DEI GRUPPI
¡ª ?Inevitabilmente negativi i dati sulle immatricolazioni del periodo gennaio-novembre suddivisi per i gruppi automobilistici, tutti accusano il colpo. Nella sola Unione europea - senza Regno Unito e Paesi Efta ¨C il gruppo Volkswagen ha visto le proprie vendite diminuire dello 24% - da 3.003.395 a 2.281.473 - rispetto ai primi undici mesi del 2019. La quota di mercato del gruppo di Wolfsburg ¨¨ per¨° cresciuta dal 25,1 al 25,6 percento. Il gruppo Psa ha lasciato sul terreno il 31,5%, passando da 1.999.5231.846.918 a 1.368.808 e con una quota passata dal 16,7 al 15,4 percento. Il gruppo Renault registra -26,8% con 1.023.934 immatricolazioni rispetto a 1.399.461 di un anno fa; quota di mercato in leggera discesa dall¡¯ 11,7% all¡¯11,5%. Le 634.865 immatricolazioni di Hyundai group rappresentano il 19,8% in meno rispetto alle 791.535 del 2019, ma la quota dei coreani cresce dal 6,6 al 7,1 percento. Fca segna 587.583 immatricolazioni contro 819.637, il 28,3% in meno e una quota di mercato che si contrae dal 6,9 a 6,6 percento. Non sorridono neppure i gruppi premium come Bmw: le 579.997 immatricolazioni sono il 17,1% in meno rispetto alle 699.377 del 2019; il market share, per¨°, sale dal 5,8 al 6,5 percento. Daimler ha registrato 561.182 nuove auto contro le 731.086 del 2019, sul -23,2% complessivo pesa il crollo di vendite di Smart (-77,5%) che ha rinunciato del tutto ai motori termici, mentre Mercedes perde ¡°solo¡± il 15%; market share in leggera crescita dal 6,1 al 6,3%. Pi¨´ contenuta la contrazione di Toyota che lascia sul campo il 15,6% delle immatricolazioni passando da 506.085 a 599.803 ma aumenta la propria quota dal 5 al 5,7% del mercato. Ford, invece, perde il 31,3% registrando 447.924 nuove immatricolazioni contro le 652.098 di un anno fa; in calo anche il market share ridottosi dal 5,5 al 5 percento. Volvo in discesa da 238.169 a 197.386 (-17,1%) e quota di mercato che passa da 2 a 2,2 percento. Nissan da 262.282 a 187.136 (-28,7); Mazda da 182.267 a 105.710 (-42%); Mitsubishi da 113.579 a 80.677 (-29%) e il gruppo Jaguar-Land Rover da 94.803 a 61.038 (-35,6%). Chiude Honda che passa dalle 66.043 immatricolazioni di un anno fa alle 44.359 di oggi (-32,8%).
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