Innovazioni, stile e complessit¨¤ in fase di progettazione della Purosangue: parla?Flavio Manzoni, responsabile del design della casa di Maranello: "Architettura inedita e piacere di guida, questa ¨¨ la Ferrari che non c'era"
Per arrivare alla versione definitiva della Ferrari Purosangue, la prima vettura a quattro sedili e quattro porte della storia del Cavallino Rampante, ¨¨ servita una fase di sviluppo lunga e dettagliata, con l'intero progetto, costituito da un lavoro estremamente complesso, che ha avuto una durata di quasi un quinquennio. D'altronde si tratta di uno dei modelli pi¨´ attesi a livello internazionale, con la casa di Maranello che, per la prima volta nei suoi settantacinque anni di attivit¨¤, ha provato a creare un?nuovo standard nel panorama automobilistico globale. Per raggiungere questi ambiziosi obiettivi, mantenendo inalterato lo stile di guida e il cosiddetto fun to drive tipico delle altre sportive della gamma, l'azienda emiliana ha studiato e realizzato un layout del tutto inedito, con un'architettura?transaxle sportiva con motore, il celebre V12 aspirato in grado di erogare una potenza massima di 725 Cv, posto in posizione centrale-anteriore e cambio al posteriore, oltre a una Ptu (Power Transfer Unit) collegata davanti al motore per una inedita modalit¨¤ di trasmissione 4x4. Ne abbiamo parlato con Flavio Manzoni, responsabile del design di Ferrari.
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lavoro lungo e complesso
¡ª ?"Come potete immaginare non ¨¨ stata una passeggiata - ha spiegato Manzoni ai microfoni di Gazzetta Motori - Dietro alla nascita della Ferrari Purosangue c'¨¨ un lavoro estremamente complesso che, non a caso, ha richiesto anche un lungo periodo di sviluppo, parliamo di quasi cinque anni. Questo lasso di tempo ¨¨?stato necessario proprio per mettere a punto un'architettura nuova, dedicata a un concetto di automobile che non esisteva. Perch¨¦ ¨¨ difficile inserire questa macchina all'interno di certe categorie o tipologie. ? un oggetto che, nelle nostre intenzioni, doveva riunire tutta una serie di funzionalit¨¤: alcune di esse vanno al di l¨¤ di quelle di una Ferrari normale come l'abbiamo vista finora. Mi riferisco, in particolar modo, alla grande abitabilit¨¤ di questa vettura, al sistema di apertura, quindi all¡¯accessibilit¨¤, ma anche alla versatilit¨¤ di quella che, a tutti gli effetti, ¨¨ la prima Ferrari che puoi usare veramente dappertutto e con chi vuoi".
confortevole e sportiva
¡ª ?Oltre alle sue linee ricercate, la Ferrari Purosangue si distingue per le prestazioni, assolutamente in linea con la storia del Cavallino, e per il grande comfort garantito all'interno dell'abitacolo. "L'aspetto sportivo, atletico, snello di questa vettura contrasta con lo spazio che c'¨¨ a bordo - sottolinea Manzoni - ? quello che io definisco, a volte, come la soluzione di un'equazione complessa, a pi¨´ variabili. Come diceva Costantin Br?ncu?i, grande artista e scultore, la semplicit¨¤ ¨¨ una complessit¨¤ risolta.?? questo, un po', lo spirito?che ci ha guidato nel definire il concetto architettonico e stilistico di questa vettura. Come ho gi¨¤ detto prima ritengo che questa sia la Ferrari che non c'era, ma che era molto attesa, a fronte della sua grande versatilit¨¤, e desiderata da molti, visto che si tratta della rossa da usare tutti i giorni".
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lavoro di squadra per un concept unico
¡ª ?Versatile e sportiva, con un'anima moderna e con un?nuovo telaio dotato di tetto in fibra di carbonio di serie, con l'obiettivo di ridurre il peso e di abbassare il baricentro. "Il primo lavoro, svolto insieme ai miei collaboratori del Centro Stile in sinergia con gli ingegneri, ¨¨ stato quello di definire quella che ¨¨ l'architettura della macchina - ha aggiunto il responsabile del design di Ferrari - Quindi cercare di capire qual ¨¨ il concetto architettonico della macchina, che tipo di proporzioni darle, come riuscire a mettere insieme elementi o aspetti di progetto che sono anche molto contrastanti fra loro.?? stato un lavoro che ha richiesto parecchio tempo, ma ritengo che questo modello ti permetta?di condividere l'esperienza di guida e il cosiddetto fun to drive con gli amici, con la famiglia in un modo veramente unico e incredibile".
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stile inedito, tra passato e futuro
¡ª ?Una profonda ispirazione ad alcuni dei modelli che hanno fatto la storia del marchio con uno sguardo rivolto al domani. ? questa una delle peculiarit¨¤ che rendono la Purosangue cos¨¬ unica. "Nel momento in cui noi concepiamo la linea e la forma di una nuova Ferrari?entrano in gioco elementi di linguaggio che, ovviamente, possono anche attingere al ricchissimo patrimonio linguistico del marchio, ma che, nello stesso tempo, si proiettano verso il futuro - prosegue Manzoni -?Quindi c'¨¨ sempre questo link tra passato e futuro e c'¨¨ questa volont¨¤ anche di un'evoluzione continua del linguaggio che, per¨°, ¨¨ anche rispettosa della tradizione. Nel senso che facciamo sempre delle scelte molto oculate. Faccio un esempio. ? chiaro che noi non volevamo un effetto tradizionalista, cio¨¨ sul posteriore non abbiamo voluto mettere i soliti fanali tondi che sono anche una sorta di clich¨¦. Volevamo, invece, fare qualcosa di pi¨´ moderno, qualcosa che si avvicina di pi¨´, per esempio, allo spirito di una 296 GTB. Gli elementi che strizzano l'occhio a stilemi della tradizione possono essere anche diversi, ma quello che conta ¨¨ che l'insieme ¨¨ assolutamente originale. Secondo me ¨¨ un oggetto inatteso, inaspettato ma che, nello stesso tempo, chi lo vede lo riconosce subito come una Ferrari. E questo ¨¨ straordinario, perch¨¦ ¨¨ una Ferrari con proporzioni mai viste prima".
dimensioni e peculiarit¨¤
¡ª ?Le dimensioni, si diceva, con tutte le relative complessit¨¤. "Nei mesi scorsi, insieme agli aerodinamici, abbiamo svolto un lavoro certosino, per cercare di ottenere un perfetto equilibrio tra le performance e la bellezza della vettura. Come l'abbiamo fatto? Innanzitutto, ci siamo posti due obiettivi. Il primo ha anche un carattere legato proprio al proporzionamento dell'oggetto, l'abbiamo diviso in due. Abbiamo scomposto il body della vettura in due parti, ossia la scultura color carrozzeria e il sottoscocca, l'underbody, che ¨¨, invece, in carbonio e che d¨¤ questo effetto di leggerezza, di corpo atletico, alla macchina. Questo anche grazie al fatto che la carrozzeria sembra sospesa, lo vediamo anche negli archi ruota, dove c'¨¨ questo effetto flottante, quasi di sospensione. Per¨°, intanto, il corpo vettura ¨¨ stato trattato in modo aerodinamico, cio¨¨ come se fosse una scultura attraversata dall'aria. Questo lo vediamo anche nel cofango anteriore, dove ci sono questi attraversamenti molto belli, che creano una sorta di aerobridge, a mio avviso molto interessanti proprio perch¨¦ la connotano, le danno un'identit¨¤ molto scultorea. Poi ci sono, invece, tutta una serie di device, e vi invito veramente ad andare a scoprirli uno a uno, studiati attentamente al millimetro con gli aerodinamici che sono stati collocati in tutte le parti pi¨´ scure della macchina e che, quindi, sono di seconda lettura. Tutto il sottoscocca, peraltro, ¨¨ ricco di device, che vanno dai deflettori agli attraversamenti, fino ai canali che si trovano, attorno alle ruote, negli archi ruota, per poi arrivare al diffusore posteriore.
aerodinamica e sensazioni al volante
¡ª ?Il piacere di guida, al volante della Ferrari Purosangue, ¨¨ garantito. "Le sospensioni attive sono state, sicuramente, un elemento tecnico determinante per poter garantire questo effetto - spiega Manzoni -?Sembra quasi di guidare un go-kart su una macchina a ruote alte, che ¨¨ una cosa sensazionale". Ma le difficolt¨¤, in fase di progettazione della vettura, non sono mancate. "L'assetto ¨¨ stato un elemento fortemente discusso durante lo sviluppo per cercare di capire qual era l'equilibrio tra un effetto di vettura versatile, ma nello stesso tempo una berlinetta sportiva - racconta il responsabile del design di Ferrari - Anche questo elemento ¨¨ stato analizzato a lungo. Gli scogli sono stati fondamentalmente due. Quando ormai avevamo identificato il concetto estetico e scultoreo della macchina, il primo scoglio ¨¨ stato perfezionare l'aerodinamica. Ci siamo resi conto che le richieste di aerodinamica andavano veramente in una direzione opposta rispetto alla bellezza dell'oggetto che volevamo ottenere. Quindi, insomma, c'¨¨ stato una fase molto critica in cui abbiamo pensato 'Oddio, come facciamo?'. Poi, invece, con grande pazienza, lavorando in simbiosi soprattutto con gli amici dell'aerodinamica, siamo riusciti a poco a poco a trovare il perfetto connubio tra performance e bellezza. Il secondo scoglio importantissimo, invece, ¨¨ stato quando abbiamo fresato per la prima volta il modello degli interni e ci siamo resi conto che lo spazio a bordo non era quello che ci aspettavamo. Quindi, anche qui, ¨¨ stato necessario fare un lavoro un po' in emergenza per cercare di ridare spazio all'abitacolo, ma senza distruggere il concetto degli esterni, soprattutto questa cabina cos¨¬ compatta, con i muscoli prominenti e anche con questo effetto di stance, quindi di macchina collocata su ruote grandi, molto solida?e piazzata sulla strada. Per¨°, alla fine, anche qui siamo riusciti a trovare una soluzione che ci ha permesso di risolvere questi aspetti in maniera, secondo me, egregia".
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