Lutto
Aldo Brovarone: addio al designer dei bolidi italiani come F40 e Dino
Lutto nel mondo dell¡¯auto. Si ¨¨ spento all¡¯et¨¤ di 94 anni il progettista e designer di fama internazionale Aldo Brovarone, firma di capolavori senza tempo come la Maserati A6G CS del 1953, la Ferrari 375 America Speciale del 1955, la Ferrari Dino Berlinetta Speciale del 1965 e la Ferrari F40, disegnata insieme a Leonardo Fioravanti poco prima di andare in pensione nel 1988. Di Brovarone si ¨¨ parlato sempre poco, complice una sua grande riservatezza e il fatto che, come raccontava lui stesso, ¡°in quegli anni i nomi degli stilisti non figuravano, eravamo impiegati e dipendenti come altri, anche se trattati con maggiore riguardo, e tra di noi c¡¯era anche molta competizione¡±.
DA CISITALIA A PININFARINA
¡ª ?La vita di Aldo Brovarone ¨¨ una storia di sacrifici, costanza, talento, e tanta passione. Nato a Vigliano Biellese il 24 giugno del 1926, Aldo Brovarone, che sognava di diventare pilota aeronautico, viene eportato in Polonia durante la Seconda Guerra Mondiale e a fine conflitto espatria in Argentina. A Buenos Aires l¡¯incontro che gli cambier¨¤ la vita: quello con il fondatore della Cisitalia Piero Dusio, che in Sud America apre la Autoar, Automotores Argentinos, prima casa automobilistica del paese latino. Il suo debutto da ¡°figurinista¡±, come erano definiti all¡¯epoca gli aspiranti designer, ¨¨ proprio per un depliant pubblicitario del modello di Autoar previsto per il 1950, che prende forma in tre esemplari sulla base del bozzetto del giovane grafico italiano. Al rientro a Torino, in una Cisitalia sull¡¯orlo del fallimento, Brovarone viene chiamato e assunto in Pininfarina nel 1954, dove rimane come disegnatore e capo dell¡¯ufficio stile per 35 anni, lavorando alle dipendenze prima di Battista e poi di Sergio Pininfarina.
FERRARI E ALFA ROMEO
¡ª ?Nel corso di una lunghissima carriera Brovarone ha legato il suo nome e il suo stile inconfondibile alle pi¨´ prestigiose case automobilistiche italiane, dal Cavallino Rampante - con la Ferrari 250 le Mans, la Ferrari 375 America Speciale disegnata per Gianni Agnelli, e la Superfast II - ad Alfa Romeo per la quale ha plasmato le linee della Spider (la Duetto) realizzata insieme a Franco Martinengo, rimasta in produzione per quasi un trentennio, della Giulia Coup¨¦ Speciale del 1965, della 3500 Superflow e della concept Eagle su base Alfetta, presentata al Torino nello stand Pininfarina nel 1975, suo ultimo disegno da Salone. Nel campo delle vetture di serie, il designer piemontese ha dato il suo apporto stilistico alla Lancia Gamma Coup¨¦, una delle Lancia pi¨´ eleganti di sempre, e alla Peugeot 504. Un talento, quello del disegno, che Brovarone ha espresso sino alla fine, con bozzetti che rimangono nella storia della cultura e del design automobilistico. ¡°E con un ultimo gesto di affetto e di amicizia pur non essendo in grado di disegnare in maniera impeccabile come voleva fare sempre lui- racconta il collezionista Corrado Lopresto, che con Brovarone aveva un rapporto consolidato negli anni- ha fatto i due bozzetti del logo del Raid Palermo Reggio Calabria Milano, con i disegni della mia Balilla, per festeggiare i 40 anni della mia collezione; i suoi ultimi disegni¡± .
IL RICORDO DI ALFREDO STOLA
¡ª ?Nel 1988 Aldo Brovarone va ufficialmente in pensione ma non abbandona la sua passione, continuando a collaborare prima con Fioravanti, e poi con Studiotorino e Stola ¡°Con lui se ne va un immenso stilista- dice Alfredo Stola- un uomo di grande talento e di infinita gentilezza e sincera umilt¨¢¡±. ¡°Una volta andato in pensione, tra il 1996 e il 2005 ha realizzato in amicizia il design per diverse fuoriserie della Stola e Studiotorino come la Fiat Dedica, l¡¯Abarth Monotipo, la Stola GTS e le Ruf RK Spyder e Coup¨¨ - racconta Alfredo Stola- e nell¡¯ultima parte della sua vita si ¨¨ dedicato con generosit¨¤ ai giovani studenti di design, e ha sempre continuato a disegnare le sue famose cartoline rievocative non solo di automobili ma anche di aerei, l¡¯altra sua grande passione.¡± ¡°Non dimenticher¨° mai i pomeriggi passati con lui a casa- continua Stola- dove seduto al suo piccolo tavolo creava con la sua inconfondibile tecnica a tempera i disegni delle vetture, che poi sarebbero diventate realt¨¤ per la nostra famiglia. Tutti lo chiamavano Maestro¡±
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