Il presidente delle case straniere in Italia Crisci scrive alla premier chiedendo interventi che da una parte tutelino la filiera produttiva e dall'altra incentivi che permettano ai redditi pi¨´ bassi di potere rinnovare l'automobile
"Il benessere sostenibile va ricercato. ? il dovere di una madre, di un padre, ¨¨ il dovere di tutti". Termina cos¨¬, con la citazione del famoso "sono italiana, sono una madre" la lettera che Michele Crisci, presidente dell'Unrae, l'unione delle case automobilistiche estere in Italia, ha scritto alla premier Giorgia Meloni. Una missiva in cui Crisci ricorda cosa rappresenta la filiera automotive in Italia e cosa, secondo l'associazione che rappresenta, serve per il settore in questo Paese.?
il peso dei componenti
¡ª ?Nel testo Crisci ricorda i numeri della filiera in Italia con 1,2 milioni di persone occupate, direttamente e indirettamente o il cui lavoro ¨¨ comunque legato all'auto, gli 80 miliardi annui di gettito fiscale, un valore in fatturato che equivale al 20% circa del Pil. E poi, questa ¨¨ la connessione diretta tra filiera italiana e costruttori stranieri, si sofferma sulla componentistica. Le nostre aziende infatti realizzano il 59,3% del fatturato vendendo a clienti stranieri che, in dettaglio, sono nel 66,2% dei casi tedeschi, 29% francesi, 17,9% americani. Un patrimonio da difendere. "Cosa succeder¨¤ quando i committenti esteri si rivolgeranno ad altre tecnologie?". "Le aziende italiane vanno tutelate - prosegue Crisci - non solo quando vendono ma anche quando acquistano. Serve un mercato in salute per attrarre investimenti". Poi si sofferma su provvedimenti poco efficaci, gli incentivi auto, nella formulazione attuale che fanno parte del fondo automotive da 8,7 miliardi istituito dal decreto legge 1¡ã marzo 2022 n¡ã17. Come dimostrano i dati di mercato del 2022 hanno registrato un calo delle immatricolazioni di oltre il 10% e soprattutto un arretramento nelle vendite delle auto che beneficiano dei maggiori Ecobonus, ovvero auto elettriche e ibride plug-in. "L'Italia deve dotarsi di impianti di ricarica potenti e capillari". Attualmente i punti pubblici sono 30.273, ossia 6,1 ogni 100 km e di questi solo il 25% ha una potenza superiore ai 22 kW. La media europea ¨¨ di 8,2 ogni 100 km di strada anche se la percentuale di punti rapidi cala al 15%.
Il parco circolante
¡ª ?Sul rinnovo del parco circolante nostrano, oltre 39 milioni di vetture delle quali 9,9 milioni sono Euro 0, 1, 2 e 3, Crisci suggerisce, come pi¨´ volte fatto dalle associazioni di categoria, Unrae in testa, la possibilit¨¤ di rendere accessibili (leggi sempre incentivi) auto con omologazione da Euro 5 in su, nuove e usate, che hanno livelli di emissioni infinitamente pi¨´ bassi, e molto pi¨´ elevati in termini di sicurezza, rispetto alle vetture pi¨´ vecchie. Una soluzione che favorirebbe le persone con i rediti pi¨´ bassi nella decisione di acquisto. "Non possiamo aspettarci che elettriche idrogeno siano la risposta all'esigenza di rinnovo. Ci vuole pragmatismo" per ricercare il "benessere sostenibile".
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