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Auto: incentivi e colonnine. Un miliardo finora non speso
Un fiume di soldi disponibile per gli incentivi per le auto di piccola cilindrata, gli incentivi per le wallbox per privati e l'installazione di colonnine di ricarica pubblica finanziate dai fondi Pnrr. Un miliardo e 42 milioni di euro complessivi che adesso sono al palo. Per gli incentivi per l'acquisto di auto ci sono 262 milioni di euro non spesi nel 2022 che facevano parte dei plafond delle auto elettriche (emissioni di CO2 tra 0 e 20 g/km) e delle ibride plug-in (fascia 21-60). Sia lo scorso anno che quest'anno invece i fondi sono stati esauriti in poco tempo per le auto con emissioni tra i 61 e 135 g/km di anidride carbonica. Si tratta di vetture con motori full hybrid, mild hybrid e termici di piccola cilindrata. Corrispondono ai modelli che hanno anche i prezzi pi¨´ bassi dei listini attuali appartenenti ai segmenti A, B e C e che, anche senza incentivi, svettano negli ultimi risultati di mercato positivi. Ecco quindi la richiesta da pi¨´ parti di rifinanziare questi Ecobonus, gli unici che per l'erogazione prevedono obbligatoriamente la rottamazione di un veicolo omologato da Euro 0 a Euro 4. In prima fila ci sono le associazioni di categoria automotive Anfia, Federauto e Unrae. Che per¨° articolano le loro proposte.?
nodo parco circolante
¡ª ?Il ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, da cui dipendono i fondi per gli incentivi auto, al question time della Camera dello scorso 5 aprile ha rilanciato sull'importanza di svecchiare il parco circolante: "Noi dobbiamo incentivare chi ha bisogno dell'aiuto dello Stato per svecchiare la propria auto,?per rottamare l'autovettura euro 0, euro 1, euro 2 o euro 3.?Cio¨¨ coloro che non se lo possono permettere, non chi ha la?facolt¨¤ di permettersi di comprare, se vuole - come auspichiamo?- un'auto elettrica. Il parco da rottamare ¨¨ la vera priorit¨¤?ambientale" per il ministro che indica come sono quasi 11?milioni le auto circolanti euro 3 o?inferiori, pi¨´ del 25%. "? questa la vera emergenza ambientale?che si ¨¨ accumulata negli ultimi anni", sottolinea Urso.?Il ministro ricorda che nel 2022 sono rimasti inutilizzati?incentivi sull'elettrico puro per 127 milioni di euro e finora,?delle risorse stanziare per quella tipologia, nel 2023, ne?risultano usate "meno dell'8%". "Si pone ora la necessit¨¤ di?predisporre una rimodulazione degli incentivi prendendo atto?della realt¨¤" e di "utilizzarli al meglio al fine di svecchiare?il parco autovetture circolanti che ¨¨ vecchio e altamente?inquinante, il pi¨´ vecchio d'Europa".
redistribuzione e fiscalit¨¤
¡ª ?Ad oggi la questione del rifinanziamento degli incentivi per le auto 61-135, secondo pi¨´ fonti, non risulta calendarizzata nelle sedute del governo. Tuttavia, non solo le dichiarazioni di Urso ma anche l'impegno dell'Italia con il ministro Gilberto Pichetto Fratin a Bruxelles per la promozione dei biocarburanti , di cui l'Italia ¨¨ produttore, danno la temperatura del clima nazionale sull'argomento. In questo panorama generale Anfia chiede che la rimanenza 2022 venga distribuita in buona parte alle auto 61-135 ma anche alle elettriche a patto che contestualmente le societ¨¤ di noleggio breve e lungo possano beneficiare del 100% del contributo (oggi ¨¨ il 50%) e ai veicoli commerciali leggeri purch¨¦ ci sia una rottamazione contestuale. Con Unrae e Federauto poi si chiede una revisione fiscale dell'auto inclusi detraibilit¨¤ e deducibilit¨¤ per le persone giuridiche.
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wallbox e colonnine
¡ª ?Ci sono poi molti altri soldi disponibili che per¨° ancora oggi non si possono spendere. Per i 40 milioni di incentivi destinati ai privati che vogliono installare una struttura di ricarica (massimo 1.500 euro cadauno oppure 8 mila euro a condominio) manca il decreto interministeriale attuativo. E poi ci sono 740 milioni in arrivo dall'Europa e inseriti nel Pnrr che servono a strutture pubbliche di ricarica. I due decreti ministeriali sono stati firmati da Pichetto lo scorso 12 gennaio, sono stati pubblicati a met¨¤ febbraio, sono in vigore da marzo ma mancano ancora le norme attuative per cui Invitalia, l'agenzia per l'attrazione degli investimenti, non pu¨° ancora muoversi. I decreti, che spalmano il finanziamento tra il 2023 e il 2025, prevedono la costruzione di 13.755 strutture di ricarica veloce in citt¨¤ e almeno 7.500 strutture super veloci su superstrade e autostrade.
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