Il voto su Fit for 55 spacca la politica italiana. Per il ministro Giovannini il 2035 "¨¨ una data ragionevole". Attaccano Salvini e Tajani. Prodi: "Azione non coordinata"
Il voto del Parlamento europeo riguado lo stop alla produzione di auto a benzina e diesel nel 2035 continua a produrre reazioni nella politica italiana. Mercoled¨¬ 8 la plenaria di Strasburgo ha votato la proposta della Commissione Ue nota con Fit for 55 con otto misure per la riduzione delle emissioni di CO2 del 55% entro il 2030 e sui livelli del 1990 e il raggiungimento della neutralit¨¤ entro il 2050. Il capitolo che riguarda l'auto prevede il divieto di vendita di auto nuove con motore termico dal 2035.?
cingolani e giovannini
¡ª ?Secondo il ministo della Transiozione ecologica Roberto Cingolani "al momento teniamo l'asticella alta sul 2035, ma se nel 2033 vediamo che le cose sono impossibili perch¨¦ gli scenari sono cambiati (chi si immaginava una guerra), bisogna avere la capacit¨¤ di tornare sui propri passi e ripensare", afferma alla Kermesse del Foglio. "Ora teniamo l'asticella alta e lavoriamo ad aumentare l'offerta di elettricit¨¤ verde insieme alla domanda di automobili verdi" avendo come obiettivo il 2035. Il suo collega, responsabile delle infrastrutture e della mobilit¨¤ sostenibili, Enrico Giovannini ribadisce inoltre che "come Italia crediamo il 2035 una data ragionevole per lo stop di auto a diesel e benzina. Il Cite si era espresso favorevolmente gi¨¤ lo scorso 10 dicembre, attendevamo solo la decisione della Commissione europea". "Capisco che possa sembrare complicato, - ha spiegato nel corso della stessa manifestazione - ma con i fondi del Pnrr stiamo spingendo la sostituzione dei mezzi inquinanti in Italia. Abbiamo introdotto un fondo di 2 miliardi sulla mobilit¨¤ sostenibile, e un miliardo all'anno fino al 2030 (per un totale di 8,7 miliardi, ndr) per incentivare sia gli acquisti dei consumatori sia l'offerta dei produttori". Per Giovannini si tratta di una sfida complessa, "ma dobbiamo dotare il nostro Paese della capacit¨¤ di vincerla". Il ministero punta con decisione anche sul fronte delle moto: "Serve una svolta, - ha concluso il ministro - abbiamo tra i pi¨´ grandi produttori al mondo, ma ¨¨ un settore che non ha investito ancora nulla nell'elettrico, a differenza di altri Paesi".?
salvini e tajani
¡ª ?Nettamente pi¨´ ostile all'obiettivo fissato dall'Ue il centrodestra: "C'¨¨ un Pd suicida. ? un voto demenziale mettere fuorilegge le auto a benzina e a gasolio", afferma il leader della Lega, Matteo Salvini, commentando la lettera inviata a La Stampa?dal segretario del Pd, Enrico Letta, nella quale parla di emergenza climatica dopo l'approvazione in Europa dell'abbandono delle auto a benzina e gasolio al 2035. E non usa giri di parole Antonio Tajani, vicepresidente del Partito popolare europeo e coordinatore di Forza Italia: "Lo stop ai motori termici dal 2035 rischia di essere un colpo mortale per l'industria automobilistica del nostro Paese". A Il Messaggero, spiega che FI ¨¨ gi¨¤ a lavoro per tentare di mettere una toppa sul voto di mercoled¨¬ a Strasburgo: "Stiamo stilando una risoluzione che impegni il nostro governo a far fronte comune con altri Stati membri per impedire questa sciocchezza. Non tutto ¨¨ perduto". Per Tajani si tratta di uno stop che comporta molti rischi, tutti estremamente seri. Il primo: una perdita di almeno 37-40 mila posti di lavoro (73 mila secondo Anfia, ndr) legati al settore dell'auto e alla componentistica solo nel nostro Paese, secondo le stime pi¨´ ottimistiche".
prodi: "competenze frammentate"
¡ª ?Secondo Romano Prodi, sentito dal Messaggero, "la frammentazione di competenze fra i diversi ministeri, a cominciare dal ministero dell'Economia per passare al ministero dello Sviluppo e a quello della Transizione Ecologica, e la mancanza di un senso di un'azione coordinata fra Confindustria e sindacati, ci impediscono di esercitare quell'azione unitaria che, pur con notevoli difficolt¨¤, l'industria germanica ha gi¨¤ preparato".?
Gazzetta dello Sport
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