Prosegue ad oltranza la trattativa tra Tokyo e Parigi per ridefinire la partecipazione giapponese nella Regie insieme ai nuovi soci cinesi di Geely: all'orizzonte una colossale operazione di vendita di azioni per 4,3 miliardi di dollari
Si allungano i tempi per la chiusura del cerchio, per quella ridefinizione dei rapporti di forza tra Nissan e Renault che non interessa ormai solo la Borsa, ma ¨¨ destinata a cambiare gli equilibri dell'industria dell'auto a livello europeo e poi mondiale. Facendo attenzione a mantenere l'ordine esatto dei due aggettivi. Secondo quanto riportano le agenzie Reuters e Bloomberg, i colloqui tra il gruppo giapponese e quello francese proseguiranno ad oltranza anche nelle prime settimane del 2023, quando ci si aspetta un comunicato congiunto che definisca le nuove relazioni tra due partner che, insieme, hanno rappresentato il terzo costruttore automobilistico mondiale nel 2021. Un riassetto inevitabile dopo l'arresto per illeciti finanziari nel novembre 2018 di Carlos Ghosn, numero uno di entrambe le aziende, e soprattutto dopo il Capital Market day dell'8 novembre scorso. In quell'evento il nuovo numero uno di Renault Luca de Meo ha delineato una divisione del gruppo francese in due, con una azienda destinata esclusivamente alla realizzazione di veicoli elettrici e una seconda entit¨¤ responsabili delle motorizzazioni tradizionali, nata da un accordo quadro con i cinesi di Geely, a cui andr¨¤ una partecipazione per ora del 50%. Operazione questa che ha bisogno del consenso e della partecipazione industriale di Nissan per decollare. Da una posizione di forza, quindi Tokyo ora pu¨° trattare.
Da due a tre
¡ª ?Renault e Nissan sono legate da una Alleanza costituita nel 1999, una formula unica di collaborazione nel panorama automobilistico mondiale che punta sulla condizione di tecnologie e brevetti sviluppati congiuntamente e che, naturalmente, il nuovo ordine previsto da Luca de Meo per Renault apre alla partecipazione anche del nuovo socio cinese Geely. Questo l'argomento che legittimamente rappresenta il primo scoglio da superare per Nissan, chiamata ad entrare nella nuova divisione 100% elettrica francese ma anche anche di fatto obbligata a collaborare con la seconda, al lavoro sulle soluzioni di motorizzazione tradizionale e ibrida. Non c'¨¨ per¨° solo l'ingombrante presenza di Geely e della sua infinita ragnatela di interessi nell'industria europea a complicare i nuovi rapporti. Nissan e Renault hanno da risolvere una questione che appare finanziaria, ed ¨¨ invece per i giapponesi fatto d'onore.
riconquista
¡ª ?Nel 1999, alla nascita dell'Alleanza, Renault viveva una momento di grande disponibilit¨¤ economica, sulla quale ha fatto leva per acquistare circa il 43% delle azioni di Nissan, allora in grossa crisi di liquidit¨¤ e che rilevava in cambio il 15% delle quote di Renault, ma senza diritto di voto. Ad oggi, sono ancora una volta i rispettivi rapporti di forza ad essersi ribaltati, con Tokyo arrivata ad una capitalizzazione di 15 miliardi di dollari, estremamente solida tanto nel fatturato che nelle riserve. Secondo l'agenzia di informazione finanziaria Asia Nikkei, come presupposto per la conclusione della trattativa ora in corso, Renault si sarebbe vista recapitare una proposta molto chiara, ovvero il riequilibrio delle partecipazioni reciproche al 15%, quindi con lo spostamento del 28% delle azioni Nissan controllate da Parigi in un trust indipendente, ovvero una societ¨¤ contenitore gestita da operatori del settore finanziario che le rivender¨¤ sul mercato pubblico o ad altre aziende molto progressivamente, senza cio¨¨ abbatterne il valore con una sola operazione simultanea. Renault ne riceverebbe indietro una rendita stabile e Nissan avrebbe la possibilit¨¤ di riacquistare le proprie quote, con un investimento complessivo che sfiora i 4,3 miliardi di dollari.
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