Se il lockdown ci tiene chiusi in casa, ripercorriamo i film e le gesta dellĄŻattore-pilota, scomparso il 7 novembre del 1980
Nel corso della sua vita, conclusasi allĄŻet¨¤ di cinquantĄŻanni il 7 novembre del 1980, Steve McQueen fu tante cose: il membro di una gang di strada, un marinaio, un Marines e anche un attore. Ma non un attore come gli altri della sua epoca, la medesima di altri grandissimi del cinema, come Marlon Brando, James Dean e Montgomery Clift, ma un attore-pilota. O forse sarebbe il caso di dire pilota-attore, sebbene lo stesso McQueen non sapeva se fosse pi¨´ lĄŻuno o lĄŻaltro: una volta pare abbia detto Ą°non so se sono un attore che gareggia o un pilota che recitaĄą. Quello che fece, per¨°, gli riusc¨Ź benissimo, perch¨Ś McQueen recit¨° in circa trenta film, alcuni dei quali non possono mancare nella videoteca di ogni appassionato di motori. E queste settimane di lockdown ci danno lĄŻoccasione di riscoprirli, proprio in occasione dei quarantĄŻanni dalla scomparsa di McQueen.
il salto
ĄŞ ?McQueen, che nacque il 24 marzo del 1930, non esord¨Ź giovanissimo nel mondo del cinema, perch¨Ś ebbe il suo primo importante ruolo allĄŻet¨¤ di ventisei anni: era una piccola parte nel film Lass¨´ qualcuno mi ama, tratto dalla biografia del pugile Rocky Graziano. Questa interpretazione fu la scintilla per la carriera di McQueen, che quattro anni dopo prese parte al western I magnifici sette e nel 1963 recit¨° in La grande fuga, una delle sue pellicole imperdibili: McQueen ¨¨ un capitano dellĄŻaviazione statunitense, che progetta la fuga dal campo nazista in cui ¨¨ rinchiuso. Fra le scene pi¨´ celebri, cĄŻ¨¨ quella in cui lĄŻattore, in sella ad una Triumph TR6 Trophy (verniciata di nero per essere simile alle Bmw dei nazisti), salta un reticolato. Tuttavia, pur essendo un ottimo motociclista, McQuenn non gir¨° la scena del salto: fu sostituito da una controfigura.
LĄŻINSEGUIMENTO
ĄŞ ?Cinque anni e sette film dopo, McQueen prese parte a Bullitt, la mitica pellicola che contiene uno fra gli inseguimenti pi¨´ celebri nella storia del cinema: McQueen, che interpreta il tenente Frank Bullitt, guida una Ford Mustang GT e insegue la Dodge Charger R/T del sicario interpretato dallĄŻattore Bill Hickman. Girata a San Francisco nellĄŻarco di tre settimane, la scena dellĄŻinseguimento dura poco meno di dieci minuti e contiene alcuni errori di montaggio, perch¨Ś i danni alla carrozzeria della Mustang appaiono prima che lĄŻauto vada a sbattere nel film. Ma questo nulla toglie alla grandezza della scena, anzi, perch¨Ś McQueen guid¨° la Mustang in quasi tutte le scene (in alcune fu sostituito da uno stuntman) e pi¨´ veloce di quanto gli fu detto: il regista Peter Yates chiese agli attori di non superare i 130 km/h, ma in alcuni punti raggiunsero i 180 km/h.
ATTORE E PILOTA
ĄŞ ?Dopo Bullitt, McQueen apparve in due documentari usciti nel 1971: Il rally dei campioni, in cui vengono seguite alcune gare motociclistiche negli Usa; e La 24 Ore di Le Mans, ambientato al circuito di Le Mans durante la 24 ore del 1970. Tuttavia, per problemi legati alla copertura assicurativa durante la corsa, lĄŻattore non prese parte alla gara: molte scese in cui apparve furono girate dopo la fine della 24 Ore. E cos¨Ź, se McQueen non arriv¨° a correre la 24 Ore di Le Mans, prese comunque parte a svariate gare: fra le prime di cui si ha notizia cĄŻ¨¨ quella a Brands Hatch (Inghilterra) per il campionato turismo britannico, dove gareggi¨° con una Bmc Mini, ma il pilota corse anche la 12 Ore di Sebring nel 1970 e nello stesso anno prese parte al rally Londra-Messico. McQueen non si fece mancare nemmeno le auto stradali, perch¨Ś acquist¨° ¨C solo per citarne alcune ¨C una Ferrari 250 GT Berlinetta Lusso del 1963, una Ferrari 275 GTB/4 del 1967 e una Porsche 356 Speedster del 1958. LĄŻattore scomparve il 7 novembre di quarantĄŻanni fa, a seguito di complicazioni sorte dopo un tumore.
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