L¡¯orologio era stato regalato alla fine delle riprese a Haig Alltounian, il capo meccanico responsabile di tutte le vetture utilizzate durante le riprese del film, e andr¨¤ all¡¯asta il 12 dicembre nell¡¯evento di Phillips, Racing Pulse
Appena finito di girare il film Le 24 ore di Le Mans, il protagonista Steve McQueen lo regal¨° a Haig Alltounian, capomeccanico del team che prepar¨° le auto per le riprese, perch¨¦ ¡°in quei mesi lo aveva tenuto in vita. Il 12 dicembre invece andr¨¤ all¡¯asta con Phillips, in occasione dell¡¯evento Racing Pulse, alla ricerca di un nuovo proprietario. Si tratta dell¡¯Heuer Monaco, l¡¯orologio che McQueen ha contribuito a rendere celebre, avendolo indossato per tutto l¡¯arco delle riprese e che oggi ¨¨ divenuto uno dei maggiori rappresentanti del rapporto che lega il mondo delle lancette a quello delle automobili.
Una storia all¡¯antica
¡ª ?Oggi il Monaco ¨¨ conosciuto dai pi¨´, grazie alla sua particolare cassa squadrata e al suo carattere altamente racing. Tuttavia, quando McQueen lo indoss¨° - il film ¨¨ uscito nel 1971 - non era cos¨¬ famoso, senza contare che la stessa maison, Heuer, non si era ancora accostata in modo cos¨¬ stretto al mondo delle corse (quello lo si deve al Drake, Enzo Ferrari, pochi anni dopo), n¨¦ si era legata alla Tag, Technique d¡¯Avant Garde, marchio produttore anche dei motori delle McLaren Anni 80. Steve McQueen ne ¨¨ stato pertanto un testimonial dal momento che nelle riprese del suo film ¨¨ spesso inquadrato anche il segnatempo. In quegli anni per i piloti, soprattutto nelle gare endurance, era fondamentale avere un cronografo al polso in quanto erano loro stessi a prendersi i tempi manualmente, dal momento che non disponevano di sistemi di cronometraggio computerizzati e la tabella non sempre era visibile. Inoltre questo orologio acquista un valore speciale per essere stato il compagno dell¡¯attore americano durante una sfida molto dura della sua vita: girare la pellicola richiese infatti un lavoro immenso, budget altissimi e una vettura, la Porsche 908/2, fu perfino iscritta regolarmente alla corsa del 1970 terminandola in nona posizione. Le altre riprese si svolsero poi principalmente dopo la competizione e richiesero tre mesi, con decine di piloti professionisti coinvolti e altrettante vetture tra cui Porsche, Ferrari e Lola.
Accomunati dalla passione
¡ª ?E cos¨¬ Steve McQueen, appena finite le riprese del film and¨° dal suo capomeccanico, l¡¯uomo responsabile di tutti i lavori che venivano effettuati sulle decine di vetture presenti nelle riprese del film, e gli disse che se lui dopo tutti quei mesi era ancora vivo il merito era solo suo; dopodich¨¦ si sfil¨° il suo Heuer Monaco e glielo regal¨° aggiungendo che non poteva rifiutare perch¨¦ ormai aveva fatto fare un¡¯iscrizione sul fondello dell¡¯orologio: ¡°To Haig Le Mans 1970¡±. Alltounian era lui stesso un uomo del mondo delle corse, che aveva cominciato negli Anni 50 correndo sulla sua Porsche Rsk Spyder. Una volta finiti i soldi si era dovuto reinventare come tecnico e da l¨¬ ha potuto davvero cominciare il suo percorso professionale nel mondo del motorsport. Dopo poco fu chiamato dalla Shelby American per costruire la nuova Cobra 289 e solo due settimane dopo fu aggiunto alla squadra corse del Marchio. Dopodich¨¦ fu alla Dan Gurney All-American Racers e infine fu il meccanico di Denny Hulme alla 500 miglia di Indianapolis del 1968. Con il pilota neozelandese strinse un rapporto di amicizia che dur¨° negli anni e che, si presume, aiut¨° Hulme ad arrivare alla McLaren.
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