Con la Polestar 3, primo Suv della gamma, si apre la nuova era dello stile per il giovane brand del gruppo Geely. Intervista a Nahum Escobedo, il direttore del design esterno
Ci sono voluti ben sette anni dalla nascita del brand per vedere il primo Suv di Polestar. Una scelta che all¡¯apparenza sembrerebbe tardiva, considerando? le richieste di un mercato sempre pi¨´ a ruote alte. Ma la casa del gruppo Geely ha preferito aspettare che la "maturazione stilistica del marchio fosse al punto giusto", spiega Nahum Escobedo, direttore del design esterno di Polestar che sino al 2021 lavorava in Volvo. Si ¨¨ laureato in Transportation Design all'Art Center College of Design di Pasadena in California con una laurea e ha lavorato per quattro anni per il gruppo Volkswagen in California e per un anno in Honda. La sua "firma" si vede?nella Polestar 3, che mescola i canoni delle carrozzerie pi¨´ sportive come berline e coup¨¦ con quelli delle vetture a ruote alte. Che si tratti di un Suv ¨¨ stabilito dagli 1,6 metri di statura, ma l¡¯altezza della linea di cintura e lo scorrere velocemente sul posteriore di quella del tetto la avvicinano alle forme tipiche delle vetture ad alte prestazioni. Una gran bella macchina, originale.
IL SENSO DELLA SMART ZONE
¡ª ?Spiega Escobedo: "Polestar 3 ¨¨ l'espressione migliore del nostro pensiero sino al punto in cui siamo arrivati in sette anni. Il design lo definiamo "scandinavo" sia esternamente che? internamente: una bellezza semplice, una forma pura non sporcata da cromature o altri elementi aggiuntivi.?L¡¯ala frontale le permette di scivolare meglio nell¡¯aria, cos¨¬ come le maniglie a filo con la carrozzeria e lo spoiler che sovrasta la coda tronca. Un'altra peculiarit¨¤ di Polestar 3 ¨¨ aver deciso di non nascondere la tecnologia che equipaggia le vetture, dedicandogli un¡¯intera area del frontale: "L¡¯abbiamo chiamata Smart Zone ed ¨¨ la porzione di carrozzeria che alla base dell¡¯ala raggruppa molti dei sensori presenti sull¡¯auto. Cos¨¬ la mostriamo a tutti?.?La Smart Zone ¨¨ leggermente rientrante rispetto al resto della carrozzeria (cos¨¬ ¨¨ protetta dai piccoli urti durante i parcheggi), riscaldata - per poter essere utilizzata in tutte le condizioni meteo - e ospita radar e telecamere, mentre il Lidar della Luminar per il suo miglior funzionamento ¨¨ stato posto sul parabrezza nel punto pi¨´ alto e centrale.
TESSUTI ECOSOSTENIBILI
¡ª ?Alla base della Polestar 3 c¡¯¨¨ la piattaforma Spa2, un¡¯architettura non esclusivamente riservata a modelli elettrici. "Tutto questo non ci ha posto troppe limitazioni in termini di spazio, siamo riusciti a posizionare le ruote ai quattro angoli pi¨´ estremi, realizzando un passo lungo - di quasi tre metri -? per ottenere degli interni come quelli di un¡¯ammiraglia" - racconta il designer di Polestar.?La disposizione degli elementi tech prevede un pannello verticale da 14,5 pollici per l¡¯infotainment sviluppato da Google e un display di fronte al guidatore che riporta le informazioni essenziali di guida, mentre per il capitolo materiali si punta tutto sulla sostenibilit¨¤, un argomento da sempre caro a Polestar. I clienti possono scegliere tra MicroTech (vinile e tessuto di poliestere riciclato), lana o pelle Nappa prodotta in Scozia da Bridge of Weir seguendo standard di sostenibilit¨¤ certificati e un processo di lavorazione che esclude l¡¯utilizzo del cromo. "La sostenibilit¨¤ rappresenta uno dei cardini della nostra filosofia progettuale e costruttiva. Lo ¨¨ anche per Volvo che la adotta per vetture di stampo familiare mentre noi lavoriamo su auto di performance", dice Escobedo.
IL VALORE DELLA LIBERT¨¤
¡ª ?C'¨¨ un'evidente libert¨¤ di espressione in Polestar, come viene naturale a un brand giovane e nato elettrico. "? vero, essere praticamente nuovi significa non avere "qualcosa" a cui rendere conto e questo lascia ampio spazio alla fantasia, volendo alla provocazione. Ma allo stesso tempo ¨¨ una sfida non facile perch¨¨ non hai un passato importante a cui appoggiarti. Per¨° noi diciamo che non ha senso seguire i trend ma crearli", sottolinea Escobedo. Senza dubbio, il brand ha fatto una scelta di campo netta, al di l¨¤ dell'elettrico: subito premium, e facilmente con auto di dimensioni medie e grandi. "Ma non escludiamo nulla, sia chiaro: il mercato cambia a velocit¨¤ notevoli e bisogna guardare anche come evolve il design in altri settori". In questo senso, la casa ¨¨ molto attenta, come testimonia il Polestar Design Contest, competizione "di stile" a cui hanno partecipato oltre 600 persone in tutto il mondo. Dovevano rispondere alla richiesta del brand Geely di progettare una vettura orientata alle massime prestazioni e 100% sostenibile. "L'abbiamo inventato per stimolare e spingere i giovani a lavorare in questo mondo portando idee nuove, anche rivoluzionarie. Mi sarebbe piaciuto prendervi parte quando ero giovane" - conclude Escobedo.
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