Restauro conservativo o ricostruzione? Nessuno delle due, la Ferrari 308 di Automobili Maggiore ¨¨ un chiaro esempio di restomod. Quando classico e moderno si uniscono, nel segno del Cavallino
Restauro conservativo o ricostruzione? Nessuna delle due: quando oltre a riportare all¡¯antico splendore una vecchia gloria su quattro ruote si interviene anche con modifiche di ammodernamento pi¨´ o meno invasive si parla di restomod, una pratica che a dispetto della comprensibile avversione dei puristi riscuote sempre pi¨´ consenso tra gli appassionati di automobili. Certo, per mettere mani su certe auto ci vuole buon gusto e un certo rispetto, perch¨¦ ¨¨ un attimo varcare la soglia del kitsch o addirittura del sacrilegio. Ma se non si esagera e si sta alla larga da modifiche pacchiane il risultato pu¨° essere estremamente gradevole, come nel caso della Ferrari 308 Gts di Automobili Maggiore (Forte dei Marmi).
PROFANAZIONE?
¡ª ?A molti ferraristi il restomod di una rossa d¡¯annata pu¨° sembrare una sorta di bestemmia, ma bisogna considerare che la capostipite delle V8 stradali del Cavallino (non consideriamo lo ¡°spin-off¡± Dino GT4) ¨¨ stata anche tra le prime Ferrari prodotte in un numero davvero elevato esemplari: dalle linee di Maranello sono uscite pi¨´ di 12 mila 308 nelle sue varie versioni, a cui vanno aggiunti anche gli esemplari della sorellina 208 e l¡¯evoluzione 328. Tutto sommato ¨¨ un ¡°sacrificio¡± che la comunit¨¤ di petrolhead si pu¨° permettere, anche se forse a Maranello non sarebbero del tutto d¡¯accordo.
VIA i FARI A SCOMPARSA
¡ª ?Il senso del restomod ¨¨ quello di unire il fascino delle auto storiche o d¡¯epoca all¡¯affidabilit¨¤ e le prestazioni di una vettura dei giorni nostri, con un pizzico di tuning estetico che possa renderle pi¨´ attuali e accattivanti anche agli occhi del pubblico pi¨´ giovane. Per questo Gianluca Maggiore, ingegnere meccanico nonch¨¦ fondatore dell¡¯azienda che porta il suo nome, ha deciso di reinterpretare un vecchio classico di casa Ferrari seguendo alcune linee guida proprie degli anni venti del terzo millennio: sulla sua 308M a spiccare prima di ogni altra cosa sono i nuovi fari anteriori, che come i quattro gruppi ottici circolari posteriori guadagnano la tecnologia a Led. Si perde tuttavia la tipica ¨C e non pi¨´ omologabile - configurazione a scomparsa dei fari presenti sulle Ferrari anni ottanta, che lascia spazio a gruppi ottici piccoli e discretamente occultati nelle sovrastrutture.
UN PO¡¯ DI GTO
¡ª ?A proposito della carrozzeria, attraversata lungo tutto il perimetro dell¡¯auto da un listello azzurro, si ¨¨ fatto ricorso a materiale composito pur nel mantenimento delle portiere originali. Il nuovo body kit comprende anche un bello spoiler posteriore di chiara ispirazione racing nonch¨¦ citazione al retrotreno della mitica 288 Gto. Rinnovati sono anche gli interni, che sebbene non stravolti rispetto al progetto originale fanno ora ricorso a materiali moderni come alluminio e carbonio. Con il tocco di classe del pomello del cambio di marmo, ¡°licenza¡± in termini di riduzione del peso che Gianluca si ¨¨ preso per onorare la sua citt¨¤ d¡¯origine. Completano il pacchetto la pelle e l¡¯alcantara, ma anche un impianto stereo Delta Sigma e un set di borse su misura realizzato appositamente per la 308M.
Pi¨´ CAVALLI E UN PREZZO ESCLUSIVO
¡ª ?Maggiore si ¨¨ dedicata ovviamente anche alle sospensioni, all¡¯impianto frenante e al motore, l¡¯otto cilindri di casa Ferrari che ha visto la sua cilindrata crescere dagli originali 2.927 cc agli odierni 3.146 cc. Grazie ad una serie di sostanziosi interventi il Quattrovalvole di Maranello ha visto la sua potenza aumentare da 250 a circa 300 cavalli e la coppia salire a quota 300 newtonmetri, un risultato notevole per un propulsore che ¨¨ rimasto orgogliosamente aspirato. Ma il prezzo, ovviamente, ¨¨ per pochi, dal momento che tra l¡¯auto di partenza e le modifiche necessarie per mettersi in garage una 308M servono circa 500 mila euro.
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