Il 21 dicembre ¨¨ partito lĄŻobbligo per tutte le nuove autovetture immatricolate nellĄŻUe di avere la radio digitale di serie. Lo standard Dab+ oggi copre buona parte del territorio italiano, ma a cosa serve e di cosa si tratta esattamente?
Un passo avanti formale e decisivo verso l'abbandono dei disturbi durante l'ascolto della radio in auto, un processo avviato da diversi anni sembra destinato al completamento: dal 21 dicembre 2020, secondo quanto prescrive la normativa europea, tutte le radio integrate nelle autovetture nuove immatricolate in Ue devono poter ricevere almeno il segnale digitale terrestre. Si tratta quindi del passo conclusivo verso l'affermazione della radio digitale in auto, attuata tramite lo standard Dab+. La legge italiana, al pari di Francia, Germania e Regno Unito, aveva imposto dal 1Ąă gennaio 2020 l'obbligo di vendita al dettaglio (sei mesi prima invece per il mercato all'ingrosso) di apparecchi abili alla ricezione digitale, sia fissi che portatili. Con la direttiva europea, che ora ne impone l'installazione sul veicolo (se esso non ¨¨ dotato di radio di serie), il percorso ¨¨ praticamente terminato: ad inizio 2020 circa il 50% delle auto nuove vendute in Europa montava una radio digitale. Si presume che il nuovo scenario porti ad un'accelerazione nella copertura del territorio da parte delle emittenti.
ASCOLTARE LA RADIO IN AUTO IN ITALIA
ĄŞ ?Hanno ancora un senso le emittenti radiofoniche tradizionali nell'epoca della musica in streaming via internet? Certamente. Innanzitutto perch¨Ś non esiste solo la musica ma ci sono anche servizi d'informazione ed altri programmi d'intrattenimento. L'ultima rilevazione RadioTer (Tavolo editori radiofonici) indica per l'Italia dati d'ascolto medi giornalieri di circa 34 milioni di persone nel terzo trimestre 2020. L'auto ha la fetta pi¨´ grossa, nonostante i piani dati flat da decine di gigabytes mensili proposti dagli operatori della telefonia mobile. Nel 2019 la percentuale di chi ascoltava radio in un veicolo ¨¨ stata del 73%. Abitudini radicate che hanno retto bene anche il tremendo urto del Covid-19. Infatti nel 2020 ad inizio estate, al termine del primo lockdown, la percentuale d'ascolto in auto era gi¨¤ tornata al 49%, contro il 54% all'inizio della pandemia e il 28% rilevato nel pieno della chiusura primaverile.
RADIO DIGITALE IN AUTO: COS'¨¨ E A COSA SERVE
ĄŞ ?Non ¨¨ previsto al momento lo spegnimento in Italia delle frequenze utilizzate per la radio analogica FM, sebbene se ne stia discutendo ed ¨¨ inevitabile che prima o poi ci¨° avvenga. Ma a cosa serve la radio digitale? E gi¨¤ che ci siamo: di che si tratta esattamente? Non ¨¨ una tecnologia recentissima. Le prime trasmissioni digitali nello standard Dab (Digital Audio Broadcasting, trasmissione audio digitale) furono avviate nel 1995 in Norvegia. Il segnale da trasmettere viene convertito in una sequenza numerica e compresso, poi inviato tramite gli stessi impianti della radio tradizionale. L'apparecchio ricevente quindi riconverte il segnale digitale nell'originale forma d'onda, esattamente come qualsiasi altro dispositivo audio. I principali vantaggi della radio digitale sono due: abbattimento dei disturbi nella ricezione (il segnale o arriva tutto e perfetto o non arriva per niente, quindi spariscono i classici fruscii della radio tradizionale) e possibilit¨¤ d'inviare grazie alla compressione un maggior numero d'informazioni occupando la stessa banda di trasmissione; ci¨° significa un notevole risparmio economico per le emittenti. Inoltre, lo stesso segnale pu¨° incorporare anche dati aggiuntivi di vario genere. ? soprattutto l'assenza dei disturbi a rendere interessante il sistema, particolarmente in auto.
I problemi maggiori con la prima versione Dab furono due: innanzitutto quel sistema era troppo soggetto ad interferenze che interrompevano spesso il segnale; in secondo luogo l'eccessiva compressione del segnale riduceva troppo la qualit¨¤ sonora, rendendola inferiore a quella analogica (Dab raggiungeva un'estensione nella gamma alta non oltre i 14 KHz contro i 15 della modulazione di frequenza, troppo poco per un ascolto di buon livello). L'evoluzione fu introdotta nel 2007 con lo standard Dab+. L'efficienza della compressione ¨¨ notevolmente migliorata e sono stati implementati migliori sistemi di correzione degli errori, abbattendo le interruzioni del segnale. La qualit¨¤ audio di questo protocollo si avvicina molto (ma non ¨¨ uguale) a quella di un CD.
RADIO DIGITALE DAB+, LA COPERTURA
ĄŞ ?In Italia oggi tutti i canali Rai, le principali emittenti private nazionali e molte stazioni locali trasmettono nello standard digitale Dab+. A seconda della posizione, si riescono a ricevere anche importanti stazioni straniere come Bbc World e il pacchetto della Radio Svizzera. Attualmente la copertura del segnale delle radio private supera l'80% della popolazione nazionale, mentre la Rai ¨¨ pi¨´ indietro, al momento intorno al 55% della popolazione. Le zone dove ¨¨ ancora problematica la copertura sono la dorsale appenninica e le isole per le private e le regioni meridionali per la Rai.
LA NORMATIVA PER LA RADIO DIGITALE
ĄŞ ?In Italia la legge di bilancio 2018, aggiornata dal decreto 32/2019, ha fissato al 1Ąă giugno 2019 per il mercato dell'ingrosso e al 1Ąă gennaio 2020 la vendita obbligatoria di apparecchi radiofonici che comprendano almeno la possibilit¨¤ di ricevere un segnale digitale. Devono essere invece obbligatoriamente almeno digitali tutte le autoradio integrate sui veicoli di classe M (cio¨¨ le autovetture) immatricolati nell'UE dal 21 dicembre 2020, come stabilisce la direttiva europea 2018/1972, nota come Codice europeo delle comunicazioni elettroniche.
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