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Maserati Ghibli Anni 90, sportiva da record sotto due padroni
Il nome Ghibli ¨¨ fortemente evocativo. ? quello del vento caldo e secco che dal deserto del Sahara spira sulla Tripolitania e sulla Cirenaica ed ¨¨ quello della Maserati Ghibli del 1965, che ha portato tanto successo al marchio Maserati: montava un V8 di 90? di 4.7 litri da 310 cv. Tanti cavalli e tanta coppia per 7.800.000 lire (pari a circa 81.000 euro attuali). Con questo nome ¨¨ stata battezzata anche l¡¯auto che negli Anni 90 ha cambiato indiscutibilmente la storia della Maserati, la Ghibli del 1992, costruita fino al 1997 in 2.183 esemplari sotto il controllo di ¡°due padroni¡±. La Maserati, infatti, come industria automobilistica ha avuto una storia tormentata, e quella della famiglia, che trae le proprie origini addirittura nella seconda met¨¤ dell¡¯Ottocento, ancora di pi¨´. Il primo passo verso l¡¯affermazione del nome Maserati nel mondo automotive ¨¨ databile al primo dicembre 1914, quando tre dei sette fratelli hanno aperto a Bologna un garage con officina annessa, fondando la ¡°Societ¨¤ Anonima Officine Alfieri Maserati¡±, intitolata al fratellino prematuramente scomparso e al quartogenito Alfieri, al quale era stato dato lo stesso nome. Questi, assieme ai pi¨´ giovani Ettore ed Ernesto, a causa della guerra era stato costretto ad interrompere l¡¯attivit¨¤, per poi tornare alla comune passione nel primo dopoguerra. Alfieri principalmente voleva costruire automobili e aveva il pallino delle corse e ci riuscir¨¤ nel 1926, sempre assieme ai fratelli. Partendo da una Diatto GP 8C compressore realizzeranno la ¡°Tipo 26¡±, la prima vettura che avrebbe esibito il ¡°Tridente¡±, disegnato dal fratello Mario pittore, che ancora oggi campeggia sulle Maserati moderne.
I problemi finanziari dei Maserati
¡ª ?I fratelli Maserati, inappuntabili nel loro lavoro, non riuscivano allo stesso modo a risolvere i problemi finanziari. Cos¨¬ nel ¡¯39 la societ¨¤ si trasferisce a Modena sotto l¡¯ala dell¡¯imprenditore Adolfo Orsi, proprietario dell¡¯omonimo Gruppo, per poi passare alla Citro?n nel 1969, dopo diversi successi sportivi, compresa la strepitosa vittoria del Campionato di F.1. nel ¡¯57 con Fangio. Nel ¡¯73 a causa della guerra del Kippur (Egitto e Siria contro Israele), tutti i costruttori si sono trovati a dover fronteggiare la crisi energetica che ne ¨¨ conseguita. La Citro?n passa sotto la Peugeot, la quale taglia i rami secchi lontani dalla Francia, e quindi la Maserati in crisi che torner¨¤ italiana. Nel 1975 Maserati rischia di scomparire ma viene salvata tramite un intervento statale, acquistata dalla Gepi (Gestione e Partecipazioni Industriali) che nomina Alejandro De Tomaso a.d. della casa del Tridente. A lui si deve la Biturbo, la Maserati pi¨´ prodotta nei primi 100 anni dell¡¯azienda, evoluta in una intera famiglia compresa la Biturbo Spyder, costruita fino al ¡®94. I motori sono prodotti a Modena mentre l¡¯auto ¨¨ assemblata a Milano. Per¨° i ritardi nelle consegne e il lievitare del prezzo provocano un danno di immagine alla Maserati. E neppure l¡¯intervento della Chrysler, capitanata da Lee Iacocca, riesce a risollevarne le sorti. Solo l¡¯intervento della Fiat nel 1993, per opera dell¡¯Avvocato Gianni Agnelli, cambier¨¤ il destino della casa che poi nel 1997 passer¨¤ definitivamente alla Ferrari, guidata da Luca Cordero di Montezemolo.
Ghibli, un nome scaramantico
¡ª ?Il periodo compreso fra il 1992 e il 1997, ¨¨ quello che ha visto la nascita e lo sviluppo della Ghibli, basata sulla piattaforma meccanica della Biturbo. Per il lancio della nuova coup¨¦ viene scelto il prestigioso palcoscenico del salone di Torino, il nome invece era stato dettato dalla ¡°scaramanzia¡± per rievocare la prima storica e gloriosa Ghibli, presentata anch¡¯essa a Torino nel 1965, e che allora aveva segnato una grande svolta nella vita della ¡°Officine Alfieri Maserati¡±. La nuova Ghibli viene scoperta da Alejandro De Tomaso in persona, che era pure presidente di una delle pi¨´ prestigiose carrozzerie italiane, dove lo stilista di punta era ¡°un certo giovane¡± Giorgetto Giugiaro, sperando di chiudere di nuovo il triangolo ¡°magico¡±: Ghibli, Torino, successo. Nel 1995 la Ghibli ha ottenuto miglioramenti e piccole modifiche che tuttavia hanno lasciato pressoch¨¦ intatta la linea affascinante firmata da Marcello Gandini, quando ancora lavorava per Bertone. E, come ambiva De Tomaso, questa vettura ha rinnovato sul campo il successo dello storico nome, sia in Italia sia all'estero, iscrivendolo di nuovo negli annuari dell¡¯automotive, tanto che nel 1998 sar¨¤ realizzata anche l¡¯elegante versione Spyder, indimenticabile ancora oggi per il suo fascino.
Personalit¨¤ e carattere firmati Gandini
¡ª ?L¡¯estetica ¨¨ stata la carta vincente della nuova Ghibli. Personalit¨¤ e carattere sono elementi irrinunciabili che permettono ad un marchio di rendersi riconoscibile a distanza e questa modernissima coup¨¦ uscita dalla matita di Marcello Gandini, li possiede entrambi. Grazie alla pulizia formale e alle linee morbide, la Ghibli unisce temi spesso contrapposti come il gradevole design e l¡¯efficienza aerodinamica. ? sportiva, con i parafanghi allargati che la rendono muscolosa quanto basta e con un¡¯importante impronta a terra, dovuta alla larghezza della carreggiata e delle ruote. E nello stesso tempo vanta elevati valori aerodinamici, ottenuti da un¡¯approfondita ricerca alla base di tutto il progetto e pi¨´ pragmaticamente dal disegno della parte posteriore estremamente pulita. La linea arrotondata del bagagliaio, infatti, si sviluppa idealmente verso l'alto, riproponendosi nella forma del lunotto, mentre i gruppi ottici posteriori, di tipo avvolgente e monocromatico, si inseriscono armoniosamente nel disegno del terzo volume. Pure il tetto, privo di gocciolatoi e stampato in un unico pezzo con i bordi laterali arrotondati, contribuisce alla riduzione dei fruscii aerodinamici. Interessante l¡¯accorgimento che ha portato ad adottare alla base del parabrezza uno spoiler che, orientando il flusso verso l¡¯alto, scarica l¡¯aria al di sopra del tergicristallo, aumentandone il carico e l¡¯aderenza. Inoltre, diminuendo l¡¯impatto della pioggia, favorisce la visibilit¨¤ e la pulizia del parabrezza stesso. Il paraurti anteriore ha dimensioni importanti e contiene gli indicatori di direzione, le luci di posizione, i fendinebbia e le prese d¡¯aria per il raffreddamento degli intercooler.
All¡¯insegna dell¡¯eleganza
¡ª ?La lunga tradizione Maserati nella continua ricerca dell¡¯alta qualit¨¤ e dello stile si riflette nell¡¯abitacolo, dove il raffinato uso della pelle si fonde sapientemente con l¡¯impiego della radica. Il volante a quattro razze con cuscino centrale pu¨° essere in due versioni: con corona in legno o rivestita in pelle. La grafica degli strumenti consente un¡¯immediata e chiara lettura, mentre l¡¯illuminazione regolabile nell¡¯intensit¨¤ tramite un reostato, ¨¨ del tipo ad illuminescenza per avere una distribuzione uniforme della luce e una leggibilit¨¤ immediata e meno faticosa nella guida notturna. I pulsanti dei servizi sono raccolti e disposti nella zona alta della consolle con un criterio assolutamente ergonomico, pi¨´ in basso vicino alla leva del cambio ci sono quelli degli alzacristalli elettrici e quelli per regolare la taratura degli ammortizzatori su quattro posizioni, se sono presenti le sospensioni elettroniche (in opzione dal ¡¯95). Il quadro strumenti accoglie i due grandi ¡°orologi¡± del tachimetro e del contagiri e cinque indicatori per carburante, come manometro olio, amperometro, temperatura del liquido refrigerante e per la pressione del turbo, oltre al termometro della temperatura esterna, che segnala quando questa scende fino a 2 ¡ãC o a valori inferiori con una spia rossa, per avvertire della possibile presenza di ghiaccio sulla strada. Le bocchette dell¡¯aria, ben posizionate, coniugano funzionalit¨¤, estetica e qualit¨¤ della vita bordo grazie al climatizzatore automatico. Dal ¡¯95 al centro della plancia ¨¨ stato inserito l¡¯orologio analogico che ripropone nelle forme il classico marchio ovale Maserati come pure il volante Nardi a tre razze, con airbag opzionale, abbellito dallo stemma Maserati posto al centro. I sedili sono rivestiti con pellami di altissima qualit¨¤ dell¡¯artigianato fiorentino e confezionati secondo tradizione dal reparto selleria Maserati. La loro forma ¨¨ particolarmente curata dal punto di vista ergonomico per assicurare il massimo comfort e un ottimo contenimento, sia nei lunghi viaggi autostradali, sia sui percorsi pi¨´ tortuosi.
Se 305 cv vi sembran pochi¡
¡ª ?La dimensioni della Ghibli sono piuttosto contenute: ¨¨ lunga 4.223 mm, larga 1.775, alta 1.300 mm, con un passo di 2.514 mm e un bagagliaio di 420 litri. Tuttavia, nonostante fosse molto accessoriata e curata negli interni, e con la scocca autoportante ad alta rigidit¨¤ insonorizzata con il sistema Silent Travel, il peso a vuoto era di 1.400 kg. Un dettaglio che la favorir¨¤ nelle prestazioni. Per le sospensioni ¨¨ stata scelta la configurazione a ruote indipendenti. Sono tipo McPherson con barra stabilizzatrice, molle elicoidali e ammortizzatori oleodinamici, pressurizzati bitubo a doppio effetto sull¡¯anteriore, a bracci trapezoidali oscillanti, molle elicoidali, ammortizzatori oleodinamici pressurizzati bitubo, sul posteriore. Il sistema frenante prevede dischi sulle quattro ruote, autoventilanti con pinze flottanti sull¡¯anteriore. Le ruote sono da 205/45 ZR 16 calettate su cerchi con canale da 7¡± J x 16¡±, le anteriori, e da 225/45 ZR 16 su cerchi con canale da 8¡± J x 16¡±, quelle posteriori.
Il potente e compatto V6
¡ª ?Il fiore all¡¯occhiello resta comunque il compatto motore 6 cilindri a V di 90? 24V interamente in alluminio. Un 2.0 litri con una cilindrata di 1.996 cc, capace di esprimere una potenza massima di 305 cv a 6.250 giri e una coppia massima di 374 Nm a 4.250 giri con catalizzatore a tre vie e sonda lambda. Due turbocompressori Hih e altrettanti intercooler completano il sistema propulsivo accoppiato ad un cambio meccanico a 6 rapporti. Tramite un differenziale, il motore anteriore trasmette la potenza all¡¯asse posteriore. Le prestazioni della Ghibli sono considerevoli: raggiunge i 258 km/h e accelera da ferma a 100 km/h in 5,7 secondi. Il piacere di guida ¨¨ notevole, pur conservando il comfort tipico delle granturismo.
Il Restyling
¡ª ?All¡¯inizio del 1995, con la Maserati ormai in ottica Fiat, la Ghibli ¨¨ sottoposta ad un importante restyling. Viene adottato il cambio meccanico Getrag a 6 marce anche per il 2.8 V6 recentemente introdotto, che si avvale di 2 turbocompressori IHI, per esprimere 284 cv a 6.000 giri e una coppia massima di 413 Nm a 3.500 giri, per spingere la Ghibli 2.8 fino a 255 km/h con un¡¯accelerazione da 0 a 100 km/h in 6.0 secondi. A richiesta per il 2.8 si poteva avere il cambio automatico ZF a 4 rapporti. Su entrambi i modelli il ponte posteriore ha il nuovo differenziale a slittamento controllato (autobloccante), derivato dalla Quattroporte, ma con un diverso rapporto finale. Il sistema frenante, poi, ha beneficiato di dischi autoventilanti con pinze flottanti sulle quattro ruote, e dell¡¯Abs. Le sospensioni sono migliorate con nuovi ammortizzatori, molle, barre stabilizzatrici e tamponi di fine corsa, inoltre a richiesta si potevano ottenere le sospensioni regolabili elettronicamente. Infine, per l¡¯abitacolo ¨¨ stata scelta di serie la selleria in pelle Connolly primo fiore, in quattro colori per meglio abbinarsi alle 10 tinte della scocca, delle quali sei sono metallizzate. Esternamente spiccano i nuovi cerchi in lega OZ di nuovo disegno con canale maggiorato. Naturalmente anche le prestazioni cambiano, come pure il catalizzatore, quindi la velocit¨¤ massima arriva a 260 km/h, per il nuovo rapporto finale del differenziale, mentre l¡¯accelerazione da 0 a 100 km/h sale a 6.0 sec.
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Il salotto scende in pista
¡ª ?Per la Ghibli restyling ¨¨ disponibile a richiesta pure il kit sportivo realizzato per accrescere ulteriormente le sue caratteristiche di sportiva esuberante, particolarmente apprezzate dalla clientela Maserati, senza per¨° intaccare la proverbiale ricchezza degli allestimenti interni n¨¦ il comfort. Rispetto alla vettura di serie la Ghibli con il kit sportivo differisce per cerchi in lega leggera componibili 8 ¡Á 17¡± anteriori e 9 ¡Á 17¡± posteriori con pneumatici rispettivamente da 215/45 ZR 17¡± e 245/40 ZR 17¡±, l¡¯assetto ribassato tipo corsa, gli ammortizzatori con taratura sportiva e le barre stabilizzatrici a sezione maggiorata per una tenuta di strada ¡°da pista¡±. In contemporanea viene lanciato il Ghibli Open Cup, il campionato monomarca riservato alle Maserati omonime, che prevedeva gare in tutti i Circuiti d¡¯Europa in concomitanza al Dtm, il Campionato Tedesco di Velocit¨¤ Turismo.
La Ghibli da corsa
¡ª ?La Ghibli Open Cup ¨¨ la versione da competizione per il Monomarca omonimo, prodotta in 25 esemplari e fornita ¡°pronto corse¡± con il motore 2.0 litri elaborato e potenziato fino a 320 cavalli a 7.000 giri ,con turbocompressori Ball Bearings, intercooler maggiorati, impianto di scarico tipo corsa, e prese aria supplementari in carbonio per il radiatore. Il differenziale autobloccante ZF ha un rapporto al ponte pi¨´ corto. L¡¯assetto ribassato presenta sospensioni adatte all¡¯uso in pista con diversi ammortizzatori, molle e barre stabilizzatrici. I freni a disco forati sono potenziati e hanno prese d¡¯aria dedicate per il raffreddamento. Gli pneumatici slick Michelin sono montati su cerchi in lega componibili OZ Futura da 8 ¡Á 17¡± anteriori, e 9 ¡Á 17¡± posteriori. L¡¯interno ¨¨ alleggerito: con roll-bar integrale, sedile, volante, pedaliera e pomello del cambio speciali per le competizioni, inoltre presenta l¡¯impianto di estinzione automatico e altre dotazioni di sicurezza obbligatorie. All¡¯epoca costava 120 milioni di lire (poco pi¨´ di 94.000 attuali) e al momento dell¡¯acquisto era necessario iscriversi al Campionato.
Ghibli Cup
¡ª ?Dopo l¡¯esperienza del campionato monomarca, al salone di Torino del 1996 viene presentata la Ghibli Cup stradale per soddisfare la clientela pi¨´ sportiva. Derivata direttamente dalla Ghibli Open Cup da competizione, ¨¨ stata prodotta per l¡¯Italia in sole 50 unit¨¤, tutte con targhetta identificativa numerata in argento sulla plancia e due targhette applicate esternamente sulle porte. Il motore ¨¨ il 2.0 litri V6 portato a 330 cv a 6.750 giri, come nel modello da competizione, che la lancia fino a 270 km/h, con un¡¯accelerazione da 0 a 100 km/h in 5.6 secondi. Assetto ribassato con molle Eibach, cambio Getrag a 6 rapporti e differenziale ZF autobloccante, la rendono precisa nelle traiettorie azzerando quasi del tutto il rollio. I freni a disco sono Brembo, forati sull¡¯anteriore, come nella Ghibli Open Cup da corsa. Esteticamente si distingue per l¡¯assetto ribassato, i cerchi in lega componibili Speedline da corsa, il bocchettone del serbatoio in alluminio e i codolini di scarico bruniti. La carrozzeria, oltre ai classici colori rosso bianco e giallo, vede l¡¯aggiunta del ¡°Blu Francia¡±. L¡¯abitacolo ricalca quello della Ghibli stradale, tranne per il volante in pelle Momo Corse, il pomolo del cambio rivestito in pelle, i profili in radica sostituiti da altri in carbonio, e i copri pedali in alluminio realizzati appositamente per l¡¯uso sportivo stradale.
Ghibli da Record
¡ª ?La Maserati Ghibli Primatist ¨¨ la versione realizzata per celebrare il record mondiale di velocit¨¤ sull¡¯acqua sul chilometro lanciato, ottenuto il 4 novembre 1996 dallo scafo Bruno Abbate Primatist, equipaggiato col motore della Maserati Ghibli 2.000 cc 6 cilindri. Fu stabilito sul lago di Lugano con una velocit¨¤, nei due passaggi, di 216,703 km/h. Prodotta in soli 35 esemplari, la Maserati Ghibli Primatist era disponibile con l'unica motorizzazione 2.0 da 306 cv e come unico colore della carrozzeria, lo specifico Blu mare mentre gli interni erano caratterizzati dall'accostamento della pelle blu con inserti di pelle azzurra.
Prezzi
¡ª ?Oggi ¨¨ possibile acquistare una Ghibli per 13.000/20.000 euro. Per l¡¯esclusiva Cup si viaggia invece dai 35.000 ad oltre 50.000 euro.
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