Il celebre designer americano, ospite dei Gazzetta Motori Days, torna a parlare degli anni in Bmw, sottolineando l¡¯importanza del supporto da parte del management
A volte, per poter andare avanti, bisogna lasciare indietro qualcuno. ? una filosofia che in Bmw si applica dai primi anni 2000, gli anni in cui l¡¯intera gamma fu rivisitata, stravolgendo completamente i classici canoni stilistici della casa. Sebbene il mercato avesse premiato questo importante cambiamento, furono molti gli storici appassionati del marchio bavarese a rimanere contrariati. Alcuni, nel 2003, arrivarono addirittura a diffondere una petizione online per ottenere il licenziamento dell'artefice di questa svolta epocale, l'allora direttore dello stile Chris Bangle. Oggi, a distanza di vent'anni, le griglie della nuova M3 o della iX dividono gli appassionati allo stesso modo, segno che il modus operandi dei designer Bmw ¨¨ rimasto invariato e che la "strategia dell'emozione" ¨¨ risultata talmente azzeccata da essere replicata.
Come un parafulmine
¡ª ?In occasione dei Gazzetta Motori Days abbiamo incontrato Chris Bangle, che ¨¨ stato ospite del nostro talk dedicato ai grandi designer assieme a Walter de Silva. Abbiamo chiesto al celebre designer americano di commentare la famosa petizione dei ¡°puristi¡± Bmw. Bangle, dopo aver accusato scherzosamente de Silva di aver fondato il movimento di puristi, ci ha spiegato come le critiche siano un aspetto normale del lavoro di capo designer. Paragonando una casa automobilistica a un edificio, con il suo tetto e le sue fondamenta, per Bangle il direttore dello stile ¨¨ come un parafulmine. Dunque deve assumersi le responsabilit¨¤ quando il disegno non piace al pubblico. Sta alla casa poi supportare e incoraggiare un designer a proseguire col suo lavoro, ma per fare ci¨° deve avere delle solide fondamenta. "Se la casa ¨¨ forte, ti supporta. Ma se tu non ti fai carico di questa responsabilit¨¤, puoi fare danni alla casa. Questo ¨¨ lo svantaggio di essere direttore dello stile". Ma c¡¯¨¨ anche un vantaggio, ammette sorridendo: "Il parafulmine ha la vista migliore su tutta la casa". Allo stesso tempo per Chris Bangle il capo designer deve essere pronto a gratificare il resto del team, dando credito ai collaboratori del lavoro ben svolto quando le vetture di produzione incontrano i gusti del pubblico.
Il retroscena
¡ª ?Chris Bangle entr¨° in Bmw nel 1992, pochi mesi dopo essere stato nominato direttore del Centro Stile Fiat. La sua chiamata a Monaco fu in risposta alle critiche che erano state mosse verso l¡¯approccio stilistico della casa bavarese, che in Germania era stato definito ¡°ein Wurst, drei Gro?e¡±, ovvero una salsiccia, tre dimensioni. Dunque Bangle, che si era fatto notare in Italia per auto come la Fiat Coup¨¦ e l¡¯Alfa Romeo 145, sembrava il profilo ideale per dinamizzare l¡¯immagine del marchio ed espandersi in nuovi mercati, come il Nordamerica dove Bmw stava investendo importanti capitali per lo stabilimento di Spartanburg, nel South Carolina. Durante i primi anni a Monaco segu¨¬ lo sviluppo di vetture come la Bmw Serie 3 E46, la Z3 e la prima X5. Ma la vera rivoluzione arriv¨° con la Z9, una concept che anticipava lo stile della successiva Serie 6 e introduceva approcci ai volumi della carrozzeria completamente nuovi. Seguirono altre concept, come la CS1 e la X-Coup¨¦, che prefiguravano una gamma completamente rivisitata e che esplorava segmenti in cui n¨¦ Bmw n¨¦ altre case automobilistiche si erano mai spinte. I modelli pi¨´ di rottura furono senza dubbio la Serie 7 E65, disegnata da Adrian Van Hooydonk e la Serie 5 E60, realizzata dal compianto designer riminese Davide Arcangeli, che mor¨¬ pochi giorni dopo aver ricevuto la notizia che il suo disegno era stato selezionato fra le proposte. Ma anche la successiva X6 sovvert¨¬ le regole dell¡¯auto sportiva, adattando per la prima volta la carrozzeria di una coup¨¦ ad un Suv. La scuola di Bangle riprendeva alcuni stilemi delle precedenti Bmw, come i doppi angel eyes integrati nella fanaleria, o il gomito di Hofmeister. Ma i volumi della carrozzeria, ora caratterizzata da forme bombate e giochi di nervature sulle superfici, cambiavano completamente. In particolare, l¡¯elemento distintivo dell¡¯era Bangle era il caratteristico portellone posteriore, rialzato rispetto alla carrozzeria, che i media anglosassoni ribattezzarono ¡°Bangle butt¡±. Che abbia fatto storcere il naso a qualcuno ormai ¨¨ appurato, ma proprio per questo coraggio ¨¨ citato come uno dei designer pi¨´ influenti di sempre.
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