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Peugeot 106 Rallye, la sportiva per amatori e piloti ¡°in erba¡±
Ci sono automobili che hanno impresso nel nome il loro destino, in nomen omen come sentenziavano i Latini. E tra queste c'¨¨ la Peugeot 106 Rallye, ma nessuno al momento del lancio nel 1993 poteva prevedere il successo che avrebbe raccolto. Il modello 106 debutt¨° nell'autunno del 1991, con il ruolo di ¡°entry level¡± per accedere al mondo Peugeot e ha resistito sul mercato fino al 2004. In questi 13 anni si sono succedute due generazioni e molteplici versioni, dalla pi¨´ economica, motorizzata con un quattro cilindri a benzina di 954 cc e 44 Cv, alla pi¨´ sportiva 1.6 XSi con motore da 103 Cv (del 1994), sostituita poi dalla GTi, quattro anni dopo, quando fu introdotto nella gamma il 1.6 bialbero 16 V da 118 Cv. Tuttavia il compito di rappresentare il marchio del Leone nelle competizioni era stato fin dall'inizio riservato in gran parte alla 106 Rallye, un'auto dedicata a clienti dinamici e piloti ¡°in erba¡±.
La ¡°piccola bomba¡± lancia la sfida
¡ª ?Il modello 106 Rallye, la ¡°piccola bomba¡± motorizzata con il brillante quattro cilindri 1.300 cc, entr¨° in produzione nel 1993 per sostituire la 205 Rallye. Inizialmente era stata equipaggiata con lo stesso propulsore, il TU24 di 1.294 cc da 103 Cv, come pure il cambio, perdendo per¨° 5 Cv per soddisfare le nuove norme antinquinamento Euro 1: al posto dei due carburatori Weber, infatti, la 106 Rallye dovette adottare l'iniezione elettronica per diminuire i consumi e ottenere allo stesso tempo una migliore regolarit¨¤ di funzionamento. Il peso contenuto e la proverbiale maneggevolezza ne fecero, in ogni caso, una vettura perfetta per gareggiare principalmente nei Rally nella classe fino a 1.300 Cmc, seppure con ¡°soli¡± 98 Cv.
La Rallye cresce
¡ª ?Nei primi mesi del 1996 debutt¨° la seconda generazione di 106, e anche la Rallye benefici¨° del rinnovamento. Lo stile fu rivisto profondamente, i designer adottarono linee pi¨´ arrotondate e aument¨° nelle dimensioni per la maggiore ampiezza degli sbalzi anteriore e posteriore. La 106 Rallye naturalmente riprese in toto i nuovi stilemi, strizzando l'occhio alle linee della GTi, la prima 106 ad adottare il motore a 16 valvole da 118 Cv, che ne esaltava ancora di pi¨´ lo spirito sportivo gi¨¤ connotato nell'aspetto.
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Esce la 206 ed ¨¨ rivoluzione 106
¡ª ?In contemporanea con il lancio dell'inedita 206, a met¨¤ del 1998, la gamma della 106 venne rivoluzionata e sfoltita, e la 106 fin¨¬ di nuovo inquadrata nel ruolo di vettura di segmento A. La 106 GTi fu tolta dalla produzione, mentre la 106 Rallye 1.6 8V venne affiancata dalla versione 106 Rallye 16 V, equipaggiata con il motore che era della GTi. La 8V non fu dismessa subito, anzi, entrambe le versioni Rallye condivisero il listino per un anno. La 16 V, poi, concluse il suo corso assieme a tutte le altre 106 verso la fine del 2004, quando furono definitivamente messe a riposo dalle nuove 107. La produzione della 106, durata 13 anni, attesta il successo commerciale ottenuto dalla Peugeot con il suo modello di segmento A, tanto da far nascere numerosi club di appassionati in tutta Europa, e ancora oggi, bench¨¦ sia stata sostituita da modelli pi¨´ nuovi, la ¡°piccola-grande¡± 106 adoperata sia come utilitaria, sia come sportiva da competizione, ha lasciato un segno indelebile nel cuore degli appassionati.
Nel design lo zampino di Pininfarina
¡ª ?Lo stile del modello 106, che ha debuttato nel 1991, ¨¨ dovuto alla collaborazione fra il centro stile Peugeot, allora diretto da Gerard Welter e lo studio Pininfarina. La prima 106 Rallye nasce come due volumi tre porte, nel 1993, ricalcando il design del modello base, offerto anche a 5 porte. La ¡°mission¡± era di mantenere gli stilemi classici della casa del Leone, che portavano in dote il ¡°family feeling¡± delle classiche di fine Anni 80, quali la 405 e la 605, pur restando pi¨´ spartana, al pari della progenitrice 205 Rallye. Il frontale della 106 Rallye cos¨¬ mostra fari trapezoidali obliqui verso il centro della calandra con scanalature orizzontali e al centro il tradizionale stemma del Leone rampante. Le fiancate sono pi¨´ corte di quelle della 205, che era pi¨´ lunga, e sono contraddistinte da una banda gialla, blu e rossa tirata in senso orizzontale che si amplia scendendo verso gli archi passaruota supplementari, allargati per ospitare ruote pi¨´ grandi durante le competizioni. I paraurti sono del colore della carrozzeria, percorsi orizzontalmente da una sottile banda nera o rossa a seconda del colore di fondo. I fari posteriori sono distintivi per questo modello: trapezoidali con la plastica divisa in due parti, l'una rossa e l'altra grigia. La carrozzeria era disponibile solo in tre colori: rosso, nero e bianco; con i cerchi bianchi da 14 pollici in lamiera e pneumatici della misura 175/60R14.
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La seconda generazione in pista
¡ª ?Per la 106 Rallye seconda serie venne adoperato lo stesso pianale, per¨° con un maggiore sbalzo anteriore e posteriore che la rendevano pi¨´ lunga, per andare ad occupare commercialmente il posto lasciato dalla 205. Nello stile si distingueva per il frontale molto diverso, ispirato alla 406, ed ¨¨ immediatamente riconoscibile per i fari anteriori di forma triangolare ma pi¨´ arrotondati, sempre inclinati verso il centro della calandra, che per¨° ora ¨¨ liscia e divisa orizzontalmente solo dalla battuta del cofano motore. Lateralmente assomiglia alla serie precedente, anche se presenta linee pi¨´ morbide. In pratica ha un po' perso l'aria giovanile e sbarazzina della prima serie, che ha contribuito non poco al suo successo, diventando pi¨´ seria e pragmatica. In una parola, ora ¨¨ pi¨´ rassicurante, sebbene mantenga i passaruota allargati e arrotondati, non pi¨´ schiacciati verso il basso come nella prima serie, le scritte Rallye, le minigonne sotto le porte e un assetto corsaiolo, che la porta ad essere un po' ¡°accucciata¡± anche da ferma. La parte posteriore ricorda quella della 306, per¨° ha forme meno squadrate, gli spigoli smussati, fari di diverso disegno interamente rossi, cerchi bianchi in lamiera e il logo Rallye ben evidente sul portellone, adesso pi¨´ spiovente. Nella gamma colori della carrozzeria entrano il blu e il giallo.
Arriva il motore 16V
¡ª ?Nel 1998 la Rallye 1.6 si sdoppia, affianco alla monoalbero 8V arriva pure il motore bialbero 1.6 16V, diventa pi¨´ accessoriata e monta di serie perfino dei cerchi in lega (gli stessi della GTi), in sostituzione di quelli caratteristici in acciaio verniciati di bianco, sempre da 14 pollici ma con canale pi¨´ largo, per ospitare pneumatici pi¨´ grandi della misura di 185/55R14. Gli interni della 1.3 Rallye, con carrozzeria unicamente a tre porte, sono essenziali come quelli dell'omonima 205. Nella 106 mancano gli alzacristalli e gli specchietti elettrici, i faretti supplementari e i diffusori d¡¯aria centrali. Addirittura l'autoradio ¨¨ solo predisposta e i finestrini posteriori sono con chiusura a compasso, tutto per inseguire l'obiettivo del peso minimo. I sedili sportivi hanno un motivo identico ai pannelli laterali sui due sportelli. Nell'abitacolo spiccano le cinture di sicurezza rosse, non regolabili in altezza, e la moquette dello stesso colore, un indizio inconfutabile della sportivit¨¤ espressa all'esterno. Nella plancia davanti al guidatore la strumentazione ¨¨ raccolta e completa, come si richiede ad una sportiva di razza. Comprende tachimetro e contagiri analogici, posti affiancati. Alla loro sinistra c'¨¨ lo il termometro dell'acqua, alla destra quello della temperatura dell'olio. In alto, nel mezzo, il livello del carburante. Tutto ben visibile attraverso il volante a tre razze. Sulla destra, nella piccola consolle sono raggruppati i comandi dell'aria condizionata manuale, dell'autoradio e altri pulsanti secondari. La 106 per¨° pecca per lo spazio limitato a disposizione dei passeggeri, e per le plastiche economiche di plancia e cruscotto, d'altro canto la 106 Rallye nasce come auto da corsa, tanto pi¨´ se si considera il prezzo di listino, pi¨´ basso delle altre 106 con allestimenti pi¨´ completi e ricercati. La 106 1.6 Rallye monoalbero 8 V che ha sostituito la 1.3, era un po' pi¨´ accessoriata, l'allestimento rimaneva comunque essenziale, per¨° poteva diventare pi¨´ confortevole scegliendo degli optional come il servosterzo, i doppi airbag e altri accessori. La moquette diventa azzurra e, dello stesso colore, sono pure i fondini degli strumenti.
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Il motore, ¨¨ il cuore quello che conta
¡ª ?Sebbene sia la meccanica in toto a fare della 106 Rally una vettura vincente, l'elemento fondante resta sempre il motore, in questo caso il quattro cilindri TU2J2 di 1.294 cc, il quale, come tutti quelli della stessa famiglia (escluso il TU5 di 1.587 cc), dispongono di un monoblocco in lega leggera di alluminio ed sono alimentati da carburatori. Sulla Peugeot 106 Rallye il propulsore ¨¨ montato trasversalmente e inclinato di 6 gradi in avanti, ha la testata in alluminio, l'asse a camme in testa e l'iniezione multipoint Magneti Marelli 08P2. Nella prima serie erogava 98 cv a 7.200 giri per un rapporto peso/potenza di 8,1 kg/cv e una coppia massima di 108 Nm a 5.400 giri. Era abbinato al cambio manuale a 5 marce, con rapporti ancora pi¨´ corti di quello che equipaggiava l'altra versione sportiva impiegata nelle corse, la XSi. Il sistema delle sospensioni, anteriori indipendenti tipo McPherson con braccio trasversale e montante telescopico, molla elicoidale e barra antirollio da 19 mm, e posteriori con braccio longitudinale a ponte torcente e barra di torsione da 22 mm trasversale, permette alla 106 una rara agilit¨¤, grazie al peso contenuto, di soli 810 kg, e prestazioni interessanti come la velocit¨¤ massima di 190 km/h, l'accelerazione da ferma a 100 km/h in 9.3 secondi (0-400 in 16.7 sec) e, sempre nella versione stradale, un consumo medio di 7,8 litri/100 km. La 106 1.3 Rallye ¨¨ dotata di un gran bel telaio dalle misure contenute: era lunga 3.564 mm e larga 1.607 mm e con un passo di 2.385 mm. Tra le altre peculiarit¨¤, troviamo i freni anteriori a disco autoventilanti da 247 mm di diametro e i posteriori a tamburo da 180 mm con servofreno e i cerchi in lamiera da 14 pollici con canale di 5,5¡±, per ospitare pneumatici di dimensione 175/60TR14. Pi¨´ avanti, nel 1996, a seguito dei costanti aggiornamenti, i motori Peugeot della famiglia TU hanno ottenuto anche l'iniezione multipoint che migliora l'erogazione e diminuisce gli inquinanti, necessaria per rispettare le norme Euro2 appena introdotte.
seconda serie, le caratteristiche
¡ª ?Con il debutto della 106 Rallye seconda serie, si sale di cilindrata e aumentano in parte le dimensioni e il peso: lunghezza 3.678 mm, larghezza 1.610 mm, altezza 1.357 mm e passo 2.385 mm e il peso arriva fino a 900 kg, per occupare il posto lasciato vacante dalla 205, uscita di produzione. La Rallye m.y. 1996, quindi, adotta inizialmente il propulsore TU5J2/L3, monoalbero 8V di 1.587 cc da 101 cv a 6.200 giri e coppia massima di 132 Nm a 3.500 giri, che equipaggiava gi¨¤ la 106 XSi prima serie. Questo propulsore riusciva a lanciare la 106 1.6 Rallye 8V alla velocit¨¤ massima di 195 km/h, consumando solo 8,4 l/100 km. Solo due anni dopo, nel 1998, la casa del Leone decise di equipaggiare la 1.6 Rallye con il quattro cilindri plurivalvole che intanto aveva debuttato sulla 106 GTi, la prima della gamma 106 ad utilizzare un motore 16 V. La scelta di mettere il motore TU5J4 1.6 16V sulla 106, fu dettata allora da un motivo commerciale e pur tuttavia pure per le migliori prestazioni. Il quattro valvole per cilindro era molto atteso sulla 106 Rallye. Aveva una distribuzione bialbero, una cilindrata di 1.587 cc, singolari condotti di aspirazione e scarico, denominati a ¡°forcella¡± per la loro tipica forma a ¡°Y¡±, e il sistema di alimentazione dalla Magneti Marelli abbinato a iniettori con quattro fori, in grado di ottimizzare la nebulizzazione del carburante e, quindi, il rendimento del propulsore. Con i suoi 118 Cv erogati a 6.600 giri e la coppia massima di 145 Nm a 5.200 giri, il 16V ¨¨ stato il motore pi¨´ potente montato di serie sulla gamma 106. Era capace di spingerla fino ai 205 km/h, con un'accelerazione da 0 a 100 km/h in 9.5 secondi. Fra i suoi principali pregi, c'¨¨ la capacit¨¤ di salire rapidamente di giri e un'elasticit¨¤ elevata che, abbinate al peso della vettura, contenuto in 950 kg, e all'assetto ben calibrato, hanno reso la 106, brillante, agile e divertente da guidare. Un vero banco di prova per un'intera generazione di piloti.
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Tanti modelli per tutti i gusti
¡ª ?Quando la 106 fu lanciata nel 1991 con carrozzeria a 3 e 5 porte, la gamma comprendeva numerose versioni, dalla pi¨´ economica 954 cc (che costava attorno agli 11 milioni di lire, circa 5.600 euro) alla top di gamma 1.4i XSi da 98 Cv. Successivamente si aggiunsero i modelli con motore 1.6 8 V da 103 Cv e 1.6 16V da 118 Cv, come la GTi. Tuttavia per la 106 non ci sono solamente performance pure, poich¨¦ nel 1995 entr¨° nel listino la versione 106 Electric con allestimento XR. ? stata la prima vettura ricaricabile commercializzata dalla casa del Leone. Per curiosit¨¤ aveva una velocit¨¤ di punta di 90 km/h, un¡¯autonomia di 80 km, per¨° ricaricava la batteria in Nichel-Cadmio in sole 6 ore.
Le 106 Rallye invece sono state declinate in tre diversi modelli: la 1.3 prodotta dal 1993 al 1996, la 1.6 8V dal 1996 al 1999 e la 1.6 16V dal 1998 al 2004, quando vennero sostituite nel 2005 dalla gamma 107. Le due 1.6 hanno condiviso il listino per un anno, quandi la 8V usc¨¬ di produzione. Una Rallye 1.3 in buono stato attualmente ¨¨ valutata fra i 6.000 e gli 8.000 euro. Le Rallye 1.6 sono quotate, invece, tra i 5.500 e i 7.500 euro. Un modo per divertirsi sul serio e con poca spesa.
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