I dati rilevati dalle centraline e diffuse dalle Arpa di Lazo e Lombardia confermano che nonostante il traffico fermo l¡¯inquinamento da polveri sottili (Pm10) e biossidi di azoto (No2) nell¡¯aria di Roma e Milano non scende
Nonostante il blocco del traffico, i livelli di inquinamento da polveri sottili (Pm1o) e biossidi di azoto (No2) nell¡¯aria di Roma e Milano non mostrano sostanziali differenze con il periodo precedente all¡¯entrata in vigore delle norme contro l¡¯epidemia di coronavirus. Anzi, in alcune giornate ¨C quelle nelle quali il termometro ha registrato temperatura pi¨´ basse della media ¨C le concentrazioni di sostanze nocive sono salite. Torna quindi d¡¯attualit¨¤ il tema legato al rapporto tra l¡¯inquinamento e il traffico degli autoveicoli, da sempre indicato come fonte primaria di inquinamento. Guardando i grafici basati sui dati delle agenzie regionali per l¡¯ambiente Arpa Lazio e Arpa Lombardia, sembra piuttosto che a fare da massa critica alle sostanze nocive possano essere gli impianti di riscaldamento: nelle giornate pi¨´ fredde si sono registrati picchi di concentrazioni inquinanti.
inquinamento aria A MILANO: caldaie, non traffico
¡ª ?Milano, come il resto della Lombardia e delle aree inizialmente interessate dall¡¯epidemia di coronavirus Covid-19, ¨¨ in ¡°lockdown¡± dal 10 marzo; come previsto dal Dpcm del giorno precedente la limitazione di persone e veicoli ¨¨ limitata allo stretto necessario e alle categorie autorizzate. Tutto questo si traduce in un numero limitato di automobili in circolazione, condizione che avrebbe dovuto fare registrare una sostanziale diminuzione dei livelli di inquinamento nell¡¯aria rispetto ai giorni precedenti. Ma cos¨¬ non ¨¨ stato: osservando il grafico ottenuto mettendo in serie i dati registrati quotidianamente dalle centraline Arpa collocate nell¡¯area urbana del comune di Milano, si pu¨° osservare che fino al 18 marzo i valori di Pm10 e quelli di No2 oscillano come avvenuto in tutta la prima parte del mese, per poi registrare due picchi importanti tra il 19 e il 22 e tra il 27 e il 31 marzo, in concomitanza con le giornate pi¨´ fredde. Durante il periodo di ¡°lockdown¡± il limite giornaliero di 50 ?g/m? ¨¨ stato superato due volte. Lecito chiedersi: con le auto ferme, quei picchi di inquinamento sono provocati dalle caldaie, visto che i livelli tornano a scendere con il risalire delle temperature?
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Stessa situazione A ROMA; traffico poco rilevante per l¡¯inquinamento
¡ª ?Roma, a differenza del capoluogo lombardo, ¨¨ entrata in ¡°lockdown¡± il 14 marzo, con l¡¯estensione della zona protetta a tutto il territorio nazionale. Anche in questo caso, viste le dimensioni decisamente maggiori del territorio comunale della Capitale rispetto a quello di Milano ci sarebbe da aspettarsi una diminuzione delle sostanze inquinanti dalla met¨¤ del mese, in virt¨´ di un numero estremamente ridotto di veicoli in circolazione dell¡¯area urbana. Eppure, anche in questo caso le cose sono andate diversamente. Il grafico contenente i dati diffusi da Arpa Lazio e registrati dalle centraline dell¡¯agenzia sul territorio del Comune di Roma dimostrano che non ci sono state variazioni dei livelli di Pm10 e No2 fino al 19 marzo, quando si registra un picco di inquinamento in concomitanza con un paio di giornate fredde, seguito da una rapida discesa e da un¡¯altrettanto rapida risalita quando a fine mese le temperature si sono fatte nuovamente pi¨´ rigida. Durante il periodo di ¡°lockdown¡± il limite giornaliero di 50 ?g/m? ¨¨ stato superato tre volte. Anche qui: il fatto che l¡¯inquinamento non muta con lo stop alla circolazione, ma sale e scende al variare delle condizioni metereologiche fa ritenere che dipenda pi¨´ dagli impianti di riscaldamento che dai motori.
POLVERI SOTTILI e biossido d¡¯azoto
¡ª ?Per valutare la qualit¨¤ dell¡¯aria delle due citt¨¤ abbiamo preso in considerazione due tra le sostanze nocive pi¨´ pericolose. Le Pm10 ¨C chiamate anche polveri sottili o particolato ¨C sono particelle piccolissime, liquide o solide, in sospensione nell¡¯aria. Sono formate a loro volta da particelle pi¨´ piccole chiamate Pm2,5. Prodotte dalla combustione, contengono polvere e fumo, e possono avere effetti sulla salute umana: dall¡¯aumento di asma e bronchiti allo sviluppo di formazioni cancerogene. Hanno origine dalla combustione dei motori, delle caldaie, delle stufe e dalle attivit¨¤ industriali. L¡¯altro inquinante che stiamo prendendo in esame ¨¨ il biossido di azoto: si forma in massima parte in atmosfera per ossidazione del monossido (NO), che a sua volta trae origine sia dai processi di combustione (come centrali termoelettriche, riscaldamento e traffico) che da processi produttivi senza combustione (produzione di acido nitrico, fertilizzanti azotati). ? un gas irritante per l'apparato respiratorio e per gli occhi che pu¨° causare bronchiti fino anche a edemi polmonari e morte.
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