auto dĄŻepoca
Auto dĄŻepoca: lĄŻItala che vinse il primo raid
Il mondo dellĄŻauto dĄŻepoca riscuote sempre maggiore interesse, affascinando un pubblico ampio e variegato. Dalle auto storiche di inizio secolo alle auto da corsa degli anni 50 che sfilano oggi nelle rievocazioni come la Mille Miglia, fino alle yougtimer. Un mondo sempre pi¨´ vasto che attira giovani e meno giovani travalicando i confini della passione e diventando un vero fenomeno di life style. Parte da qui il nostro viaggio di 9 puntate alla scoperta delle storie e delle auto pi¨´ significative del XX secolo. Partiremo da unĄŻimpresa ambiziosa e massacrante, pensata per dimostrare al mondo che lĄŻauto poteva regalare allĄŻuomo unĄŻidea di libert¨¤ assoluta oltre alla possibilit¨¤ di pensare che nessun luogo fosse troppo distante. LĄŻauto voleva passare in quegli anni dalla dimensione pionieristica a quella industriale, serviva unĄŻimpresa eclatante qualcosa che dimostrasse che questo mezzo poteva regalare allĄŻuomo una libert¨¤ assoluta: lĄŻidea arrivo dal giornale francese Le Matin che propose di attraversare lĄŻAsia e lĄŻEuropa. Era il 1907, nacque cos¨Ź la Parigi-Pechino, primo raid della storia. Un viaggio infernale di oltre 16.000 km in 60 giorni, su un percorso in parte privo di strade.
PECHINO-PARIGI, LA GRANDE AVVENTURA
ĄŞ ?Fu unĄŻavventura nel pieno senso del termine, la strada per buona parte del percorso nemmeno esisteva; un infernale viaggio di oltre sedicimila chilometri in 60 giorni. Dalle oltre 40 adesioni iniziali (tante, nonostante il versamento obbligatorio di 2000 franchi restituibili solo a chi avesse effettivamente partecipato alla corsa), il 10 giugno si presentarono alla linea di partenza solo cinque vetture: dalla Francia due De Dion-Bouton e un triciclo Contal, dallĄŻOlanda una Spyker. E una Itala 35/45 HP dellĄŻequipaggio italiano composto dal principe Scipione Borghese, dal pilota e meccanico Ettore Guizzardi e dal giornalista Luigi Barzini, inviato del Corriere della Sera.
UNICA REGOLA: ARRIVARE
ĄŞ ?Non esistevano regole. LĄŻunico obiettivo era arrivare al traguardo. Il principe Borghese scelse lĄŻItala perch¨Ś voleva privilegiare i muscoli sulla velocit¨¤, prevedendo che una struttura pi¨´ massiccia potesse resistere meglio alle difficolt¨¤ estreme di quella gara. Egli sapeva certamente guardare in avanti sui tempi; quellĄŻimpresa per lui non era solo un passatempo originale, bens¨Ź qualcosa che avrebbe potuto trasformare il mondo, innescando una favolosa evoluzione industriale e sociale. Per cui Borghese dedic¨° allĄŻimpresa tutte le attenzioni richieste per vincere, come una squadra corse moderna. Addirittura, arrivato in anticipo di diversi giorni a Pechino, effettu¨° una ricognizione a cavallo del tratto iniziale di gara, portando con s¨¨ unĄŻasta lunga quanto la larghezza dellĄŻItala per verificare la possibilit¨¤ di passarci. La scommessa di Borghese fu vinta in pieno, la vetturona sopravvisse a tutto, perfino al rovesciamento mentre attraversava un ponte in legno che croll¨° sotto il suo peso. LĄŻequipaggio italiano tagli¨° il traguardo di Parigi per primo, il 10 agosto 1907. Il vantaggio sulla seconda, la Spyker, fu di ben venti giorni.
LĄŻITALA 35/45 HP
ĄŞ ?La vettura che vinse il raid aveva un telaio del peso di circa 1.200 Kg a vuoto, per un passo lungo 329 cm. Il motore in ghisa a quattro cilindri, volume 7.4 litri, erogava 45 cavalli. A seconda della carrozzeria, la velocit¨¤ massima andava da 70 a 95 Km/h. Freno sulle sole ruote posteriori, comĄŻera normale allĄŻepoca. LĄŻesemplare che vinse il raid ¨¨ tuttora esistente, fa parte della collezione del Mauto, il Museo nazionale dellĄŻautomobile di Torino. LĄŻItala verr¨¤ esposta anche alla prossima Fiera auto e moto dĄŻepoca di Padova, in programma dal 24 al 27 ottobre.
? RIPRODUZIONE RISERVATA