Il settore auto risulta duramente colpito dallĄŻemergenza coronavirus. Al tempo stesso, per¨°, ¨¨ anche fortemente motivato a ripartire. Per farlo ¨¨ necessario intraprendere una serie di iniziative, Gazzetta si fa promotrice di alcune proposte che racconta con lĄŻhashtag #Riaccendiamoimotori
LĄŻauto deve rimettersi in moto. In una fase difficile per la maggior parte dei settori produttivi ed economici, quello automotive ¨C gi¨¤ sotto pressione per adeguarsi a norme sempre pi¨´ stringenti in tema di ambiente e sicurezza ¨C ha bisogno di ripartire da una road map che permetta sia di superare la fase di emergenza, sia di rispondere a sfide come la protezione dellĄŻambiente e la sicurezza stradale. Un settore strategico nel quadro economico italiano, che ¨C tra filiera e indotto ¨C impiega circa 250mila addetti, fatturando mediamente 180 miliardi di euro ogni anno e portando nelle casse dellĄŻerario qualcosa come 90 miliardi. Aspetti gi¨¤ sottolineati dalla Gazzetta in numerose interviste realizzate a partire dalla met¨¤ di marzo e sintetizzate in un articolo in edicola il 15 aprile scorso che sottolineava la necessit¨¤ di interventi sistematici e strutturali sulle tipologie di econobus prevista dallo stato, ripensandoli in modo da favorire la ripartenza di un indotto in forte crisi.
LĄŻautomotive vale circa il 9% del Pil nazionale ma ¨¨ chiamata a rispondere a sfide enormi, sia a livello globale che europeo, come quella di ridurre il proprio impatto sullĄŻambiente. Sfide che hanno un costo e che vanno supportate per poter beneficiare dei risultati. Ma supportare non significa sovvenzionare a fondo perduto, non in questo caso. Ci¨° di cui ha bisogno il settore ¨¨ una strategia che ne permetta il rilancio ¨C salvaguardando i livelli di occupazione e contribuendo alla ripresa del Pil italiano - portando a beneficio dei cittadini la possibilit¨¤ di cambiare i veicoli pi¨´ vecchi e inquinanti con modelli pi¨´ efficienti e sicuri. LĄŻiniziativa #Riaccendiamoimotori della Gazzetta dello Sport nasce per supportare questa strategia attraverso una serie di proposte concrete condivise con le associazioni di categoria come (Unrae e Federauto). Oltre e pensare e promuovere attivit¨¤ concrete per accelerare la ripresa del settore, Gazzetta ha pensato anche alcune soluzioni mirate per gli automobilisti e per semplificare il rinnovo del parco auto. Realizzeremo inoltre una serie di tavole rotonde tra giornalisti, aziende del settore, case auto e istituzioni per ragionare insieme e discutere insieme i punti chiave per supportare la ripartenza.
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Proposta 1:
ampliamento fasce ecobonus
ĄŞ ?In Italia esiste gi¨¤ un piano di incentivi alla mobilit¨¤ sostenibile, che eroga un bonus a chi acquista autoveicoli con emissioni di Co2 fino a 60 g/km. Introdotti il 1 marzo 2019 ¨C e attivi fino al 31 marzo 2021 ¨C gli incentivi prevedono due scaglioni e un ulteriore bonus se contestualmente allĄŻacquisto della nuova auto ne viene rottamata una omologata Euro 1, 2, 3 e 4 (rimangono escluse le Euro 0). Acquistando unĄŻauto con emissioni di Co2 comprese tra 21 e 60 g/km si ha diritto a un bonus di 1.500 euro, al quale se ne aggiunge un altro dai 1.000 euro in caso di rottamazione, per un totale di 2.500 euro. Se, invece, si acquista unĄŻauto con emissioni di Co2 inferiori a 20 g/km, si ha diritto a un bonus di 4.000 euro che raggiunge i 6.000 euro in caso di rottamazione.
Di fatto, un programma accessibile solo a chi compra unĄŻauto elettrica o ibrida con il vincolo del prezzo, che non deve superare i 50 mila euro Iva esclusa. Troppo limitativo, dal momento che elettriche e ibride plug-in hanno prezzi ancora elevati. Di qui la prima proposta: allargare la platea delle auto che possano beneficiarne, innalzando il limite di emissioni. Ad esempio, con lĄŻintroduzione di due ulteriori fasce di emissioni senza vincoli di alimentazione, dunque anche per auto benzina e diesel: una compresa tra 61 e 95 g/km di Co2 e unĄŻaltra tra 96 e 120 g/km. Il bonus dovrebbe essere inversamente proporzionale al livello di anidride carbonica prodotta, cos¨Ź come avviene gi¨¤ e interesserebbe molte delle auto tipicamente da famiglia, come quelle di segmento B e parte di quelle di segmento C. Da parte sua, lo Stato recupererebbe gran parte dei fondi erogati grazie al gettito di tasse dirette e indirette proveniente dallĄŻincremento di vendite.
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Proposta 2:
incentivo su auto nuove in stock
ĄŞ ?Con lĄŻattivazione delle misure emergenziali, la vendita e le immatricolazioni di auto nuove si sono sostanzialmente fermate alla prima met¨¤ di marzo. Di conseguenza, i concessionari hanno a disposizione degli stock che possono essere incentivati per fungere da volano. Una soluzione che comporterebbe un duplice vantaggio: per i clienti - che godrebbero di un extra-bonus su auto nuove a tutti gli effetti (e non km0)e consegnabili immediatamente ¨C e per i dealer, che potrebbero quindi ordinarne di nuove riattivando anche la filiera produttiva. Si potrebbe ipotizzare un limite minimo di giacenza di sei mesi per le vetture che beneficerebbero dellĄŻextra-bonus.
Proposta 3:
incentivi anche per lĄŻusato recente
ĄŞ ?Pur estendendo la possibilit¨¤ di scelta a modelli meno costosi rispetto a quanto avviene ora, unĄŻauto nuova potrebbe non rientrare nel budget di spesa di molti consumatori. Ecco allora la seconda proposta: incentivare lĄŻacquisto di vetture usate purch¨Ś Euro 5 o Euro 6, a fronte di una rottamazione che ricalcherebbe le modalit¨¤ previste per il nuovo. UnĄŻazione che permette di togliere dalla circolazione unĄŻauto vecchia a fronte di una pi¨´ efficiente e sicura, che contribuisce a ridurre lĄŻimpatto ambientale, aumenta la sicurezza stradale e aiuta il mercato della seconda mano, con evidenti benefici anche per lĄŻerario che incassa il dovuto sulle compravendite.
Proposta 4:
revisione della fiscalit¨¤ per autotrazione
ĄŞ ?Un tema gi¨¤ affrontato a pi¨´ riprese ¨¨ la tassazione dei carburanti per autotrazione, concetto che con lĄŻavvento delle auto elettriche e ibride plug-in va necessariamente esteso allĄŻenergia elettrica utilizzata per lĄŻautotrazione. Sarebbe opportuna una revisione totale delle tasse, delle accise e dellĄŻIva che gravano sui carburanti fossili e sullĄŻenergia elettrica, la cui riduzione potrebbe andare a beneficio delle molte persone che ¨C per rispetto delle misure di distanziamento sociale ¨C saranno costrette a utilizzare la mobilit¨¤ privata per recarsi al lavoro nei prossimi mesi.
Proposta 5:
detrazioni Ą°europeeĄą su auto aziendali
ĄŞ ?Limitare gli stimoli al solo mercato auto rivolto ai consumatori sarebbe limitante, dal momento che la tipologia di clienti Ą°aziendaĄą (titolare di partita Iva a eccezione delle societ¨¤ di noleggio) nel 2019 secondo i dati Unrae ha assorbito il 19% del totale del mercato auto. Purtroppo per¨°, in Italia la fiscalit¨¤ delle auto di aziende e professionisti non iscritte come a uso esclusivo aziendale ¨¨ decisamente pi¨´ sfavorevole rispetto a quella delle maggior parte dei paesi europei. La proposta ¨¨ quella di rendere integralmente detraibile lĄŻIva sullĄŻacquisto di una nuova vettura, oggi limitata al 40%. Discorso analogo alla quota ammortizzabile, che va portata a 50mila euro di tetto massimo e resa deducibile al 100%. In questo modo si stimolerebbe la sostituzione dei modelli pi¨´ vecchi e dallĄŻaltro avvicinerebbe le aziende italiane a quelle europee, riducendo un gap di competitivit¨¤ non trascurabile.
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Proposta 6:
sospensioni delle multe per emissioni di co2
ĄŞ ?UnĄŻultima proposta riguarda le multe per il superamento del limite alle emissioni delle auto, che ogni Casa ¨¨ tenuta a rispettare nel quadro della propria gamma. Le autorit¨¤ europee hanno stabilito in 95 g/km la media di emissioni di Co2 sul 95% delle auto immatricolate da ogni brand, che nel 2021 salir¨¤ al 100%. I costruttori che non rispetteranno tale limite dovranno pagare una multa di 95 euro per ogni grammo oltre il limite, valore che va moltiplicato per il numero di auto vendute in Europa dal marchio. Con un mercato auto italiano praticamente fermo - a marzo ¨¨ diminuito dellĄŻ85% e per aprile ¨¨ atteso un crollo prossimo al 98% - e quello europeo anchĄŻesso fortemente compromesso, costruttori difficilmente riusciranno a vendere una quota di modelli elettrici o ibridi tale da rientrare nei limiti imposti dallĄŻUnione Europea. Di qui la proposta al governo italiano di farsi interprete presso le autorit¨¤ UE di una richiesta di sospensione dellĄŻapplicazione della normativa sulla media della CO2 della gamma.
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