IMMATRICOLAZIONI
Mercato auto Italia 2021: a settembre -32,7% rispetto al 2020
Le immatricolazioni di auto nuove in Italia mostrano una doppia faccia: da un lato il dato cumulato positivo rispetto a un 2020 caratterizzato dalla pandemia che segna una ripresa dei consumi, dall¡¯altra il trend negativo registrato nei mesi estivi che erode quanto di buono fatto nel primo semestre. E settembre conferma la tendenza con 106.345 nuove immatricolazioni, ovvero il 32,7 in meno rispetto allo stesso mese del 2020 (157.556 targhe). Complessivamente, tra gennaio e settembre sono state immatricolate 1.176.520 nuove auto contro le 973.403 dello stesso periodo del 2020 (+20,9%), gravato per¨° dal pesante lockdown. Per un raffronto pi¨´ realistico va preso in considerazione il dato dei primo nove mesi del 2019: 1.474.886 targhe per una flessione pari al 20,2%. Un quadro non certo confortante, che sconta due pesanti criticit¨¤: la mancanza di auto da consegnare, dovuta alla crisi dei microchip che sta rallentando (e in qualche caso bloccando) le fabbriche; e poi un andamento intermittente degli incentivi auto. Quelli per le auto elettriche e ibride plug-in sono al momento fermi per mancanza di fondi, una situazione analoga a quanto verificatosi tra fine agosto e i primi giorni di settembre. Un tira e molla che scoraggia i potenziali acquirenti e che penalizza una tipologia di vetture al momento non certo ¡°popolare¡± in quanto a prezzo d¡¯acquisto.
I DATI DELLE IMMATRICOLAZIONI
¡ª ?Scorrendo i dati Aci elaborati da Unrae appare evidente come siano le immatricolazioni ai clienti privati a rappresentare la fetta pi¨´ sostanziosa: 70.808 targhe a settembre con una flessione del 18% rispetto alle 86.349 del periodo pre-Covid del 2019, il dato cumulato nel periodo gennaio-settembre recita 733.859 che equivale a 12,8%; come quota di mercato siamo al 66% rispetto al 60% di due anni fa. Il noleggio a lungo termine segna 17.893 immatricolazioni a settembre (-9,5% rispetto al 2019) e 203.479 nel cumulato, in flessione del 4,8%. Il noleggio a breve termine registra 1.676 nuove immatricolazioni a settembre (-49,9%), rimanendo pesantemente negativo anche nel dato cumulato: 60.109 targhe (-53,8%%). Flessione del 16% a settembre per le immatricolazioni a societ¨¤ con 6.383 targhe, che nel cumulato gennaio-settembre hanno raggiunto quota 64.048 (-12,2%). Appare evidente come sia ancora la pesante contrazione del noleggio a breve termine, legato alla diminuzione dei noleggi ¡°short¡± legati al business e al turismo, ad aggravare il dato cumulato annuale.
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¡ª ?Spostando il focus sulle alimentazioni, c¡¯¨¨ da fare una premessa: il salto tra il 2019 e il 2021 fotografa due scenari estremamente diversi perch¨¦ due anni fa auto elettriche e ibride plug-in erano a livelli infimi mentre le alimentazioni tradizionali erano ancora punti fermi del mercato. A settembre 2021 le immatricolazioni di auto a benzina sono state 26.591 (359.399 il dato cumulato), il 58,3% in meno; quelle di auto diesel 20.320 (276.285 il cumulato), il 61,3% in meno; 9.987 quelle a Gpl (82.808 il cumulato), il 9,7% in meno; le auto a metano si fermano a 2.172 immatricolazioni (26.459 il cumulato), il 38,1% in meno. Le immatricolazioni di auto ibride (full e mild) a settembre sono state 33.276 (331.355 il cumulato), il 223% in pi¨´; 5.507 quelle di ibride plug-in (52.969 il cumulato), il 597% in pi¨´. Il dato delle vetture completamente elettriche recita 8.492 targhe (47.242 il cumulato), il 575% in pi¨´.
LA TOP TEN DEI MARCHI
¡ª ?A livello di immatricolazioni per marca, a settembre in testa alla classifica c¡¯¨¨ Fiat con 13.169 targhe e 177.671 nel cumulato. La top 10 prosegue poi con Volkswagen che ha targato 9.446 auto a settembre e 102.157 nel cumulato; Peugeot 4.112 immatricolazioni e 69.738 nel cumulato. Ford ha venduto 5.856 auto e 67.929 nel cumulato; poi Toyota con 5.555 immatricolazioni e 66.559 nel cumulato. I dati relativi a Renault parlano di 6.404 le immatricolazioni, 58.208 nel cumulato; per Citroen 3.499 immatricolazioni e 53.837 nel cumulato. Jeep chiude il mese a quota 4.960 e a 51.851 nel cumulato; Audi 3.096 immatricolazioni a settembre e 46.443 nel cumulato. Chiude la top ten Dacia con 7.219 targhe, 45.504 nel cumulato.
LA VOCE DELLA FILIERA
¡ª ?¡°Il continuo stop and go degli incentivi ¨C afferma il Presidente dell¡¯Unrae Michele Crisci ¨C non aiuta certo il mercato dell¡¯auto ad agganciare l¡¯attuale fase di ripresa dell¡¯economia nazionale e a ridurre l¡¯handicap dovuto alla crisi dei semiconduttori. Ribadiamo perci¨° il nostro appello al Governo affinch¨¦ faccia rientrare il finanziamento dell¡¯Ecobonus all¡¯interno di una strategia di lungo periodo per l¡¯intero settore dell¡¯automotive, il cui rilancio farebbe anche aumentare ulteriormente il Pil oltre il livello previsto nella Nota di aggiornamento del Def, viceversa dal settore automotive arriver¨¤ un pesante contraccolpo¡±. Secondo Crisci, ¡°l¡¯occasione per consolidare le buone intenzioni che il governo Draghi ha finora mostrato ¨¨ la prossima legge di Bilancio. In quella sede ¨¨ opportuno introdurre programmi e interventi risolutivi, avviando una corretta strategia di lungo periodo in linea con il percorso di decarbonizzazione, in cui rientra anche lo svecchiamento del parco circolante¡±. ¡°Auspichiamo venga quanto prima dato seguito al Tavolo Automotive, dove siamo pronti a portare le nostre proposte, come sempre, in modo costruttivo. ? opportuno ¨C sottolinea Michele Crisci ¨C indirizzare risorse verso un programma di sostituzione delle auto pi¨´ inquinanti con vetture di nuova generazione, realizzare un piano concreto di sviluppo e attuazione urgente delle infrastrutture di ricarica ad alta potenza su tutto il territorio italiano con specifico riferimento alle nostre autostrade e rivedere con sollecitudine la fiscalit¨¤ sull¡¯auto in generale e sulle auto aziendali in particolare. ¡°Purtroppo, l¡¯affondo di settembre ¨¨ allarmante e dimostra come siamo ancora lontani dai volumi pre-pandemia; ad agitare le acque, in questi mesi, concorrono l¡¯intermittenza degli incentivi e i problemi connessi alla carenza dei semiconduttori nelle supply chain di tutto il mondo, che si traducono in un calo di disponibilit¨¤ di veicoli completi, una drastica riduzione delle vetture fatturate e consegnate e un allungamento dei processi di acquisto da parte dei clienti¡± dichiara Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto, la Federazione dei concessionari auto. ¡°Abbiamo apprezzato gli interventi del governo, su input del ministero dello Sviluppo economico, di spostare le risorse dell¡¯extrabonus sul fondo Ecobonus, rendendo di nuovo disponibili circa 57 milioni di euro, nonch¨¦ la proroga dei termini per il completamento delle prenotazioni sulla piattaforma Invitalia (al 30 giugno 2022, in luogo del 31 dicembre 2021), necessaria per fronteggiare i tempi di consegna incerti dei veicoli nuovi a causa della crisi dei microchip. Tuttavia ¨C continua De Stefani ¨C le limitate risorse recuperate per l¡¯ecobonus sono state azzerate nell¡¯arco di due giorni riproponendo il rischio di una battuta d¡¯arresto per il mercato dei veicoli elettrici e ibridi plug-in (fino a 60 g/km di CO2). Gli incentivi statali sono, infatti, determinanti per vendere questi veicoli, i cui prezzi restano ancora elevati per un¡¯accessibilit¨¤ diffusa rispetto alle auto tradizionali, mentre la discontinuit¨¤ crea enorme incertezza, penalizzando le scelte green dei consumatori e la programmazione delle imprese. Occorrono nuove risorse, senza attendere il prossimo anno¡±. ¡°Ma navigare a vista, senza un chiaro piano strutturale di medio-lungo periodo per sostenere gli acquisti di veicoli a impatto zero e a basse emissioni di CO2, ci espone a notevoli rischi. Serve adottare una politica diversa per raggiungere gli ambiziosi obiettivi nazionali ed europei e non quella suggerita dalle misure emergenziali. Lo stanziamento di adeguate coperture finanziarie, atte ad accompagnare il rinnovo del parco auto circolante pi¨´ vecchio ed inquinante, nel rispetto del principio di neutralit¨¤ tecnologica, deve essere quindi centrale nell¡¯attuare le politiche destinate alla transizione ecologica, evitando perdite di professionalit¨¤, competitivit¨¤ e tagli occupazionali¡±, conclude De Stefani.
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