Ferrari, il motore dei sogni: il V12 che sbalordì anche Schumacher

Presentato come l'arma del rilancio del Cavallino, il 044/1 V12 riuscì a ritagliarsi diverse soddisfazioni in una stagione dominata dai motori Renault. E stupì anche "Schummy"...

Costruito secondo le specifiche regolamentari del Mondiale di Formula 1 del 1995, il motore 044/1 aveva una cilindrata ridotta a 2.998 cm? rispetto ai 3.497 del suo predecessore. Degno di nota è però il fatto che questo fu l’ultimo motore V12 di Ferrari nella massima serie, dato che già dall’anno successivo debuttarono i dieci cilindri. La monoposto del 1995, denominata 412 T2, era un’evoluzione della T1 dell’anno precedente, opportunamente modificata per ospitare un motore di cilindrata inferiore. Le dimensioni erano ridotte, con fiancate più corte e proporzioni più squadrate per le prese d’aria. Fu anche abbandonato il caratteristico profilo “a Coca-Cola” .

Un 1995 CON TANTI RIMPIANTI

L’auto era piuttosto convenzionale ed era semplice trovare un assetto efficace, ma le sue prestazioni furono altalenanti per tutta la stagione: dopo un inizio condito da numerosi podi, la stagione si chiuse con una sola vittoria al GP del Canada e ben 13 ritiri per Gerhard Berger e Jean Alesi. Beffarda la doppietta sfumata al GP d'Italia a Monza, con le "rosse" messe fuori gioco da subdole rotture meccaniche. Il bottino di 11 podi totali portò comunque la Ferrari al terzo posto nel campionato Costruttori, mentre tra i piloti Alesi chiuse quinto con 42 punti e Berger sesto con 31, contro i 102 totalizzati dal campione del mondo Michael Schumacher.

UN MOTORE PIU'COMPATTO E PRESTO "ABBANDONATO"

Il motore 044/1 era in grado di erogare una potenza intorno ai 700 Cv e arrivare a un regime di 17 mila giri; la bancata del V12 era costruita con un angolo di 75°, leggermente superiore a quello dei suoi predecessori da 3,5 litri. La cilindrata inferiore ne aveva ridotto la lunghezza di circa sette centimetri rispetto al precedente Tipo 043, mentre l’uso di lega leggera per il basamento lo rese più meno pesante di circa 10 kg. Il serbatoio aveva una capacità ridotta per regolamento a 140 litri. Lo sviluppo di questo propulsore terminò presto nel corso della stagione: nella seconda parte infatti Ferrari smise di portare aggiornamenti per concentrarsi sulla progettazione del V10 che avrebbe debuttato nella stagione successiva.

LA SORPRESA DI "SCHUMMY"

Nel 1996 sarebbe arrivato in Ferrari anche Michael Schumacher, ufficializzato da Maranello già a metà della stagione precedente con una mossa che destabilizzò il clima interno alla squadra e soprattutto i due piloti: entrambi lasciarono la Scuderia a fine stagione per fare spazio all’allora due volte campione del mondo tedesco e al nordirlandese Eddie Irvine. Significativo un aneddoto legato proprio a Schumacher e al motore 044/1: in un test di fine stagione il tedesco ebbe l’occasione di provare la vettura del 1995 e rimase particolarmente impressionato dal suo propulsore, tanto da dichiararsi stupito che non fossero riusciti a vincere il mondiale con quell’auto.