Continua il viaggio dedicato ai propulsori pi¨´ performanti della storia rossa. Lo 036 sembr¨° in grado di spezzare l'egemonia della McLaren-Honda nell'epica stagione 1990
Dopo il difficile decennio degli Anni Ottanta, la Ferrari torn¨° ad alti livelli nella stagione 1990, grazie anche alla introduzione delle unit¨¤ motrici 036. I tecnici di Maranello rimasero fedeli alla linea del ¡°Drake¡± Enzo Ferrari, da sempre paladino della formula tecnica V12, e concepirono un propulsore V12 ancora in linea con il limite di cilindrata di 3500 centimetri cubici imposto dalla FIA. Il nuovo propulsore si attest¨° sui 3497,96 centimetri cubici e la potenza sprigionata fu davvero ragguardevole: 710 CV a 13800 giri al minuto. Il motore era collocato dietro al pilota ma davanti al semiasse posteriore, con una posizione longitudinale. Il propulsore Ferrari fu l¡¯unico V12 di alto livello tra i nuovi motori aspirati introdotti in F1 a fine anni Ottanta. Il solo altro costruttore ad usare questa formula fu Lamborghini ma con risultati men che modesti.
MATERIALI AVVENIRISTICI PER SFIDARE LA HONDA
¡ª ?Grazie all¡¯ottima equilibratura delle masse in movimento e ad una maggiore superficie degli stantuffi, che consentiva regimi di rotazione e potenze superiori, il motore Ferrari V12 divenne il principale avversario dei V10 Honda al tempo dominanti nella Massima Formula. Gli ingegneri Ferrari non lesinarono in nuove tecnologie per rendere il nuovo propulsore sempre pi¨´ competitivo, adottando nuovi materiali per la struttura dell¡¯unit¨¤ motrice. Per esempio la testata era in lega leggera, mentre le valvole d¡¯aspirazione erano in titanio. Ogni cilindro aveva cinque valvole: tre di aspirazione e due di scarico. Una soluzione ardita che per¨° divenne un punto di debolezza: la interferenza dei flussi aspirazione/scarico rendeva pi¨´ difficile il disegno delle camere di combustione, vanificando l¡¯aumento del rendimento volumetrico dell¡¯unit¨¤ motrice. Il V12 036/2 fu poi base di ispirazione per i propulsori di molti modelli di produzione del Cavallino Rampante nel corso degli anni Novanta.
IL SOGNO INFRANTO DEL TITOLO 1990
¡ª ?A livello genuinamente sportivo, i motori 036 si rivelarono estremamente competitivi, e la Ferrari 641 o F1-90 divenne ben presto la principale avversaria dello squadrone McLaren-Honda formato da Ayrton Senna e Gerhard Berger. La stagione 1990 inizi¨° con qualche difficolt¨¤, poi la Ferrari si rilanci¨° prepotentemente agli inizi dell'estate. In Messico fu doppietta, grazie anche al ritiro di Senna per foratura ed al travolgente sorpasso di Nigel Mansell ai danni di Berger all'ultimo giro. Seguirono poi le vittorie di Prost a Le Castellet ed a Silverstone: i contemporanei passi falsi di Senna consentirono al "Professore" di impadronirsi della leadership del Mondiale Piloti dopo la vittoria in Inghilterra. La rabbiosa reazione della McLaren a partire dal GP di Germania, crescenti attriti tra Prost e Mansell ed il ¡°crash¡± con polemiche di Suzuka alla prima curva, "rivincita" dell'urto alla Variante Casio dell'anno precedente, spezzarono il sogno dei fans Ferrari. Sarebbero stati necessari altri nove anni per tornare a vincere il titolo Costruttori e dieci per vedere un pilota del Cavallino Rampante conquistare l¡¯iride tra i piloti¡
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