Autovelox, Fiat 131: "Era l'auto del nonno, ora la voglio in giardino"

Abbiamo intervistato Alfredo Bruno, in arte Fiat 131, nome scelto in tributo all'auto del nonno. Ci ha raccontato dei ricordi legati alla vettura, dei viaggi più intensi sulle quattro ruote e dei suoi idoli musicali

Abbiamo intervistato Alfredo Bruno, in arte Fiat 131, nome che rappresenta un tributo all'auto del nonno e ai ricordi d'infanzia che vi sono legati. Cantautore originario della Calabria, ora vive fuori Roma, si ispira ai grandissimi della musica italiana, come Lucio Dalla e Pino Daniele. In questa chiacchierata ci ha raccontato che auto guida e del viaggio più bello dopo l'esperienza al Festival di Sanremo 2022.

Alfredo, perché hai scelto come nome d’arte Fiat 131?
?"Nasce dal primo ricordo musicale e dalla Fiat 131 di mio nonno: era la sua auto preferita. Su quella macchina è nata la passione per la musica: i miei ascoltavano le musicassette di Branduardi, Lucio Dalla e Pino Daniele. Quando ho pensato al mio progetto musicale mi si è accesa la lampadina e ho scelto come nome Fiat 131 ripensando alle emozioni che ho vissuto in quell'auto. Lì, io e i miei quattro cugini, ci portavamo le prime fidanzatine: è stato il luogo dei primi baci e delle prime canzoni".

Con quella macchina hai preso la patente?
?"No, magari! Sono nato nel 1993 e la Fiat 131 è andata fuori produzione intorno all'87, se non ricordo male. L'auto era già datata, è stata ferma in garage per 6-7 anni, mio nonno non se ne voleva disfare. ? rimasta lì come un cimelio. Io ho preso la patente nel 2010".

Qual è stata la tua prima auto?
?"Una Fiat 600. Era la macchina di quella povera donna di mia sorella - ride. Sono il cocco di papà e per i miei 18 anni mi aveva comprato un'auto perché viaggiavo spesso, già lavoravo. Nel primo mese di patente però ho fatto sei incidenti, gli unici della mia vita, e così ha pensato bene di tenersela".

Oggi che guidatore sei e che auto usi?
"Mi piace guidare, lo faccio per necessità e per svago. Ho una Ford Fiesta. La uso spesso per spostarmi dalla provincia, dove vivo, a Roma. Diciamo che ci abito in macchina".

Che musica ascolti quando guidi?
?"Ancora Pino Daniele. Crescendo ho imparato a conoscere bene i cantautori italiani. Nella Fiat 131 c'erano le musicassette di Luna Matana di Lucio Dalla e di Nero a metà di Pino, uno sei suoi album più belli. Oggi ascolto musica contemporanea, ma ancora il cantautorato degli Anni 70, mi piace farmi influenzare da quelle sonorità che hanno segnato la nostra musica".

C’è un viaggio che ti è rimasto nel cuore?
?"Sì, quello di ritorno da Sanremo a Roma nel 2022. Ho vissuto malissimo l'esperienza sul palco dell'Ariston, non per il festival in sé, ma perché qualche giorno prima dell'esibizione mi sono alzato con un ascesso dentale. Ero gonfio come una zampogna. Nemmeno con il cortisone mi è passato. Devo ringraziare e fare i complimenti ai truccatori che sono riusciti a nascondere tutto. Appena è finito Sanremo andiamo a festeggiare e l'ascesso sparisce. Poi ci siamo messi in macchina e ricordo che rispondevo ai commenti e a chi commentava la mia esibizione. ? stato emozionante".

E il viaggio più traumatico qual è stato?
?"Una volta ho impiegato 14 ore da Milano a Roma. Ero con un collega, guidavo io. Avevamo fatto una serata al Blue Note di Milano. Appena partiti abbiamo trovato un incidente e poi altri due: siamo rimasti fermi in una galleria sulla Bologna-Firenze per quattro ore e mezzo. Un incubo".

Hai un'auto dei sogni?
?"Vorrei comprare una Fiat 131. Ci sto pensando. Ho già sbirciato sui vari siti per farmi un'idea. Ne ho trovate tante, ma non quella del colore di nonno Alfredo, era azzurro carta da zucchero. All'epoca quel modello lo vendevano in tre colori: il rosso aragosta, un po' improponibile, il giallo banana e l'azzurro carta da zucchero".

Ricordi com'erano gli interni?
?"In pelle color cuoio. La Fiat 131 era bella perché aveva un abitacolo spazioso. Ero piccolo, ma dietro ci entravo in piedi. Mi piacerebbe comprarne una, poi la lascerei in giardino. So che sprigionerebbe allegria e serenità e mi farebbe tornare bambino".