Autovelox, Ester Pantano: "In moto sempre, su strada e in off"

Il pubblico ha conosciuto Ester Pantano grazie alla serie tv Makari, a fianco a Claudio Gioè, recentemente invece l’abbiamo vista al cinema nel secondo capitolo di Diabolik al servizio di Ginko, mentre in questi mesi è nella sua terra a girare la serie Disney I leoni di Sicilia. In pochi sanno però che l'attrice catanese ha una passione per le due ruote. A partire dallo Scarabeo 50 con cui faceva scorribande ad Acitrezza e sull'Etna fino al motocross che pratica tuttora.?

Ester da dove nasce il tuo amore per le moto?

"Da piccola ho sempre lottato per avere il motorino ma mio padre si è fortemente opposto. Solo grazie a mia mamma sono riuscita ad averlo, ed è proprio con lei che sono andata dal concessionario a comprarlo. Non so che cosa mi stimolasse, forse il brivido della velocità o il fatto di non essere piantata a terra. Ancora oggi è qualcosa che mi scuote dentro. E comunque, per la cronaca, non ho ancora una moto mia".?

Sul serio?

"Sì, nonostante possa decidere di comprarla non mi sono ancora convinta perché sto attendendo il fatidico benestare dei miei. Mi sento quasi di tradire la loro fiducia. So bene che la moto è pericolosa, e per quanto si possa essere bravi a guidare, per quanto si sappia stare attenti, comunque rimane un mezzo di trasporto che espone il corpo a un rischio maggiore rispetto a un abitacolo che ti avvolge".?

Qual è stato il motorino che hai comprato con tua mamma?

"Uno Scarabeo 50 quattro tempi bianco perla. Mia mamma si fidò ciecamente di me. Sono sempre stata spericolata con la bicicletta e i pattini, mi divertivo ad andare sulle rampe e infatti ho le ginocchia ricoperte di cicatrici: sono una mappa di tutto quello che ho fatto nella vita. E ne sono orgogliosa".

E con lo Scarabeo dove andavi?

"Catania offre scorci incredibili, andavo sul lungomare ad Acitrezza e sono arrivata anche sull'Etna, più volte. Non lo dovrei dire ma lo faccio: una delle prime fughe da scuola è stata proprio ad Acitrezza e la seconda sull’Etna. La sensazione di libertà che ti dà la moto purtroppo, o per fortuna, la macchina non te la dà. Hai i sensi amplificati e poi arriva quel brivido che ti dice che sei in viaggio".

Quali altri due ruote hai avuto?

"Uno Scarabeo blu. Grazie a un amico ho avuto la possibilità di guidare la prima moto vera: era un GS 1200 Adventure e sono andata sull’Etna. Potrei comprare quella, ma che me ne faccio a Roma di un GS? Non c’è nulla da fare, mi piace la moto da viaggio e l’idea di prendere, lasciare tutto, e partire per la Croazia o per il Marocco e fare la Dakar. Che cosa ci posso fare?".

Hai una moto dei sogni?

"In realtà no. Amo tutto ciò che mi permetterebbe di fare un viaggio. Ho provato il Desert Sled della Ducati che è un buon compromesso, soprattutto in città, perché è una scrambler sollevata e si può usare anche per fare un po' di fuoristrada, ma non è una moto da viaggio lungo. C’è un'altra moto che potrebbe fare per me: è il GS 800, più gestibile all'interno del traffico e ti permette di viaggiare, anche se non ha il serbatoio dell’Adventure. Queste moto hanno una tecnologia pazzesca, ti dicono tutto: quanto piegare, come sarà la curva che arriva dopo, ecc. ecc. Rilevano il tracciato per una sicurezza totale. Per i viaggi sono perfette, ma preferisco capire la moto".?

Hai deciso quando farti questo regalo?

"Credo proprio che il 2023 sarà l’anno giusto. Mi dispiace papà, ma è arrivato il momento (dice idealmente rivolta al padre, ndr). Adesso sono 32, ho aspettato tanto tempo, desidero la moto da quando avevo 16 anni. Mia mamma in realtà era disposta a comprarmi un Ktm 125, ma io sciocca e adolescente avevo vergogna di fare troppo rumore Un mio compagno di classe, il mio migliore amico, aveva appunto il Ktm e impazzivo, ma l’idea di arrivare a scuola accompagnata dal rumore di quella marmitta che faceva voltare tutti mi turbava. Adesso con l’età ho superato certi complessi".

Immaginiamo che quest’anno avrai la tua moto da viaggio. Dove vorresti andare??

"Sento l’urgenza di un viaggio nel deserto e del contatto con la natura. So che sembra folle, ma la prima volta che mi sono messa alla guida di una moto ho provato una sensazione di leggerezza, di libertà e soprattutto di poter fare qualsiasi cosa. Sono abituata a viaggiare per lavoro e a fare e rifare le valige ed è la cosa che odio di più perché non so mai che cosa portare. La moto riduce tutto all'essenziale e so che in moto sono in grado di partire con una borsetta perché non mi serve altro. ? nel viaggio che c’è tutto ciò che mi serve. Andare in moto è qualcosa che avvicina ai cavalieri, è qualcosa di potente".

Su una due ruote riesci a trovare la tua dimensione più vera?

"Sì, andare in moto è la cosa più simile al volo, quando raggiungi una certa velocità non hai più la percezione del manto stradale, è come se si sospendesse il contatto fra la terra e il mezzo, è come se si diventasse un tutt’uno con la moto".

Ester hai un mito del motociclismo o il motociclismo non lo segui?

"Non lo seguo tantissimo, come tutti gli sport non riesco a seguirli sullo schermo. Quando vado sulle piste di motocross invece rimango imbambolata come una bambina davanti a quei salti. Mi affascina anche il suono, quando vado sulla pista dove faccio motocross sento quel suono da lontano che mi dà i brividi. Purtroppo la televisione livella i suoni e non ti fa sentire l’odore della terra smossa".?

Quindi tu fai anche i salti in moto?

"Qualche saltino lo faccio. La prima volta che sono andata in pista è stato molto comico. Il mio istruttore mi dice: “Ester adesso iniziamo, ci vorrà un po’ di tempo prima di imparare”. Faccio il primo giro, il secondo, mi spiega come impostare il corpo, come sedermi e appoggiarmi sul serbatoio, come piegare; mi dice di non frenare e quando cambiare in determinati punti della pista. Quando finisco si avvicina e mi chiede: “Tu hai già guidato una moto?”".?

La moto fa parte di te.

"? come se in un passato fossi stata una motociclista, non so, mi sento in simbiosi, ho un grandissimo senso dell'equilibrio. Per 10 anni ho fatto ginnastica artistica quindi forse è quello che mi aiuta. Comunque sento molto la moto e soprattutto sono anche un ottimo passeggero, così mi è stato detto, perché non sono rigida, non condiziono il movimento, ma assecondo quello che sta succedendo. Ecco che si ritorna all’essere tutt’uno con la moto".?

Come è andata con la patente?

"Ho preso la patente da sola, senza dire nulla a mio padre ovviamente. Ho fatto solo tre lezioni perché lavoravo sul set. All’esame ho fatto il tempo più basso. ? stata come una sfida: ero l’unica donna quel giorno che doveva prendere la patente. MI dicevo: "Stai tranquilla, non ti agitare”. ? stato bellissimo perché non ho fatto alcun errore e sono stata l'unica a superare l’esame al primo colpo e soprattutto col tempo più basso. Sono portata non c’è nulla da fare, ho una specie di talento e mi fa star bene".