Negli anni Ottanta i reparti ricerca e sviluppo delle grandi aziende creano "l'uovo di Colombo": compaiono le sciancrature, e cambiando le geometrie degli attrezzi varia anche la tecnica dello sport della neve per eccellenza. Con benefici per gli sciatori e con un boom commerciale senza precedenti
All'inizio fu il legno... Se esistesse una bibbia dello sci inizierebbe cos¨¬. Nel passaggio dalle prime assi ai materiali compositi per la disciplina della neve, il salto fu enorme: per¨° le geometrie del "carving" hanno rivoluzionato sia l'approccio che la tecnica sciistica come mai prima nella storia di questo sport. Ma che cosa si intende per "carving"? E in che cosa ¨¨ consistito il cambiamento? Proviamo a ricostruire la cronologia e la portata della pi¨´ grande rivoluzione nella storia dello sci.
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sci radiali
¡ª ?Tra met¨¤ e fine anni Ottanta del XX secolo le grandi aziende - che gi¨¤ da decenni hanno sperimentato i materiali compositi misti al legno nella realizzazione dei modelli - iniziano un percorso di radicale modifica delle geometrie dello sci. La staffa non ¨¨ pi¨´ un pezzo longilineo e dalla larghezza omogenea, ma comincia ad assumere la caratteristica che riscontriamo con maggiore evidenza oggi: la larghezza dello sci in punta e in coda ¨¨ maggiore rispetto al centro, sulla zona di fissaggio degli attacchi. Perch¨¦? La risposta arriva dalla fisica, l'altro grande campo di studio dei reparti R&D (ricerca e sviluppo) al pari della chimica. Gi¨¤ negli anni Trenta i pionieri della tecnica sciistica scrivevano che in via teorica se un paio di sci fossero stati fatti scorrere sulla neve lungo il loro fianco, avrebbero descritto un cerchio perfetto. Ma dato che - sempre sul piano puramente teorico - questo cerchio sarebbe risultato di raggio troppo ampio, nella realt¨¤ ¨¨ possibile sciare perch¨¦ il raggio medesimo viene deformato, accorciato, dalle altre forze intervenute: la gravit¨¤ terrestre (sia il nostro peso sugli sci che l'attrazione verso valle) e la forza centrifuga sviluppata dalla velocit¨¤. Quindi, agendo in maniera coordinata sugli sci con il nostro peso, siamo in grado di far curvare gli sci sulla neve. Partendo da questo assioma, le aziende hanno studiato il modo di stringere ancor pi¨´ il raggio di curva aiutando l'effetto della gravit¨¤ per deformare la sci e creare cos¨¬ una superficie curva che tocchi la neve disegnando idealmente un cerchio perfetto. Fu la nascita degli sci radiali - un modello di una nota marca si chiamava esattamente cos¨¬, Radial - con pi¨´ marcate differenze nella larghezza degli sci in punta/coda e centro.
raggio di curva
¡ª ?La differenza di misure tra punta, centro e coda disegnava gi¨¤ sul profilo dello sci un cerchio ideale, il cui raggio di curva era pi¨´ stretto rispetto a quello teorico creato dal profilo di uno sci dritto e deformato solo dal peso corporeo. Adesso invece nelle intenzioni dei progettisti c'era l'intenzione di aumentare la deformazione degli sci sfruttando due fattori, non pi¨´ solo uno: la geometria variabile oltre alla forza di gravit¨¤ (in questo caso il peso del corpo che grava soprattutto al centro dello sci). Cos¨¬ l'arco di curva risultava meno ampio. In brevissimo tempo si pass¨° dai primi sci radiali al carved ski, da cui deriv¨° quella specialit¨¤ molto in voga tra fine anni Novanta e primi duemila, il carving. To carve in inglese si usa per esprimere il concetto di scolpire, cesellare, dare una forma precisa alla materia solida: questi sci vennero definiti carved perch¨¦ lo stampo veniva ampiamente scolpito dai costruttori. Non pi¨´ due staffe dritte o quasi ma sempre pi¨´ modellate, sciancrate longitudinalmente. Cos¨¬ quando lo sci scorreva sulla neve, il "compasso" con cui curvava era decisamente pi¨´ preciso, meno ampio e pi¨´ facile da attivare, perch¨¦ gi¨¤ aveva in s¨¦ una predisposizione meccanica a disegnare l'arco di curva.
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carving mania
¡ª ?Appena valicato il colle dell'innovazione costruttiva, lo sci sciancrato, carved, conobbe un successo senza precedenti, quasi violento. Le geometrie si fecero sempre pi¨´ estreme e in un cocktail perfetto di causa-effetto si svilupp¨° una vera e propria disciplina agonistica, il carving: almeno una volta ci sar¨¤ capitato di vedere una gara o un'esibizione di carving, con atleti in pista su sci larghi e sciancrati, senza bastoncini e impegnati in slalom estremi con porte formato mini, simili a quelle dello snowboard racing. L'effetto degli sci cos¨¬ estremizzati nella geometria era molteplice: presa di spigolo immediata e feroce, piega in curva estrema e soprattutto accelerazione in uscita curva; tutto questo naturalmente a patto che si sapesse deformare questi sci turbo, cosa non sempre cos¨¬ facile da fare rispetto al tristemente noto slogan "girano da soli". Andate a dirlo agli atleti...
schumpeter e lo sci
¡ª ?Tornando per¨° al nocciolo della questione, il carving aiut¨° non poco le aziende sia dal punto di vista del miglioramento tecnologico che del successo commerciale. Le geometrie degli sci presero a farsi sempre pi¨´ equilibrate, senza gli eccessi delle sciancrature estreme ma con attrezzi decisamente diversi nella larghezza tra punta, centro e coda (come di fatto sono oggi). Il vantaggio dato dalla capacit¨¤ degli sci di curvare e tenere lo spigolo con un uso minore della forza era innegabile; lo sci era effettivamente pi¨´ docile e morbido in ingresso curva, ma anche pi¨´ preciso nella presa di spigolo, a tutto vantaggio di chi si avvicinava alla disciplina per la prima volta o che era in piena fase di evoluzione. La conseguenza principale fu che le aziende potevano rivolgersi a un bacino di utenza estremamente pi¨´ ampio rispetto al passato, perch¨¦ - va bene l'effetto Tomba-Compagnoni ma non basta a spiegare tutto il successo... - lo sci diventava uno sport capace di farti provare emozioni e divertimento in un tempo pi¨´ rapido rispetto a prima. Tradotto: se con i "vecchi" sci la fase di divertimento iniziava dopo un centinaio di ore abbondanti di esercizi, cadute, momenti di frustrazione, con i "nuovi" questo lasso temporale si era pi¨´ che dimezzato. Pi¨´ gente poteva appassionarsi facilmente, pi¨´ paia di sci potevano essere potenzialmente venduti. E, in un circolo virtuoso innato nella cultura occidentale (la distruzione creativa di Schumpeter...), a sua volta la ricerca tecnologica accelerava ulteriormente.
l'evoluzione della tecnica
¡ª ?Come di rado si ¨¨ visto nella storia dello sport, gli sci sciancrati hanno modificato la tecnica stessa dello sci. Lo pu¨° comprendere abbastanza bene chi ¨¨ nato prima del 1980 e ha iniziato a sciare da bambino. Sci stretti e distensione/piegamento? Basta, ¨¨ roba vecchia. Oggi si parla di centralit¨¤ dinamica, un ossimoro per identificare un "pacchetto", una serie, di movimenti da svolgere mentre si guida lo sci che ci permette di restare al centro di quel luogo virtuale dentro il quale operano le forze fisiche sviluppate dall'azione sciistica (come prima, forza centrifuga, gravit¨¤, eccetera). Come disse una volta in tv il grande Giorgio Rocca commentando una gara: "Dobbiamo immaginare gli sci sulla neve come un coltello nel pane. Se esercitiamo forza solo dall'alto verso il basso faremo tanta fatica ottenendo poco beneficio; se invece facciamo scorrere la lama avanti-indietro mentre dall'alto scendiamo verso il basso avremo meno fatica e maggiore efficacia". Pi¨´ chiaro di cos¨¬... E quindi, come ¨¨ cambiata la tecnica? Guardate alcuni gigantisti plurivittoriosi in CdM come Von Gruenigen (anni Novanta), Ligety (Duemila) e Hirscher/Odermatt (oggi). Il fuoriclasse svizzero - rivale di Tomba - era un modello di armonia totale nell'alto/basso ma gi¨¤ applicato ai primi sci radiali; l'americano fu tra i primissimi a mostrare al mondo le pieghe motociclistiche ottenute da chi aveva tanta forza fisica e sapeva deformare gli sci sciancrati; l'austriaco ha sublimato l'essenza delle nuove geometrie, con una tecnica spaziale unita a una forza fisica mostruosa; l'attuale dominatore svizzero della Coppa ha sintetizzato tecnica, forza e capacit¨¤ di gestire lo spostamento della pressione sci interno/sci esterno come mai si era visto prima.
si scia con tutto il corpo
¡ª ?Oggi il movimento alto/basso ¨¨ ridotto al minimo, per non dire azzerato, gli sci devono restare pi¨´ larghi per aumentare la base di appoggio e la dinamicit¨¤ del movimento, mentre ¨¨ diventata fondamentale la capacit¨¤ di deformare gli sci con la pressione al centro della staffa e la rapidit¨¤ nel cambio di spigolo per mettere gli sci di taglio in curva e sfruttare la capacit¨¤ degli attrezzi di "spararci" fuori dalle curve grazie a materiali sintetici molto elastici (il legno oggi ¨¨ "solo" il cuore dello sci, poi rivestito con leghe metalliche e altri materiali compositi). La parte alta del corpo ¨¨ cos¨¬ coinvolta nell'ottimizzazione della carvata che se guardate il fisico degli sciatori odierni noterete una muscolatura ben sviluppata anche nel busto, nelle braccia e nelle spalle. Perch¨¦ su sci "carving" possiamo andare pi¨´ veloce, fare curve aggrappati alla neve ma sfruttando gli arti superiori che diventano alettoni per incollarci al terreno. Gli sci non "girano da soli" ma certamente ci regalano emozioni pi¨´ facilmente. Non che prima della rivoluzione del carving non si usassero braccia, spalle e busto, ma l'azione era pi¨´ "verticale" rispetto a oggi.
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