Levante e l'incubo vissuto con un ex fidanzato: "Ha tentato di ricattarmi"

Solo oggi, a distanza di tanti anni, la cantautrice ha trovato il coraggio di raccontare l'incubo vissuto

La cantautrice Levante, nome d'arte di Claudia Lagona, è impegnata nel nuovo tour in giro per l'Italia e in queste ore ha deciso di parlare per la prima volta del difficile periodo vissuto qualche anno fa, quando un suo ex fidanzato iniziò a perseguitarla?e minacciarla di diffondere filmati privati girati insieme.

Chi segue Levante sa benissimo che la cantautrice siciliana non si è mai fatta problemi a parlare di questioni personali e delicate, a cominciare dalla depressione post-partum con cui sta lottando da tempo. Mai prima d'ora, però, la 36enne aveva parlato di questo difficile capitolo della sua vita fatto di paura come troppo spesso la cronaca nera ci racconta.

La confessione di Levante

"Una decina di anni fa mi sono infatuata di un uomo. Da subito è stato molto geloso. Mi controllava: 'Dove sei? Perché non mi rispondi?'. Il più delle volte mi ero solo addormentata sul divano e non avevo sentito il cellulare", così Levante ha iniziato il suo racconto nell'intervista pubblicata nell'ultimo numero di Vanity Fair. Nessuna violenza fisica, ha precisato l'artista, ma i segnali erano evidenti e la decisione di interrompere quella relazione è arrivata quasi subito.

Lo stalking e la denuncia

Lì è iniziato l'incubo: "Non potendomi più avere ha perso le staffe. Ha tentato di ricattarmi: aveva dei nostri filmati, file privati. Mi chiamava in continuazione: 'Sto male', mi implorava, e così passavo ore al telefono a cercare di tranquillizzarlo. Mi ha scritto 980 mail nel giro di un mese, che significa circa 30 ogni giorno. Tutti attorno a me erano preoccupati: i famigliari, le amiche… Io ero spaventata, ma forse non abbastanza, in quel momento".

Dopo un paio di mesi Levante ha trovato il coraggio di denunciare, anche grazie a un amico avvocato che è corso in suo aiuto. Anche quell'esperienza, ha raccontato la 36enne, non è stata facile: "Mi sono presentata nella prima questura con il malloppo di mail stampate. C’era una donna carabiniere, fredda, che mi riempiva di domande: immagino che sia la prassi, però ero terribilmente a disagio, sono scoppiata a piangere. Mi ha indirizzata a un’altra questura. Lì l’unica cosa che percepivo era il giudizio del carabiniere di turno, il suo minimizzare".

Nel caso di Levante la denuncia è servita a chiudere quel capitolo e ora la cantautrice si sta dedicando al suo futuro e alla terapia per la depressione post-partum che l'ha colpita dopo la nascita della sua prima figlia, Alma Futura: "Sembriamo tutti depressi, forse perché lo siamo. E allora diciamocelo. Ecco, lo dico: sono triste e prendo i farmaci. i tempi di cura sono lunghi e io ho anche dei tratti depressivi pregressi che mi accompagnano dall’infanzia".