Allenamento, abitudini e alimentazione. Tutti i segreti della campionessa di biathlon Dorothea Wierer, che a Gazzetta Active ha raccontato la sua preparazione
Brividi di cristallo. Come le due Coppe del Mondo alzate al cielo nel 2019 e nel 2020. Cartoline, ma sul trionfo pi¨´ bello Dorothea Wierer non tentenna: "L¡¯oro mondiale nell¡¯inseguimento ad Anterselva, la storia a casa mia. Superare il traguardo per prima, dove sei cresciuta, ¨¨ inspiegabile". Vittorie di testa, di fatica. Costruite giorno dopo giorno. La stella azzurra del biathlon ha raccontato a Gazzetta Active cosa c¡¯¨¨ dietro¡

Da qualche settimana ¨¨ finita la stagione. E ora?
"Aprile coincide con il mio periodo di vacanza, mi riposo dopo 11 mesi di lavoro continuo. A un certo punto il corpo e la mente hanno bisogno di relax".
"Inizia a maggio e comprende diverse discipline. Tra corsa in montagna, bici, palestra e skiroll facciamo tantissime ore di allenamento . Con il passare dei mesi inseriamo sempre pi¨´ lavori per avere, a novembre, un¡¯intensit¨¤ tale da reggere le gare. ? ovvio che una parte importante sia al poligono, si comincia con il tiro da fermo per insistere sulla posizione e nei primi tempi le sessioni sono separate. Poi la seduta si unisce alla parte atletica per migliorare la resistenza allo sforzo. Per noi ¨¨ divertente, di sicuro non ci si annoia".
"Il lavoro fisico incide pi¨´ o meno per il 70%, il tiro per il 30%. In un anno si sparano 15.000 cartucce, quantificate equivalgono a 200-250 ore di allenamento. Per il fondo, si oscilla tra le 700 e le 800 ore".

Com¡¯¨¨ la sua alimentazione?
"Di solito mi lascio andare d¡¯estate e cerco di stare attenta quando si avvicina l¡¯inizio della stagione. Amo i dolci e se capita di mangiare un po¡¯ di cioccolata o di pasta in pi¨´ non mi faccio problemi, togliersi qualche sfizio a tavola fa bene alla testa ".
"Ad Anterselva (in Trentino-Alto Adige, ndr) ¨¨ una tradizione e abbiamo uno degli stadi migliori al mondo, ¨¨ una cosa quasi naturale. Il biathlon insegna a rispettare le regole, a tenere duro e a fare gruppo, soprattutto se accompagna il percorso di crescita di un ragazzo".
"Credo nessuno, da adolescente ero molto pigra (ride, ndr). Non c¡¯¨¨ un¡¯altra disciplina in particolare a cui guardo, anche se mi piace andare in palestra e in bicicletta".

Com¡¯¨¨ la vita da stella di uno sport poco diffuso?
"? bello far conoscere alla gente una disciplina grazie alle vittorie. Certo, non ¨¨ il massimo andare in un locale e vedere che tutti osservano ci¨° che fai, ma in gara ho occhiali e cappellino e nel tempo libero sono vestita in un altro modo. A volte nessuno si accorge di me".
Tra i suoi segni distintivi il gareggiare truccata. Quanto ¨¨ importante mantenere la propria femminilit¨¤ per una sportiva?
"Negli ultimi anni c¡¯¨¨ stato un passo avanti in questo senso, tante ragazze oggi curano di pi¨´ l¡¯aspetto estetico in gara. Poi dipende dalla persona, ma se un po¡¯ di mascara aiuta a sentirsi a proprio agio che male c¡¯¨¨¡".
"Non sono scaramantica, ma mi piace avere sempre lo zaino pronto gi¨¤ dalla sera prima della gara. ? un modo per rilassarsi e affrontare la giornata con pi¨´ tranquillit¨¤".
"S¨¬, se ne ha la possibilit¨¤. Dipende da dove abita e poi c¡¯¨¨ bisogno di avere impianti adeguati, penso al poligono o alle piste da skiroll. Negli ultimi anni in Italia sono per¨° nate diverse strutture e sempre pi¨´ ragazze hanno iniziato a praticarlo. ? un dato positivo perch¨¦ ¨¨ uno sport che d¨¤ anche grande responsabilit¨¤, si maneggia un fucile e serve avere il porto d¡¯armi".
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