Per i camici bianchi dei bambini muoversi favorisce un maggior livello di attenzione e un minor assenteismo fra i banchi
Lo sport a scuola? Pu¨° e deve essere praticato. Parola dei pediatri. Per i camici bianchi dei bimbi, infatti, muoversi favorisce un maggior livello di attenzione e un minor assenteismo fra i banchi. Sulla lotta alla sedentariet¨¤ e sulla necessit¨¤ di promuovere l'educazione fisica negli istituti scolastici della Penisola ha messo l'accento lo stesso ministro dello Sport e dei Giovani, Andrea Abodi, che intervenendo ieri al congresso nazionale della Federazione medica sportiva italiana (Fmsi), ha parlato proprio di "alfabetizzazione?", dell'importanza cio¨¨ di creare una cultura del movimento, e ha posto questioni cruciali al riguardo: "Come mai una scuola su due non ha una palestra? Come mai nella scuola primaria iniziamo a fare attivit¨¤ motoria soltanto in quinta elementare, per una-due ore, salvo che per le attivit¨¤ di Sport e salute, che sono comunque attivit¨¤ di supplenza in attesa che si faccia il salto di qualit¨¤?", ha chiesto, sottolineando come si stia lavorando su questo fronte.?
i medici
¡ª ?Cosa ne pensano i medici dei piccoli? Anche loro insistono sull'impatto strategico di fare sport a scuola e in generale in et¨¤ scolastica. Gli esperti dell'ospedale pediatrico Bambino Ges¨´ di Roma, per esempio, spiegano come "l'attivit¨¤ fisica e sportiva dei pi¨´ giovani" sia "fondamentale per molteplici motivi. Lo sport aiuta a sviluppare capacit¨¤ motorie e capacit¨¤ relazionali, a mettersi in gioco lavorando in gruppo e a superare i propri limiti. Meno telefoni cellulari e computer e pi¨´ esercizio fisico ¨¨ la raccomandazione per tutti i genitori", dicono. I camici bianchi dell'ospedale capitolino lo hanno scritto anche in un articolo sul magazine "A scuola di salute", in cui evidenziano che attivit¨¤ sportive adeguate all'et¨¤ e alla condizione fisica "aiutano bambini e ragazzi a sfuggire ai rischi della sedentariet¨¤ e sono un valido supporto per contrastare le conseguenze di patologie come asma, cardiopatie congenite, ipertensione arteriosa e disabilit¨¤ motorie".
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¡ª ?Nell'articolo vengono riportati anche i dati dell'Osservatorio nazionale dell'adolescenza, secondo cui "tra le cause che inducono i giovani a non praticare nessuno sport al primo posto c'¨¨ la pigrizia e la mancanza di voglia (51%), mentre l'eccessivo carico scolastico scoraggia il 29% e i motivi economici il 5%". Emerge dunque l'importanza di promuovere lo sport a scuola. E in generale abituare i ragazzi a praticarlo nelle loro giornate. Fin dalla tenera et¨¤. Gli esperti del Bambino Ges¨´ raccomandano attivit¨¤ differenziate e sport di squadra in base alle fasce anagrafiche: tra i 6 e gli 8 anni ¨¨ bene iniziare con attivit¨¤ individuali come il nuoto o la ginnastica; tra gli 8 e i 13 anni si possono praticare sport di squadra come il calcio, il rugby e la pallacanestro e anche discipline che richiedono coordinazione come tennis e judo. Con la loro analisi, i pediatri puntano a sgombrare il campo da qualsiasi dubbio sul valore anche educativo dello sport. "Non solo non rappresenta un ostacolo al percorso scolastico, ma contribuisce a supportarlo", dicono. E anche "l'autostima" dei ragazzi ci guadagna.
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