Gli All Blacks e la crioterapia: l'arma segreta per restare i più forti

La Nuova Zelanda utilizza ormai da anni la terapia del freddo per migliorare le prestazioni dei suoi atleti, e lo ha fatto anche il giorno prima del quarto di finale mondiale

Gli All Blacks hanno conquistato la semifinale del Mondiale di rugby battendo l’Irlanda in una partita che resterà nella storia recente di questo sport, per intensità e bellezza. La Nuova Zelanda ha giocato a un ritmo incredibile per 80 minuti: merito di una grande preparazione atletica e anche di un accorgimento molto particolare, la crioterapia. Utilizzata anche da campioni come Cristiano Ronaldo e Lebron James, la “vasca di ghiaccio” porta tantissimi benefici nello sport di alto livello, come dimostrato dalla strepitosa prestazione degli All Blacks.

Cos'è la crioterapia

La crioterapia, fondamentalmente, è una vera e propria terapia del freddo: esponendo il corpo a temperature bassissime – ovviamente sotto la guida di un esperto – si possono ottenere notevoli benefici. Primo tra tutti, la riduzione dell’infiammazione generale, e in un Mondiale in cui gli All Blacks stanno dando e prendendo botte da oltre un mese, non è una cosa da poco. Inoltre, la crioterapia aiuta a prevenire gli infortuni, accelera il metabolismo, favorisce il recupero muscolare e aumenta il livello di endorfine, dei piccoli neurotrasmettitori rilasciati dall’organismo che aiutano a sentire meno dolore e migliorano l’umore.

Gli all blacks e i benefici della crioterapia

Il giorno prima di scendere in campo nella supersfida contro l’Irlanda, tutti gli All Blacks si sono “concessi” un bel bagno nell’acqua ghiacciata, un passaggio magari non piacevolissimo, ma necessario ed efficace ai fini di una partita così importante come quella poi vinta a Parigi. Del resto, la crioterapia fa parte ormai da tempo del mondo All Black, fin dai tempi di Dan Carter e Joe Rokocoko, che la utilizzavano anche in Francia al Racing 92. In questo caso è stata utilizzata una “semplice” vasca del ghiaccio, ma in alcuni casi i giocatori adottano anche le criocamere, dove si entra con tutto il corpo e si arriva anche a temperature di 140 gradi sotto zero.