kickboxing
Mattia Faraoni: "Allenamento, dieta e¡ Cos¨¬ difender¨° il titolo di campione del mondo"
Mattia Faraoni, campione del mondo Iska, racconta preparazione e avvicinamento al match del prossimo 25 marzo, in cui difender¨¤ la cintura vinta pochi mesi fa
L¡¯ultima vittoria ha cambiato poco. Gli occhi di Mattia Faraoni restano di fuoco. Il campione del mondo Iska di kickboxing, categoria 95 kg, si avvicina alla prima difesa del titolo contro Luis Morais, al casin¨° di Campione d¡¯Italia il prossimo 25 marzo. A Gazzetta Active ha raccontato la sua preparazione verso il match: "Siamo ancora nella fase di carico e la stanchezza si fa sentire. Dopo ogni giornata di lavoro in palestra sembro un uomo finito (ride, ndr). Dalla prossima settimana si inizier¨¤ a vedere la fase di scarico, andremo a ridurre i volumi conservando intensit¨¤".?
L¡¯appuntamento si avvicina. Come ha impostato la sua preparazione per la difesa del titolo?
"La preparazione ¨¨ sempre divisa in mesocicli di due-tre settimane, i tecnici mi monitorano ogni giorno e vedono se in alcuni momenti ho bisogno di fermarmi per staccare. Di recente, per esempio, ho preso un weekend libero per ricaricare le batterie".
Cosa cambia, nell¡¯allenamento di un fighter, quando viene fissato un incontro?
"Durante il periodo di mantenimento mi alleno 4 volte a settimana, per conservare il 70% della condizione. Il lavoro ¨¨ a volumi ridotti e l¡¯intensit¨¤ non ¨¨ mai eccessiva, magari si spinge un po¡¯ di pi¨´ giusto nella seduta di guanti. Nello specifico, le 4 sedute prevedono guanti, Pao, forza, corsa o tecnica. Quando si fissa il match parte poi la vera preparazione e nella prima settimana ci sono i test atletici, per valutare i profili esplosivi, dalla forza alla potenza aerobica, andando a capire come strutturare la preparazione".
Come lavora il suo team?
"La squadra ¨¨ composta dal preparatore atletico Antonello Regina e dai maestri?Milo e Manuele Raini. Lavoriamo in maniera sincronizzata per ottimizzare i risultati, sempre con un occhio ai consigli del nutrizionista Francesco Lampredi, per capire se modificare o meno la dieta e il peso".
Per un kickboxer, ¨¨ fondamentale l¡¯elasticit¨¤. Come si migliora?
"L¡¯allenamento ¨¨ sempre finalizzato allo stile. Il mio ¨¨ mobile e molto flessibile, uso tanti calci e devo conservare le mie caratteristiche per performare. Significa curare molto lo stretching e fare lavori di mobilit¨¤. Quando so che devo tirare molti calci,?ho bisogno di 40 minuti per fare un buon riscaldamento, concentrandomi su esercizi di mobilit¨¤ per le gambe, allungamenti e lavori in postura. Faccio sempre allenamenti preventivi per evitare errori, visto che ora gli appuntamenti sono pi¨´ importanti e ho tante responsabilit¨¤".
Lei nasce come karateka. Cosa mantiene di questa arte?
"L¡¯allenamento ha subito un cambiamento legato alla specificit¨¤ dello sport, soprattutto per la capacit¨¤ di combinare braccia e gambe. Ci¨° che ho conservato riguarda magari alcuni calci particolari, inseriti nei miei allenamenti grazie al lavoro dei coach. Milo e Manuele sono il top, adattano il lavoro all¡¯atleta che stanno allenando e curano il mio stile per migliorarlo".
Ci racconta com¡¯¨¨ la vita di un fighter a tavola?
"Ho sempre combattuto nei massimi leggeri, in ambito pugilistico siamo sui 90-91 kg. ? quella la mia categoria madre. Nell¡¯Iska, la federazione del Mondiale, ¨¨ invece di 88,4 kg. Per i profani pu¨° sembrare poco, ma sono tanti e servono sacrifici importanti. Ho faticato spesso".
Andando incontro anche a problemi con il taglio del peso.
"Prima lo facevo, dopo ci¨° che mi ¨¨ successo il 17 giugno scorso?(ha dovuto rinunciare al match titolato alla vigilia per un problema di salute, ndr) ho deciso di evitare. Sono passato di categoria e adesso combatto nei 95 kg. Il piano alimentare resta rigido, finalizzato a convertire quanto pi¨´ possibile il peso in muscoli. Avere una certa percentuale di massa magra incide sulla prestazione".
Cosa pensa del taglio del peso?
"Adesso l¡¯ho abbandonato del tutto, anche per senso di coscienza. Il mio team non ne vuole pi¨´ sapere. Pi¨´ che paura fisica, avrei anche una certa ansia nel riprovarci. Saltare un match alla vigilia mi ha traumatizzato. Non sono andato nemmeno in Olanda a fare sparring perch¨¦ sto molto attento a infortuni e forzature. Verso il match, voglio ridurre al minimo le possibilit¨¤ di farmi male".
Quale sar¨¤ la prima cosa che far¨¤ dopo l¡¯incontro del 25 marzo?
"Intanto devo difendere il mio titolo. Se tutto andr¨¤ bene, festegger¨° con un bel pasto completo. Altrimenti, pane e acqua per un mese (ride, ndr). In generale, dopo un incontro ho imparato a fermarmi del tutto per un paio di settimane. Per tornare al meglio sia a livello mentale che fisico".
? RIPRODUZIONE RISERVATA