Dal lavoro fuori dal campo all¡¯alimentazione, tra aneddoti e curiosit¨¤. I segreti di Jannik Sinner, da aprile nella top 20 del ranking ATP
Ogni tanto le montagne sono un¡¯illusione. Se nasci a San Candido, tra le Dolomiti, mettere gli sci ai piedi ¨¨ una cosa naturale. A Jannik Sinner and¨° cos¨¬, cominci¨° a sfrecciare sulle nevi a 4 anni. A 13, la scelta: "Meglio non giocarsi tutto in due minuti". Cambiamento vincente.
DAGLI SCI ALLA RACCHETTA - Perch¨¦ la vita ha bisogno di tempo e a volte una pallina ¨¨ l¡¯ideale. "Quando decisi per il tennis, sapevo che per il mio carattere e le sue caratteristiche sarebbe stato meglio per me. Con una racchetta in mano, fin quando la partita non ¨¨ finita, puoi sempre rimediare". Un passo alla volta, pensando in grande: "Ho un solo obiettivo. Fare esperienza, crescere come giocatore e mettere insieme tante partite. Studio per diventare un giorno numero 1". Questione di testa, ambizioni.
L¡¯ALLENAMENTO - Velocit¨¤, precisione, potenza. Ma i risultati non nascono per caso, cos¨¬ come i campioni. L¡¯allenamento di Sinner alterna sedute di aerobica e forza ad altre di mobilit¨¤ e flessibilit¨¤. Fondamentali sono gli esercizi di compensazione: "Il tennis ¨¨ uno sport asimmetrico, per cui ¨¨ importante lavorare sull¡¯arto non dominante cos¨¬ da avere un corpo equilibrato ", spieg¨° qualche tempo fa l¡¯altoatesino in un¡¯intervista a Gazzetta Active. E per costruire la muscolatura? Spazio a kettlebell, pesi (ma senza esagerare), lavori con macchinari, elastici negli esercizi per le spalle , workout con palla medica e Foam Roller. A livello aerobico qualche corsa in esterna e sessioni indoor con bike e tapis roulant: "Nel tennis l¡¯aerobica non ¨¨ la componente principale da allenare, ma serve come base". Non solo. Come si nota in uno degli ultimi video pubblicati su Instagram, Sinner insiste sul miglioramento della propriocezione e dell¡¯efficienza del sistema neuromuscolare con appositi training: "La vita ¨¨ questione di equilibrio", la didascalia di accompagnamento al post.
IL TEAM DI JANNIK - Cresciuto con i maestri Heribert Mayr e Andrea Spizzica, si allena dal 2014 con Riccardo Piatti. Il coach, che non pu¨° muoversi con lui tutto l¡¯anno, manda spesso i suoi tecnici a seguirlo. Andrea Volpini - per esempio - ¨¨ stato con lui nell¡¯ultima avventura a Miami (dove ha centrato la prima finale in carriera in un Masters 1000, perdendo contro il polacco Hurkacz), mentre l¡¯anno scorso a Sofia - dove ha vinto il primo torneo ATP 250 - ¨¨ stato accompagnato da Cristian Brandi. La parte fisica, divisa tra preparazione e trattamenti, ¨¨ affidata a Dalibor Sirola (esperto nel miglioramento delle prestazioni) e a Claudio Zimaglia (fisioterapista e osteopata).
A TAVOLA - Sinner ¨¨ inoltre seguito da Luca Mondazzi - specializzato nell¡¯alimentazione e integrazione degli atleti - che gli consiglia i giusti nutrienti da assumere per adattare i pasti al tipo di situazione, anche dal punto di vista del meteo. Dieta sempre precisa , con un¡¯unica eccezione: il dessert serale. "Non perder¨° di certo una partita perch¨¦ la sera prima mangio un dolcetto¡". E a casa? Come raccontato in una recente intervista alla Gazzetta , Jannik si arrangia: "Non muoio di fame, un po¡¯ di pasta riesco sempre a tirarla fuori dai fornelli, altrimenti c¡¯¨¨ l¡¯asporto¡". O al massimo, pap¨¤. "Fa il cuoco, quando ho tempo di preparare qualcosa di pi¨´ elaborato lo chiamo e mi faccio seguire passo passo". Pochi problemi, in attesa di una cena da campioni - procrastinata dal virus - in compagnia di Lorenzo Musetti, come lui di casa a Monte Carlo: "Una volta mi incroci¨° per strada e mi invi¨° un messaggio, chiedendomi quando ci saremmo visti per cena. Avrei accettato volentieri l¡¯invito, poi il lockdown non ce l¡¯ha permesso¡ ". Di sicuro, per la Golden Age del tennis azzurro il tempo non mancher¨¤.
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