Il metodo riparativo invita a lasciarsi andare in profondit¨¤. Si tratta di una pratica dolce per ricaricare le batterie in modo¡ ecosostenibile
Corpi rilassati, volti sereni, protetti dagli stimoli del mondo. A differenza delle posture acrobatiche che minacciano il nostro morale su Instagram, lo yoga riparativo mette in mostra il potere di lasciarsi andare. Cuscini, mattonelle, elastici: gli accessori, essenziali, sono la specificit¨¤ di questo approccio dolce ed?efficace nel calmare e rigenerare il sistema nervoso e rilassare il corpo. Elena Buscone, massoterapista, trainer, insegnante di yoga e pilates ci spiega il metodo.
scopo terapeutico
¡ª ?Queste posture passive furono inventate negli anni '70 dall'indiano Bks Iyengar. Il celebre ideatore dell'omonima scuola ha codificato un insegnamento preciso e rigoroso che utilizza accessori con finalit¨¤ terapeutiche. All'inizio degli anni 2000, un¡¯allieva di Iyengar cur¨° in pochi mesi la sua grave depressione grazie alle posture di recupero del suo maestro. La dottoressa in psicologia e fisioterapista ha poi creato il suo marchio, ¡°Yoga Restorative¡±, e si ¨¨ dedicata alla? distribuzione.?
sistema respiratorio e nervoso
¡ª ?Nello yoga tradizionale, l'unica postura o asana in cui ci si rilassa veramente ¨¨ quella del rilassamento finale, chiamata Savasana. "L'approccio riparativo consente a chiunque di ambientarsi e rimanere senza sforzo in tutte le famiglie di asana, comprese quelle pi¨´ impegnative come alcune estensioni della schiena. I supporti permettono di modellare la postura e restarvi senza sforzo per diversi minuti di seguito. Il corpo ¨¨ insieme rilassato, aperto, allungato. Pi¨´ lunga ¨¨ la pausa, migliori saranno gli effetti sul sistema respiratorio, sanguigno, nervoso o ormonale e si ridurranno i livelli di infiammazione nel corpo e nel cervello".?
calmare la mente
¡ª ?Battito cardiaco abbassato, azione sedativa: questo metodo, a cascata, calma la mente e diffonde una sensazione di benessere.? E non ¨¨ certo roba per pigri. "Posizionato il corpo, inizia il vero lavoro: si tratta di dirigere l'attenzione in modo naturale verso sensazioni fisiche, come l'allungamento, l¡¯apertura o la compressione, la respirazione. A seconda delle asane, il respiro non scorre sempre allo stesso modo: nasce nel petto, nello stomaco, nella schiena, nei fianchi. Questa canalizzazione dell'attenzione ci aiuta a interrompere il flusso dei pensieri negativi e gestire meglio le emozioni. Unendo la calma mentale e un cambiamento dello stato corporeo, le posture sostenute sono indicate per evitare o recuperare dal burnout".?
le asane
¡ª ?"Sono consigliate le posture che aprono la gabbia toracica e la parte superiore della colonna vertebrale, come il semi-ponte (setu bandhasana). Quando poniamo un sostegno sotto la schiena per aprire la gabbia, la respirazione toracica diventa profonda, ritroviamo energia¡±.
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