? stato un fine settimana da Campioni (con la maiuscola) quello appena concluso nel PalaVesuvio a Napoli. Sono stati numerosi, infatti, gli atleti che si sono radunati in un’atmosfera surreale determinata dall’assoluta assenza del pubblico e per tutti i controlli e le precauzioni che l’emergenza Covid pretende. Ciononostante un centinaio di atleti, molti fra i migliori d'Italia, hanno accettato di buon grado gli scrupolosi controlli pur di compiere un piccolo passo di avvicinamento alla normalit¨¤. Rispettoso e prudente, ma necessario. L’iniziativa ¨¨ stata promossa da un gruppo di societ¨¤ che sono state, e continuano ad essere, fucina di grandi campioni quali la Nippon dei Parlati e degli Esposito, la Star Club dei Maddaloni e poi Pomilia, Olimpic e Body Master, con la partecipazione dei gruppi sportivi Fiamme Oro e Fiamme Gialle, quindi Banzai Cortina Roma, Dojo Equipe Bologna, il Team pugliese Iacovazzi, i piemontesi del Kumiai Druento e poi Kodokan Brienza, ma anche i pi¨´ importanti club della Sicilia. ? stata "tanta roba", com’¨¨ avvezzo dire Giovanni Malag¨°, ma ¨¨ stata soprattutto un’iniziativa attuata nel rispetto dello spirito agonistico degli atleti e, soprattutto, delle regole. “Io sono un amante passionale dello sport, non solo del judo – ha detto il Maestro Giovanni Maddaloni – e credo che con questa parentesi del Covid, lo sport da contatto, perch¨¦ ¨¨ cos¨¬ che ¨¨ stato chiamato fin dall’inizio, ha pagato molto pi¨´ di altri, in termini di isolamento che ¨¨ iniziato proprio con questa definizione".
JUDO
O’Ma¨¨ Maddaloni: "Il buon senso pu¨° far ripartire il mondo dello sport"
Nel fine settimana un centinaio di atleti, tra i migliori d'italia, si sono radunati al PalaVesuvio di Napoli. Maddaloni: "Con accortezza e seguendo il protocollo alla lettera ¨¨ possibile ricominciare"
Giovanni, in quale modalit¨¤ ritiene sia stato penalizzato?
"Perch¨¦ il contatto appartiene a tutto lo sport. L’umanit¨¤, il mondo sono nati per il contatto. Poi fortunatamente attraverso i nostri media, le persone che ci amano ed il mondo del Coni abbiamo avuto nel mese di maggio un’apertura e siamo riusciti a riportare in palestra almeno gli atleti di livello nazionale e internazionale. E anche se siamo a Scampia, una delle periferie pi¨´ malfamate in giro per il mondo insieme allo Zen, a Corviale ed a tutte le altre periferie del nord, succede che i nostri atleti sono di livello, perch¨¦ c’¨¨ tanta passione. Lo sport ¨¨ uno degli elementi pi¨´ importanti per il recupero dei ragazzi, per l’inclusione sociale, per l’integrazione e anche per la formazione, dando loro un mestiere".
Com’¨¨ stata affrontata da parte vostra questa situazione?
"Noi abbiamo reagito passo dopo passo, e quando la situazione ¨¨ migliorata siamo riusciti a far avvicinare i ragazzi anche alle altre discipline. Abbiamo portato modifiche per tutto, dall’entrata in palestra, con la sanificazione, all’applicazione delle linee guida, o entrando con il judogi gi¨¤ indossato a casa per non utilizzare gli spogliatoi, ma anche diminuendo i numeri sul tatami, con pi¨´ turni e meno coppie, rendendo obbligatorio il test sierologico al rientro dalle vacanze, sempre che siano state fatte".
Questo atteggiamento disciplinato ¨¨ stato possibile anche a Ponticelli?
"Certo, perch¨¦ lo sport ¨¨ importante, ed ¨¨ per questo che il judo deve essere preso in considerazione dalle scuole. E quest’esperienza a Ponticelli ¨¨ stata da esempio, con tutte le dovute accortezze, dai tatami disposti come una tavola per gli scacchi, con tanti ragazzi provenienti da tante regioni, rispettando le distanze, facendo pi¨´ turni, prendendo la temperatura a tutti con del personale appositamente a disposizione, con tutti i tecnici con la mascherina per ore intere proprio per evitare qualsiasi tipo di contagio, ma per evitare soprattutto la trasgressione alle regole. Sono felice di questa iniziativa e spero in quello che ¨¨ il buon senso del mondo politico di far ripartire il mondo dello sport con le dovute accortezze, senza trascurare la partenza vera, quella della scuola e dello sport in contemporanea, perch¨¦ un bambino ha bisogno di dialogare con altri bambini e poi, perch¨¦ no, per vivere questa vita in un mondo pi¨´ giusto, pi¨´ equo, con grandi possibilit¨¤. Io credo in Dio e questo ¨¨ molto importante, Dio ci guarda e ci tutela".
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