Il due volte campione del mondo di rally ha accettato la scommessa di Audi: correr¨¤ la Dakar al volante della RS Q e-tron, prima auto elettrica al raid pi¨´ famoso del pianeta. ¡°Ogni anno mi chiedo se alla mia et¨¤ posso stare con i migliori. Finora la risposta ¨¨ sempre stata s¨¬...¡±
Trentuno anni fa saliva sul Monte Olimpo al volante della Toyota Celica, il primo di due Mondiali vinti nei rally. Il terzo, sfum¨° a 300 metri dall¡¯arrivo dell¡¯ultima speciale del Rally di Gran Bretagna 1998 per la rottura del motore della Toyota Corolla. Ma come ogni volta, una delusione ha semplicemente rafforzato la sua voglia di rialzarsi, ripartire e vincere ancora. Del resto, basta guardare Carlos Sainz negli occhi per vedere, dentro quello sguardo nobile a volte duro e altre di un sorriso intelligente e ironico, quella ferocia agonistica che appartiene solo ai grandissimi campioni, quella di chi ¨¨ abituato a essere il primo in tante sfide: il primo spagnolo a vincere una gara (e poi il Mondiale) nei rally, il primo pilota non nordico a vincere il 1000 Laghi, la corsa principe della Finlandia.
sainz e le tre dakar
¡ª ?In oltre trenta anni di carriera El Matador ha vinto tanto e ovunque, perch¨¦ dopo i rally, il suo terreno di caccia sono diventati i raid, e anche l¨¬, dopo un po¡¯ di studio, ¨¨ diventato uno dei migliori: nella stanza dei trofei della sua casa di Madrid, fanno bella mostra le tre statuette riservate al vincitore della Dakar. La prima, conquistata nel 2010 all¡¯arrivo di Buenos Aires al volante della Volkswagen Touareg. Otto anni e una lunga serie di ritiri dopo, ecco quella vinta con la Peugeot 3008 Dkr Maxi per poi, due anni fa, firmare il tris con il buggy della Mini John Cooper Works in quello che rappresent¨° il debutto della Dakar in Arabia. E adesso, perch¨¦ nella vita l¡¯importante ¨¨ non fermarsi mai, eccolo affrontare al volante dell¡¯Audi RS Q e-tron la nuova scommessa lanciata dalla casa tedesca, la Dakar con un mezzo elettrico. ¡°I sogni a volte si possono realizzare. Ma se tu non credi che possa accadere, allora diventa molto difficile lottare per le cose¡± dice Sainz a un certo punto di Vivir para competir, Vivere per competere, il documentario che Amazon Prime Video ha realizzato sulla sua vita e che da poco ¨¨ andato in onda in Spagna. Tre parole che meglio non avrebbero potuto sintetizzare la storia di uno dei pi¨´ grandi piloti che il mondo del fuoristrada abbia visto in azione.
Sainz, ma dove trova tutto questo entusiasmo?
¡°Io ho iniziato a correre che ancora non avevo la patente, e quella passione fortissima che avevo allora, ¨¨ quella che ancora oggi mi ha spinto ad accettare questa nuova sfida dell¡¯Audi, questa nuova sfida di una macchina pazzesca con la quale vincere, o provare a vincere, la Dakar. Non ci sono altre parole per spiegare tutto questo, se non usando proprio la parola passione. Mi diverto ancora, ho la voglia di prepararmi, di andare in palestra ogni giorno per farmi trovare pronto¡±.
Un po¡¯ come Valentino Rossi, che fino a quando si ¨¨ divertito si ¨¨ dimenticato dell¡¯et¨¤. Perch¨¦ poi, alla fine, ¨¨ innanzitutto una sfida contro se stessi.
¡°Alla fine di ogni Dakar io mi faccio la domanda se torner¨° o meno anche l¡¯anno dopo. Cerco di capire se la velocit¨¤ ¨¨ accettabile, sufficiente per provare a vincere, se ho fatto tutte le cose per bene, visto che comunque so di non potere andare veloce come tutti gli altri. Fino adesso l¡¯ago della bilancia ha detto di s¨¬, che sono ancora competitivo, ma io a ogni Dakar continuo a farmi quella domanda¡±.
Che ¨¨ la domanda intelligente che uno dovrebbe sempre farsi.
¡°Prima viene la voglia, la prima domanda che devi farti ¨¨ proprio se sei disposto a fare tutto quello che serve per vincere. Ma, dopo, serve avere l¡¯obiettivit¨¤ di dirsi se puoi farcela davvero, sono al livello dei migliori, o non pi¨´? Sono le due domande pi¨´ importanti alle quali devi rispondere¡±.
Questa dell¡¯Audi ¨¨ la sfida pi¨´ grossa che ha affrontato?
¡°A livello tecnologico sicuramente s¨¬. Gi¨¤ all¡¯inizio questa sembrava una sfida complicata, difficile, ma quando abbiamo iniziato a lavorare, a fare dei test, a capire la macchina, a provare a intuire le cose che andavano fatte e sistemate, ci siamo resi conto che era qualcosa di ancor pi¨´ grosso di quello che avevamo pensato all¡¯inizio¡±.
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Quanti chilometri avete fatto?
¡°Non lo so esattamente, ma ne abbiamo fatti abbastanza per il tempo che abbiamo avuto e i problemi che abbiamo dovuto affrontare. Penso che la squadra degli ingegneri abbia fatto davvero un bel lavoro per avere le macchine pronte a schierarsi alla partenza¡±.
Che cosa la affascina di pi¨´ di questo progetto?
¡°La novit¨¤ e la difficolt¨¤. Nella vita hai sempre bisogno di una sfida per andare avanti e a questo punto della mia carriera la sfida deve essere importante, altrimenti non riesci pi¨´ ad andare avanti. Abbiamo quattro motori, un motore di combustione, uno elettrico che fa da generatore e dopo altri due elettrici montati su ciascun assale. Mettere tutto assieme e rendere autonoma una macchina con tanti software e sensori, con un differenziale virtuale, con la frenata dei motori elettrici e il recupero dell¡¯energia e provare a vincere... e non stiamo neanche parlando di andare in pista, ma di farlo nel deserto, spingere al massimo per quattro o cinque ore, saltare e resistere ai tanti G che le batterie devono affrontare all¡¯atterraggio. Non ¨¨ una sfida piccola¡±.
? pi¨´ facile fare il pilota che l¡¯ingegnere...
¡°Questo ¨¨ sicuro¡±.
Se trent¡¯anni fa le avessero detto che un giorno sarebbe andato a correre nel deserto con una macchina elettrica?
¡°Avrei fatto fatica a crederci. A inizio dicembre, nel presentare la macchina, abbiamo fatto un¡¯esibizione a Madrid con tutte le auto con cui ho corso: da una piccola Seat Panda a questa che ¨¨ la pi¨´ moderna di tutte passando per le Toyota all¡¯Audi 4. Vederle tutte una vicina all¡¯altro ti mostra la storia, l¡¯evoluzione, ed ¨¨ qualcosa di incredibile. Tanti anni fa, pensare che avrei corso una Dakar con questo tipo di tecnologia era impensabile, ma so anche che tra altri 30 anni, questa che oggi ¨¨ spettacolare sar¨¤ una macchina da museo¡±.
La cosa pi¨´ bella quando la guida ¨¨...
¡°Il motore ha una risposta immediata, poi non devi cambiare marce, non devi pensare a quali rapporti usare per scavalcare una duna o affrontare una curva. Qui tu freni, prendi la traiettoria giusta e dai gas. Poi il centro di gravit¨¤ ¨¨ molto basso e mi piace, ma siamo un centinaio di chili sopra il peso minimo e questo un po¡¯ ci penalizzer¨¤. E in questo senso, quello che mi d¨¤ un po¡¯ fastidio ¨¨ che a livello di Fia e Aso (la societ¨¤ che organizza la Dakar; n.d.r.) all¡¯inizio dicevano che chi avrebbe preso questa strada della motorizzazione elettrica avrebbe avuto un piccolo vantaggio di potenza, mentre invece siamo tutti allo stesso livello, anche per quanto riguarda il peso minimo e la corsa degli ammortizzatori. Questo non mi sembra giusto. Audi ha avuto il coraggio di affrontare un impegno di questo tipo con costi elevatissimi, e non avere avuto neppure un piccolo vantaggio di anche solo 20-30 cavalli mi pare ingiusto¡±.
Cosa non la convince invece?
¡°A oggi direi la complessit¨¤, ci sono tante cose che ti possono portare a fermarti, basta un sensore che ha una lettura non giusta e la macchina si arresta. E allora vai di telefono satellitare e stai a sentire cosa ti dicono. Nei test abbiamo visto che arrivano sempre dei problemi nuovi che la macchina deve autogestire per correggerli¡±.
Nessuno vi chiede di vincere al primo anno, ma, onestamente, secondo lei a cosa potete ambire?
¡°Vogliamo essere a un livello accettabile di competitivit¨¤, e poi finire la gara, fare esperienza per capire cosa ci manca e capire come va la macchina in tutte le condizioni e sui vari tipi di terreno¡±.
Ma siccome lei non va per partecipare e basta, questo sar¨¤ un anno di studio, ma poi nel 2023 con un¡¯auto pi¨´ affidabile si torna per vincere.
¡°Il mio accordo con Audi ¨¨ di tre anni, ma ho anche detto loro che ogni anno devo essere onesto con me stesso e capire se fisicamente ce la faccio. Il giorno che sento che sto spingendo al massimo, eppure non sono l¨¬ con i primi, ¨¨ il giorno in cui fermarmi. Ma intanto essere con Audi in un progetto cos¨¬ ¨¨ un grande orgoglio, questa ¨¨ una Casa che ha fatto la storia nei rally e adesso vuole rifarla nei raid¡±.
? il terzo anno che si va in Arabia, le piace il percorso?
¡°A me piace. Abbiamo dovuto salutare l¡¯Africa per andare in Sudamerica ed ¨¨ stato molto bello, e molto caldo. Adesso con l¡¯Arabia abbiamo trovato un posto fantastico, perch¨¦ c¡¯¨¨ un po¡¯ di tutto e a me queste due prime edizioni sono piaciute molto. E c¡¯¨¨ anche meno caldo¡±.
Qual ¨¨ l¡¯insidia pi¨´ grande?
¡°Credo che sar¨¤ come i primi due anni, non ¨¨ facile, ci sono posti con tanti sassi e altri con tanta sabbia. Alla fine, le dune sono difficili, ma non sono cos¨¬ morbide e complicate, direi che ¨¨ un bel tracciato perch¨¦ c¡¯¨¨ un po¡¯ di tutto¡±.
Ha un favorito?
Ride. ¡°Io. Direi che ci sono tre squadre che sono molto forti: ci sono Sebastien Loeb, Nani Roma e Orlando Terranova con il team Bahrain Raid Extreme, Nasser Al Attiyah e Giniel De Villiers con la Toyota e poi ci siamo Stephane Peterhansel, Mattias Ekstr?m e io con la squadra Audi. Penso che il pilota di una di queste tre squadre riuscir¨¤ a vincere, ma ¨¨ anche vero che sono tutte macchine nuove e di sorprese potranno essercene, visto che nessuno ha fatto troppi chilometri e test¡±.
Quest¡¯anno la Dakar entra a far parte anche del Mondiale Fia, correr¨¤ anche le altre gare?
¡°Audi non ha ancora deciso il programma, a me piacerebbe farlo, credo sia un bel Mondiale, cinque gare, Abu Dhabi, Kazakistan, Andalusia e Marocco¡±.
Suo figlio Carlito verr¨¤ a vederla quest¡¯anno?
¡°Non credo, non so ancora i suoi piani, ma magari se va tutto bene viene all¡¯arrivo¡±.
Le ¨¨ piaciuta la sua prima stagione in Ferrari?
¡°Io sono contento, non so quanto conti il mio parere, ma credo che abbia fatto una grande prima stagione, con un compagno molto forte, la macchina nuova e pochi test. Credo che alla fine abbia preso qualcuno di sorpresa¡±.
All¡¯ultima gara ad Abu Dhabi si ¨¨ preso il quarto podio e il 5¡ã posto finale.
¡°? stato fantastico¡±.
In molti pensavano che sarebbe arrivato a fare il secondo di Leclerc, invece...
¡°Leclerc e Carlos sono una squadra molto forte, penso che se la Ferrari il prossimo anno far¨¤ un passo avanti a livello di macchina, avr¨¤ una squadra con cui lottare con i migliori. ? quella la cosa pi¨´ importante. Numero uno, numero due... quello lo decide il campionato, chi va pi¨´ forte, chi ha pi¨´ fortuna, ma il livello della griglia oggi ¨¨ altissimo¡±.
Chi ¨¨ il Carlos Sainz, intendendo il senior, della Formula 1?
Ride. ¡°Junior. Non lo so, credo sia difficile da dire, ogni pilota ha la sua personalit¨¤, il suo modo di vedere e affrontare le gare, il suo carattere. Ma, sinceramente, direi che ¨¨ difficile dire che qualcuno mi assomiglia¡±.
chi ¨¨ carlos sainz
¡ª ?Carlos Sainz Cenamor ¨¨ nato a Madrid (Spagna) il 12 aprile 1962. Inizia con i rally a fine anni Settanta, e debutta nel Mondiale nel 1987 con la Ford. Vince il primo rally nel 1990, quando ¨¨ 1¡ã all¡¯Acropoli con la Toyota Celica. Al termine della stagione ¨¨ Campione del Mondo, titolo iridato che bisser¨¤ nel 1992 con la stessa auto. ? stato viceiridato quattro volte, con Celica, Corolla e Subaru Impreza. Lasciato il Wrc nel 2005, l¡¯anno dopo esordisce nella Dakar con la VW Touareg, chiudendo 11¡ã. Ha vinto il rally raid nel 2010 con Volkswagen, nel 2018 con Peugeot 3008 Dkr e nel 2020 con il buggy Mini Jcw. Nel 2021 ha chiuso terzo la Dakar e quinto il campionato Extreme E corso con la connazionale Laia Sanz. Il figlio Carlos jr ¨¨ pilota F1 con la Ferrari.
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