SUV ELETTRICI
Abt Cupra ai raggi X: ecco come ¨¨ strutturato un team di Extreme E
Extreme E giunge all¡¯atto conclusivo della stagione d¡¯esordio dopo un anno in giro per il pianeta, nel vero senso della parola. Con il Jurassic X Prix nel sud dell¡¯Inghilterra si chiude la prima annata del campionato riservato ai Suv elettrici che ha visto alcuni dei migliori piloti al mondo delle quattro ruote sfidarsi in contesti unici, panorami mozzafiato ma soprattutto location colpite dal cambiamento climatico o dove la natura ha dovuto fronteggiare situazioni complicate, come nel caso della rovente estate della Sardegna. Ma come ¨¨ composto un team dell¡¯Extreme E e che lavoro c'¨¨ alle sue spalle? Col contributo di Xavi Serra, direttore tecnico Cupra per il Mondiale dei Suv elettrici e di Mark Schneider, anche lui del team Abt Cupra, facciamo luce su questi e altri punti cardine di questo campionato tutto da scoprire.
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Extreme E: da quante persone ¨¨ composto un team?
¡ª ?Sul fronte organico, subito trapela come un team debba attenersi a norme ben precise: "Il numero di persone coinvolte nel team all¡¯interno del box ¨¨ limitato dal regolamento. Attualmente sono undici persone in tutto, ma solo sei sono abilitate a lavorare sulla macchina, quattro meccanici e due ingegneri, che si possono riconoscere tutti e sei da una fascia gialla al braccio. Il team manager, i piloti stessi, il team principal e il PR Manager vanno a comporre la formazione che il team schiera in campo ¨C spiega Schneider ¨C. Per invitare chiunque non faccia parte di queste undici persone e non rientri nei media, dobbiamo richiedere un ticket, sia per membri Abt che per membri Cupra. ? un bene per la sostenibilit¨¤, dal momento che non si ha la possibilit¨¤ di viaggiare con un team composto da 150 persone". E Xavi Serra tiene a precisare: "Ogni persona extra a questi undici non pu¨° lavorare sulla macchina ma solo assistere alle operazioni".
Extreme E: la versatilit¨¤ dei meccanici
¡ª ?Se lavorare sull¡¯auto pu¨° sembrare un privilegio, lo ¨¨ ancor di pi¨´ guidare l¡¯Odissey 21, il Suv a zero emissioni dell¡¯Extreme E. Tant¡¯¨¨ che solamente il capo meccanico ¨C oltre ovviamente ai piloti stessi ¨C ¨¨ autorizzato a farlo. E ci¨° pu¨° accadere in due occasioni: quando si porta a lavare la vettura e quando la si porta a pesare. Lavorare sull¡¯auto ¨¨ invece relativamente pi¨´ semplice: dal momento che tutte le Odissey 21 sono uguali, le uniche cose sulle quali i meccanici possono lavorare, indipendentemente all¡¯interno o all¡¯esterno della tenda-box, sono relative a regolazioni e parti meccaniche. "Sotto questo punto di vista ¨C spiega Schneider ¨C i meccanici lavorano su tutte le parti dell¡¯auto, ma ognuno ha un settore specifico nel quale sa dare il meglio di s¨¦". Con un team cos¨¬ ristretto di persone per imposizioni del regolamento e solo alcune di loro che possono lavorare sulla macchina, deve esserci molta versatilit¨¤ e capacit¨¤ di risolvere problemi all¡¯interno della squadra. Fatto che invece in altre discipline, con costi di gestione pi¨´ alti, non accade di frequente dal momento che vi sono innumerevoli aree di specializzazione, dalle gomme alla power unit passando per il reparto sospensioni ed elettronica, giusto per fare un paio di esempi.
Extreme E: i costi della Season 1
¡ª ?Ma economicamente parlando quanto pu¨° essere dispendioso un team? "Ci sono vari fattori che incidono sui costi di gestione di un team per la prima stagione dell¡¯Extreme E ¨C spiega ancora Schneider ¨C In primis c¡¯¨¨ un¡¯iscrizione da pagare ad Extreme E per tutta l¡¯organizzazione, la logistica e il trasporto in nave del Suv. Poi ci sono i costi dello staff, quindi le undici persone di cui sopra e i costi di marketing e di gestione del team". Xavi Serra completa il concetto: "Ci sono budget destinati ad ogni attivit¨¤, separati tra di loro. I costi sono in linea con quelli di altre discipline del motorsport, anche se la cosa che tiene bassi i costi ¨¨ l¡¯assenza di un alto numero di gare e di possibilit¨¤ di sviluppo della macchina, non potendo contare da regolamento su un numero elevato di test".
Chi decide la strategia di gara
¡ª ?Per quanto riguarda la strategia di gara ¨C e in particolare se effettuare il primo run con l¡¯uomo o la donna ¨C la decisione va presa e comunicata prima della prima sessione di qualifiche. Non sempre ¨¨ una decisione facile, dal momento che poi non ¨¨ pi¨´ possibile cambiare la strategia stessa: questa va rispettata sino alla finale della domenica. Uno dei momenti cruciali del weekend ¨¨ l¡¯estrazione che decide l¡¯ordine di partenza della qualifica. Chi scende in pista per primo ¨¨ svantaggiato, chi ha la fortuna di trovarsi tra gli ultimi a effettuare il proprio tentativo ha la possibilit¨¤ di osservare cosa succede agli altri team e reagire di conseguenza andando ad affinare le linee da prendere, la tecnica di guida in certi punti del tracciato e cos¨¬ via. In generale, le strategie sono un lavoro di squadra che accomuna piloti e ingegneri e non riguardano esclusivamente le scelte in partenza ma anche le linee da tenere in punti chiave del tracciato, la posizione sulla griglia di partenza o dove tentare i sorpassi. Non ¨¨ un'unica persona a incaricarsi di tutte le decisioni, ¨¨ un lavoro di squadra.
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Extreme E: il cambio pilota
¡ª ?Un momento cruciale nella gara ¨¨ il cambio pilota. Nella switch zone, con velocit¨¤ limitata come quando si entra in pit lane nelle gare in circuito, ¨¨ presente un meccanico per aiutare i due piloti a scambiarsi il sedile perdendo il minor tempo possibile, aiutandoli ad allacciare le cinture. "Se invece i problemi sono pi¨´ seri come ad esempio una foratura ¨C spiega Mark Schneider ¨C il pilota che termina il proprio run scende dalla vettura, aiuta il meccanico a riparare il danno e nel frattempo l¡¯altro pilota sale in auto e si appresta a ripartire quando tutto ¨¨ risolto". Il tempo minimo per fare il cambio pilota ¨¨ di 40/45 secondi, a seconda di quanto ¨¨ lunga e come ¨¨ fatta la switch zone.
Extreme E: ricarica e sviluppo
¡ª ?Ogni team inoltre pu¨° ricaricare la batteria dell¡¯auto comodamente dalla propria tenda, disponendo di una presa di ricarica dedicata nel retro della tenda stessa. "Ogni qualvolta la vettura rientra alla base va sotto carica, per avere poi il massimo dell¡¯autonomia nella sessione successiva", afferma Schneider. Infine, "l¡¯Extreme E ¨¨ s¨¬ un campionato di Suv elettrici ma anche una grande opportunit¨¤ per acquisire dati, elaborarli e poi metterli a disposizione dello sviluppo di motori a zero emissioni per le auto di domani ¨C conclude il ragionamento Xavi Serra. Non sempre i componenti sono in comune con quelli delle auto stradali o di dimensioni simili, ma il principio di funzionamento ¨¨ il medesimo. Quindi acquisiamo ed elaboriamo i dati in condizioni estreme stressando la vettura con temperature freddissime o caldissime, vento, pioggia, fango e polvere per applicare poi conoscenza e tecnologia sui prodotti di domani".
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