Cosa rappresenta per un atleta professionista un infortunio al crociato anteriore e al menisco? Le considerazioni del dottor Paolo Torneri
In un attimo, il silenzio avvolge lo stadio. ? la notte di Georgia-Spagna, per le qualificazioni a Euro 2024, e il centrocampista della Spagna?Gavi?cade a terra, dolorante. La diagnosi successiva conferma le preoccupazioni di molti: lesione al crociato anteriore. ? una situazione che ogni calciatore teme e che ogni tifoso spera di non vedere mai. Ma cosa significa realmente per un atleta d'¨Ślite affrontare un infortunio di questa gravit¨¤? E quale percorso di riabilitazione si prospetta? Gazzetta?Active ha intervistato il dottor Paolo Torneri, Fisioterapista a San Martino Buon Albergo (VR), co-fondatore di FisioScience, per capire quali sono i tempi e le sfide che il talento spagnolo Gavi potrebbe affrontare nei prossimi mesi.
Cosa implica un infortunio al crociato anteriore e al menisco?? E quanto ¨¨ comune tra gli atleti professionisti?
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"? sicuramente lĄŻinfortunio pi¨´ temuto e quello che evoca maggiore incertezza per la carriera di un calciatore professionista. LĄŻincidenza del trauma al crociato ¨¨ in aumento negli anni: nelle ultime 7 stagioni di serie A, circa il 2,04% dei giocatori ha avuto una lesione del legamento crociato anteriore con un totale di 0,6 lesioni per squadra, durante ogni stagione. AllĄŻincirca ci si aspetta una lesione ogni 72 partite di Serie A, dunque una ogni 7 giornate di campionato. In riferimento al campionato italiano, un dato interessante ¨¨ come lĄŻincidenza dellĄŻevento lesivo nelle prime 4 squadre classificate sia quasi doppiata rispetto alle altre squadre di medio-bassa classifica, dovuto al maggiore carico di lavoro a cui sono esposti i giocatori tra campionato, coppe europee e impegni con la nazionale".?
Perch¨Ś spaventa tanto la lesione al crociato?
"Perch¨Ś secondo i dati raccolti dalla letteratura scientifica solamente il 64% degli atleti (quasi 1 su 2) torna ai livelli pre-infortunio, mentre tra gli atleti che hanno ripreso lĄŻattivit¨¤ sportiva competitiva i tassi di re-infortunio si attestano tra il 10-40%".
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Quanto tempo serve a un calciatore di alto livello per tornare in campo dopo un infortunio simile?
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"La risposta reale ¨¨ che non esiste una regola e un numero di giornate di stop prestabilito o determinabile in partenza. La decisione di un rientro nello sport ¨¨ un processo complesso dove il tempo ¨¨ solamente uno degli elementi da considerare. La scelta si deve basare su un approccio multi-disciplinare con una comunicazione e una condivisione importante tra staff sanitario, chirurgo, giocatore e allenatore e che necessita del superamento di determinati criteri clinici. Se vogliamo fare una stima temporale possiamo dire che pu¨° andare da un minimo di 6 mesi a un massimo di 12,?in base al tipo di chirurgia, della presenza di lesioni associate e dellĄŻandamento del percorso riabilitativo. La letteratura scientifica mette ben in guardia lo staff sanitario sul rischio importante che comporta re-inserire precocemente un paziente, ossia a breve distanza da una ricostruzione chirurgica del legamento crociato anteriore, dimostrando come i pazienti rientrati a giocare prima dei 9 mesi abbiano un tasso 7 volte maggiore di re-infortunio rispetto a chi ha aspettato 9 mesi o pi¨´. Come anticipato sopra per¨°, il tempo ¨¨ solamente uno dei criteri, ma talvolta ¨¨ necessario per raggiungere gli standard clinici per considerare lĄŻatleta pronto a tornare a giocare. In tal senso, lĄŻEuropeo, previsto per lĄŻestate prossima, ¨¨ in forte dubbio per il talento blaugrana".
Su cosa si basa la scelta per il ritorno in campo di Gavi?
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"La valutazione viene svolta dallĄŻ¨Śquipe multidisciplinare composta dal chirurgo ortopedico, fisioterapista e preparatore atletico, si ricerca di delineare il profilo di rischio dellĄŻatleta al momento del ritorno in campo, cercando di minimizzare la possibilit¨¤ di re-infortunio. Di frequente questo processo ¨¨ sottovalutato e, purtroppo,?cĄŻ¨¨ una gara tra gli staff sanitari per riportare?prima in campo lĄŻatleta. Ma ¨¨ una battaglia persa in partenza. Molto spesso la scelta di affrettare i tempi nasconde lacune nella profilazione dellĄŻatleta, come per esempio: basarsi solamente sullĄŻesito della risonanza magnetica e il recupero della forza isocinetica del quadricipite. La letteratura scientifica attuale pone molta attenzione alla valutazione funzionale del soggetto attraverso batterie di test; dalla forza alla valutazione qualitativa di atterraggi e salti, dalla valutazione qualitativa di salti orizzontali e verticali fino allĄŻesecuzione dei movimenti sport-specifici. Pensate che, soprattutto per i salti verticali, si possono evidenziare differenze di simmetrie anche a un anno di distanza dal rientro in campo".
Qual ¨¨ un aspetto della riabilitazione post ricostruzione del legamento crociato anteriore che viene spesso sottovalutato?
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?"Spesso viene trascurato il periodo di riabilitazione in campo, composto da unĄŻaccurata valutazione e da una programmazione dettagliata sulle componenti sport specifiche come decelerazioni, cambi di direzione e simulazioni di situazioni di gioco. Non dobbiamo dimenticare, infatti, come lĄŻesecuzione di un gesto atletico cambi completamente di efficienza e qualit¨¤ a seconda del contesto. Non ¨¨ la stessa cosa eseguire un dribbling in allenamento con un amico o in finale dei Mondiali:?stanco, con 50000 tifosi che guardano. La riabilitazione moderna sta cercando sempre pi¨´ di proporre esercizi e movimenti sport-specifici in contesti complessi, pieni di distrazioni, per cercare di ricostruire quello che potrebbe avvenire in campo".
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