E’ tutto nella mani - e nelle gambe – di Superman. S¨¬, ogni franchigia Nfl dipende tanto, tantissimo, dal proprio quarterback, ma forse nessuna quanto i Carolina Panthers. Perch¨¦ Superman, ovvero Cam Newton, che ha un soprannome che vola alto, ha girato la boa dei 30 anni. Che in assoluto per un QB sarebbero uno spauracchio relativo, come dimostrano Brady e Brees, ma che per il quarterback che forse rappresenta meglio di ogni altro l’emblema di doppia minaccia, sul terreno e col gioco aereo, valgono di pi¨´. Newton comincia ad accumulare infortuni, adesso ¨¨ limitato da un problema al piede sinistro, rimediato in preseason contro i Patriots. Effetti collaterali di uno stile di gioco che lo vede correre ed esporsi a colpi feroci: ¨¨ running back aggiunto (almeno 90 corse per annata) dei Panthers dal 2011. Ha saltato le ultime due partite della scorsa stagione, soprattutto ha subito due operazioni alla spalla di lancio, la destra, negli ultimi tre anni. Nel 2018, con Norv Turner coordinatore d’attacco, ha finalmente imparato a disfarsi dell’ovale prima, rispetto ai suoi tempi da improvvisatore. Ricompensato dal 68% di completi. Ma le letture di gioco sono rischiose e istintive: ¨¨ il fascino del suo gioco sempre al limite tra il big play e il sack doloroso. Se Superman tiene, ha playmaker di fianco per incantare. Ma se Newton scricchiola, i guai fisici diventano pedaggio pi¨´ pesante di quelli delle highway americane, allora le cose si complicano. Perch¨¦ i Panthers hanno talento, ma hanno perso veterani/leader: Ryan Kalil, Thomas Davis, Julius Peppers. Serve che Newton, non il ritratto della maturit¨¤ sportiva, sinora, faccia il salto di qualit¨¤ pure da questo punto di vista per affiancare Luke Kuechly, il condottiero della difesa. Di nomi di qualit¨¤ ce ne sono, sui due lati del gridiron, di contorno: i nuovi acquisti Geraldn McCoy e Matt Paradis, i giovani DJ Moore e Donte Jackson. E poi Christian McCaffrey.