Un’Italia misera, per 70’ incapace di creare gioco, di cambiare ritmo e di variare il copione, ¨¨ battuta dalla Scozia nell’esordio del 20¡ã Sei Nazioni. Grande atmosfera a Murrayfield, stadio esaurito e campo in perfette condizioni. Ma lo spettacolo ¨¨ relativo. Colpa degli azzurri. Prevedibili, addomesticati, con poca personalit¨¤. Ultimi 10’ a parte, appunto. Finisce 33-20, cinque mete a tre. Ma il punteggio era sul 33-3 al 30’ della ripresa. Capitan Sergio Parisse (record assoluto di presenze nel Torneo con 66) e Leo Ghiraldini (al 100¡ã cap azzurro) avrebbero meritato un pomeriggio diverso. Per gli azzurri, nella rassegna, ¨¨ la sconfitta n. 18 consecutiva.
RUGBY
Sei Nazioni: Scozia-Italia 33-20, azzurri inesistenti per 70’
Un’Italia misera per 70 minuti ¨¨ travolta dai padroni di casa. Nel finale tre mete (Palazzani, Esposito e Padovani) azzurre non cancellano la bruttissima impressione lasciata per oltre met¨¤ match
primo tempo
¡ªL’Italia, rispetto alla formazione prevista, deve rinunciare al mediano di mischia: Tito Tebaldi deve alzare bandiera bianca poco prima del via e al suo posto gioca Guglielmo Palazzani, con l’inserimento di Tommaso Benvenuti in panchina. E’ la Scozia a partire forte. Gi¨¤ al 3’ il Tmo non convalida una meta scozzese su driving maul per “doppio movimento” a terra di Gilchrist. Ma L’Italia, al 9’, mette per la prima volta i piedi nella met¨¤ campo avversaria e trova punti: Ritche placca fallosamente Parisse e Allan centra i pali. Ma la difesa azzurra, sin l¨¬ molto attenta, tre minuti pi¨´ tardi allarga le maglie e, su calcio ad aprire il campo di Russell, nulla pu¨° contro la velocit¨¤ di Kinghorn. La replica al 22’, dopo un pallone perso da Castello su passaggio al limite di Allan, che regala una mischia alla Scozia: gran sventagliata sinistra-destra col turbo innestato e i padroni di casa chiudono all’esterno, nel medesimo angolo di poco prima, con lo stesso Kinghorn, su ultimo passaggio di Hogg. Stavolta capitan Laidlow non sbaglia la trasformazione e il tabellone dice 12-3. L’Italia, incapace di mettere pressione sugli avversari, ¨¨ oggettivamente poca cosa. Piove sul bagnato: Allan al 27’, toccato duro, ¨¨ costretto al lasciare temporaneamente il posto a McKinley. La mediana azzurra, rispetto a quella che avrebbe dovuto essere la titolare, per una decina di minuti, ¨¨ cos¨¬ forzatamente rivoluzionata. I ritmi, peraltro, non sono esagerati. Ma gli azzurri, nonostante la Scozia conceda qualche penalit¨¤ di troppo, raramente riescono a superare la met¨¤ campo. Solo sul finire di tempo c’¨¨ una certa reazione con relativo avanzamento degli spazi. Ma non frutta punti.
secondo tempo
¡ªSi riparte pi¨´ o meno da dove si era finito: ovvero con la Scozia all’attacco (con fasi che superano la doppia cifra) e l’Italia costretta a difendersi. Fino alla terza meta: all’8’ c’¨¨ un break, c’¨¨ un calcetto a seguire e la firma di Hogg con un discutibile tap-in, che beffa l’accorrente Esposito. Laidllaw trasforma per il 19-3. O’Shea comincia la girandola di cambi, ma la musica resta la stessa. L’Italia ¨¨ sterile, priva di fantasia, una squadra impalpabile. Non che la Scozia faccia chiss¨¤ che, ma basta e avanza per tenere in pugno una partita scritta sin dalle prime battute. Piovono mete: un altro bel fraseggio e al 15’ arriva la tripletta di mister Kinghorn, una freccia. Per la Scozia il punto di bonus matura facile facile. E non finisice qui: al 22’ va in meta Harris, appena entrato. A trasformare adesso ¨¨ Russell. Per l’Italia, nel finale, a risultato acquisito, c’¨¨ almeno una notevole reazione di orgoglio: al 30’ ¨¨ Palazzani a schiacciare sotto i pali, al 35’ – con la Scozia in 14 per giallo a Berghan – ¨¨ Padovani a raddoppiare su assist di Ruzza. Chiude, su un bel contrattacco, Esposito. Il calice, cos¨¬, ¨¨ meno amaro.
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