Gallinari 27, Denver ok
Pure Chicago a segno

Marco Belinelli al tiro contro Michael Kidd-Gilchrist. Reuters

Vittorie sia per Chicago, contro Charlotte, sia per Denver, di misura contro Indiana. Per Belinelli 4 punti, mentre Gallinari ne firma ben 27.

Chicago Bulls-Charlotte Bobcats 93-85
Chicago (27-17) si sbarazza di Charlotte (11-33) e vince la quarta partita nelle ultime cinque. ll minimo sindacale, alla vigilia di cinque partite in trasferta. È stata un’altra serata brillante per Jimmy Butler, decisivo ai due estremi del campo, e promosso da coach Thibodeau al ruolo di primo cambio sia per il ruolo della guardia sia dell’ala piccola. Si è visto invece poco in campo Marco Belinelli, 4 punti in 15’. Il bolognese non ha demeritato, ma ha visto i suoi minuti restringersi in seguito al grande momento del compagno.

sfavillante — I Bulls ritrovano Deng, fuori cinque partite per uno stiramento, ma non per questo perdono Butler. Anzi, i due restano a lungo assieme sul parquet, garantendo a coach Thibodeau una marcia in più in fatto versatilità difensiva. Scelta giusta, perchè il momento di forma che sta attraversando Butler è sfavillante, come testimonia il suo tabellino: 19 punti (nuovo record carriera), 6 rimbalzi, 3 soli errori al tiro, 7 liberi tentati. Ma è la sua versatilità, più delle statistiche, a rapire l’attenzione. Difende su guardie e ali piccole, fa canestro da fuori, attacca il canestro, va a rimbalzo come una forza della natura. Tutte cose che sapeva fare al college, e che sta riproponendo, a due anni di distanza, anche al piano di sopra. “La fiducia che mi ha dato quest’ambiente è qualcosa di unico. E’ vero, queste doti le ho sempre avute, ma ci è voluto l’incoraggiamento di tutti i compagni per riuscire finalmente a esprimerle al meglio” ha detto l’ex Marquette a fine partita, mentre Carlooz Boozer urlava in spogliatoio la sua candidatura per il Rising Star Challenge del prossimo All Star Weekend.

belinelli — Con un Butler così, è normale che a farne le spese, in termini di spazio e responsabilità, sia anche Marco Belinelli. Che nei 15’ trascorsi in campo gioca tutt’altro che male, sfoggiando due bei tagli "back door" e un paio di passaggi molto acuti. C’è anche lui in campo nel momento dello strappo decisivo a inizio quarto periodo, quando i Bulls stritolano l’attacco dei Bobcats e confezionano il parziale di 20-6 che incanala la partita. L’unico rimpianto per Marco sono due triple comode finite sul ferro, entrambe nel quarto periodo. Nel finale, però, quando rientra Deng, Beli nelli torna in panchina, mentre Butler resta dentro. Un mese fa, era l’esatto contrario, e non è detto che le cose non siano destinate a cambiare ancora. Naturali alternanze nel corso della lunga regular season.

minimo sforzo — In generale, lo sforzo profuso da Chicago nell’arco dei 48’ è stato tutt’altro che continuo. Anzi, nel secondo e nel terzo quarto i Bulls si limitano a vivacchiare con indolenza. Del resto, contro un avversario che da fuori non segna praticamente mai – dopo 16’, Charlotte è 1/16 nelle conclusioni da fuori area – bastano alcune transizioni ben fatte per accumulare un vantaggio rassicurante. E così, quandi Deng infila la tripla del 40-26 al 18’, la tavola sembra apparecchiata. Peccato che Chicago, subito dopo, si areni. Grazie ai momenti caldi di Kemba Walker e Ben Gordon – ignorato sdegnosamente dal suo ex pubblico - i Bobcats ritornano in gioco, impattando (55-55) a fine terzo quarto. Saranno però gli ultimi istanti di equilibrio, prima dell’accelerata dei padroni di casa a cavallo di terzo e ultimo quarto. La miccia in attacco la accende Nate Robinson con 11 punti di fila, ma è soprattutto in difesa, con un sontuoso Noah, che Chicago cambia la partita, concedendo all’avversario 6 punti in altrettanti minuti. Dal 75-61 del 38’, il distacco non verrà più colmato.
Chicago: Belinelli 4 (2/2 da 3, 0/3 da 3, 1 rimbalzo, 1 assist in 15’), Butler 19, Boozer e Noah 13. Rimbalzi: Noah 18 (5 stoppate), Robinson e Gibson 7. Assist: Noah 7.
Charlotte: Gordon e Walker 18, Adrien 14. Rimbalzi: Adrien 10, Biyombo 9. Assist: Walker 6.

Grande gara di Danilo Gallinari contro Indiana: 27 punti. Reuters

Denver Nuggets-Indiana Pacers 102-101
Denver (28-18) sceglie il modo più complicato per avere ragione dei Pacers (26-19), ma alla fine, trascinata da un ottimo Danilo Gallinari, conquista il suo quarto successo consecutivo. La squadra del Colorado spreca un vantaggio di 14 punti negli ultimi 6’44’’ della gara, si fa riprendere da Indiana ma poi riesce ad avere la meglio grazie allo sciagurato fallo di Paul George che manda in lunetta Andre Iguodala a 0.4’’ dalla sirena. Danilo Gallinari cambia marcia nella ripresa e chiude la gara con i Pacers con 27 punti. George Karl non può contare sugli infortunati Chandler e McGee e ancora una volta deve assistere a un primo quarto della sua truppa a corrente alternata. Indiana con la produzione di West e Hibbert arriva al +8 a metà frazione, con l’ingresso di Brewer però Denver torna sotto. La squadra di casa ci mette un po’ a carburare ma alza il ritmo nel secondo periodo e nella parte finale della frazione torna davanti con la tripla di Danilo Gallinari. L’intensità difensiva di Denver sale nella ripresa. I Nuggets giocano una buona pallacanestro nel terzo quarto e provano a scappare via affidandosi alle giocate del Gallo in attacco. L’azzurro con sei punti consecutivi nell’arco di 30’’ spinge la squadra del Colorado al +7 a cinque minuti dalla fine del terzo periodo, Indiana fatica a trovare buone soluzioni offensive e all’inizio dell’ultimo quarto i padroni di casa arrivano al vantaggio in doppia cifra. Sembra tutto in discesa per Denver che con due layup di Gallinari e Lawson scappano al +14 a 6’44’’ dalla fine. Partita chiusa? Non proprio. Stephenson e George, infatti, decidono di rimboccarsi le maniche e sfruttando il passaggio a vuoto in attacco della squadra di casa, che per quasi cinque minuti non riesce a mettere punti a referto, trascinano Indiana alla rimonta. David West pareggia i conti a 38’’ dalla fine, sul capovolgimento di fronte George stoppa la conclusione del Gallo, Indiana così può passare a condurre proprio nel finale del match. L’eccellente giocata difensiva di Iguodala, che costringe George al turnover, nell’ultimo secondo della gara però permette ai Nuggets di recuperare il pallone e tentare una conclusione con 0.5’’ sul cronometro. Con meno di un secondo da giocare Denver ha bisogno di un mezzo miracolo per trovare il canestro della vittoria ma a dare una mano alla squadra di casa ci pensa George che, sul lob di Miller, commette un assurdo fallo su Iguodala. Nella Nba in quella situazione gli arbitri nel 90% dei casi sorvolano, ma il fiscale fischio questa volta arriva, Iguodala va in lunetta e dopo aver fallito quattro liberi consecutivi, realizza quello decisivo regalando così il successo ai Nuggets.
Denver: GALLINARI 27 (6/10, 3/6), con tre rimbalzi, tre assist, un recupero e una stoppata in 38’. Lawson 18, Brewer 16. Rimbalzi: Koufos 11, Iguodala 10. Assist: Lawson, Iguodala 7.
Indiana: George 23 (5/8, 4/9), Stephenson 20, West 17. Rimbalzi: Hibbert 11, George 10. Assist: Hill 6.