Chicago e Denver al tappeto
Gallo influenzato, Beli in panca

La notte più brutta cala su Chicago e su Belinelli. I Bulls sono sconfitti in casa da Milwaukee con il punteggio di 92-93 (tabellino). Marco, dopo alcune partite con minutaggio in calando, per la prima volta in stagione non mette nemmeno piede in campo, e può solo guardare mentre i Bulls (6-7) si divorano un vantaggio di 27 punti nel giro di pochi minuti, regalando incredibilmente la vittoria a Milwaukee (7-5). Il dopo gara è avvolto in un silenzio bizzarro. “Non c’è molto da dire questa sera” è il commento di Belinelli, giustamente deluso. Pochi metri più in là coach Thibodeau, in conferenza stampa, risponde a secchi monosillabi. A chi gli chiede se c’è un motivo per le sue rotazioni si siano improvvisamente accorciate, con solo 8 uomini e 10 minuti totali concessi alle riserve nella ripresa, replica con un secco “No”. In realtà, già nella sessone di tiro del mattino si erano intravisti dei cambiamenti in vista. All’esplicita domanda se Jimmy Butler avesse ormai scavalcato Marco nelle gerarchie, Thibodeau aveva risposto, come sempre, evasivamente. “Marco sta lavorando duro sulla sua difesa. Sta imparando, deve avere pazienza”. Poche ore dopo, quelle parole si sarebbero trasformate nella prima bocciatura della stagione. Anche se meno affidabile nel tiro da fuori, Butler offre più prestanza fisica, più centimetri, più versatilità difensiva. Durante la trasferta a ovest ha guadagnato minuti, e ora viene usato dal coach come sia per cambiare Hamilton, sia per cambiare Deng. La situazione non è irreversibile, ma, con questo tipo di priorità tattiche, Butler parte davanti a Marco in questo momento. Quanto alla partita, le cose sono cambiate brutalmente a fine terzo quarto, con Chicago saldamente avanti sull’80-57. Lì, coach Skiles decide di rinunciare a Monta Ellis e Brandon Jennings, svogliati e irritanti nel loro egoismo. Con tutte le secondo linee in campo, gli ospiti piazzano un clamoroso parziale di 25-2, riaprendo tutti i giochi. Lo ispirano le giocate di Beno Udrih e Doron Lamb, che solo per la seconda volta in stagione supera i 10 minuti di gioco. Con Ilyasova che improvvisamente inizia a dominare sotto i tabelloni, Chicago sembra semplicemente sparita dal campo. Una tripla di Mike Dunleavy impatta a quota 82. Poi, a un minuto dalla fine, arriva il sorpasso, con un gioco da tre punti di Ilyasova. Milwaukee potrebbe addirittura chiuderla dalla lunetta, ma sul 93-92 la mano di Udrih trema. C’è un’ultima chance per Chcago, Hamilton tira sulla sirena. Ma il primo ferro respinge il tiro, completando una serata da incubo per i padroni di casa.
Chicago: Belinelli n.e., Hamilton 30, Boozer 19. Rimbalzi: Boozer 11. Assist: Hinrich 6.
Milwaukee: Ilyasova 18, Udrih 11, Henson 11. Rimbalzi: Udoh (5 stoppate), Ilyasova e Sanders 6. Assist: Udrih 6.

La delusione di Gallinari e dei Nuggets all'uscita dall'EnergySolutions Arena. Reuters

Utah-Denver 105-103 tabellino
I Nuggets (8-7) dominano il primo tempo ma la gara cambia padrone nel terzo quarto quando Utah (8-7) accelera e prende possesso del match. I Jazz così alla fine riescono a superare Denver e a mantenere la propria imbattibilità casalinga in questa stagione. Un Danilo Gallinari debilitato da una forma influenzale mette a referto 12 punti e tre rimbalzi. Si parte con due canestri consecutivi dell’azzurro. Denver mostra subito una grande facilità nel trovare buone conclusioni in attacco, gli ospiti poi dominano la zona pitturata, il match così si mette in discesa per la truppa di George Karl. Lawson e Faried producono con continuità e quando entra in campo JaVale McGee i Jazz difensivamente vanno nel pallone. Dopo uno splendido primo quarto Denver continua a tenere il piede sull’acceleratore anche nella seconda frazione. Il solo Al Jefferson tiene a galla i Jazz che però vanno sotto anche di 16 lunghezze prima di risalire nelle battute finali del periodo. Gallinari va a segno dalla lunga distanza ma nove punti di Jefferson negli ultimi tre minuti avvicinano Utah che comunque va al riposo in ritardo di 11 lunghezze. I Nuggets tirano con un surreale 73% dal campo nel primo tempo e mettono a referto ben 65 punti. Gli ospiti partono bene anche nel terzo quarto ma a metà frazione i Jazz si svegliano. I padroni di casa piazzano un parziale di 14-2 e tornano a condurre, Iguodala intanto si vede fischiare due tecnici per le sue reiterate proteste ed e’ così costretto ad andare sotto la doccia in anticipo. Una grave perdita per George Karl, soprattutto con un Gallinari a mezzo servizio. L’azzurro comunque stringe i denti e riporta davanti Denver all’inizio dell’ultima frazione con una tripla. Utah risponde, riprende in mano le redini del match sfruttando il passaggio a vuoto offensivo dei Nuggets. Andre Miller pareggia i conti a 54’’ dalla fine ma i liberi di Derrick Favors riportano davanti i Jazz. Va in lunetta anche Faried il quale però converte soltanto un libero. Sotto di due a quattro secondi dalla sirena Denver gestisce male il suo ultimo possesso offensivo e non riesce a trovare una conclusione, Utah così può tirare un sospiro di sollievo.
Utah: Jefferson 28 (10/15), Favors 19. Rimbalzi: Favors 7. Assist: Tinsley 6.
Denver: GALLINARI 12 (2/6, 2/4), con tre rimbalzi e tre assist in 28’. Faried 21 (8/12), Lawson 16. Rimbalzi: Koufos, Faried 9. Assist: Lawson 9.