Johnson avverte Seattle
"Presto per cantar vittoria"

Il sindaco di Sacramento Kevin Johnson durante la conferenza stampa. Ap

Kevin Johnson, sindaco di Sacramento, ha lanciato un avviso a tutti i tifosi dei Seattle SuperSonics in fermento per il probabile ritorno dell'Nba nello Stretto di Puget. "Non cantate vittoria troppo presto", ha detto. Il sindaco, davanti alla folla radunatasi presso il Municipio, ha presentato la prima fase delle quattro previste nel suo piano mirato a far restare i Sacramento Kings in città. L'ex giocatore e tre volte All Star ha anche svelato i nomi di 19 imprenditori locali che hanno promesso di investire almeno 1 milione di dollari a testa per entrare a far parte di una cordata d'acquisto. Johnson ha dichiarato che il nome del socio principale che spera di raggiungere un accordo all'ultimo secondo e impedire così il trasferimento dei Kings a Seattle verrà rivelato entro in settimana.

NON MOLLA — "Abbiamo già vissuto una situazione simile - dice Johnson -. Ci hanno messo con le spalle al muro e ci hanno detto che non saremmo riusciti a cambiare le cose. Ma finché non sarà davvero finita, la nostra comunità, passo dopo passo, troverà sempre un modo per far valere le proprie ragioni". Tuttavia, a differenza degli ultimi due anni, Sacramento dovrà affrontare un gruppo che ha già firmato degli accordi per acquistare i Kings e per costruire una nuova arena per la franchigia. L'annuncio del sindaco arriva all'indomani dell'ufficializzazione da parte della famiglia Maloof dell'accordo di vendita dei Kings a un gruppo di Seattle che comprende l'imprenditore Chris Hansen e Steve Ballmer, a.d. di Microsoft. Tale accordo deve essere ratificato e approvato dal Consiglio Direttivo dell'Nba. Il gruppo acquisterà il 65% della franchigia, valutata complessivamente 525 milioni di dollari, e trasferirà la squadra a Seattle, rinominandola SuperSonics, come riporta una persona ben informata sui fatti. Ciò vuol dire che il gruppo pagherà poco più di 340 milioni. La fonte, che ha preferito rimanere anonima visto che l'accordo deve essere ancora approvato, ha parlato con The Associated Press e ha dichiarato che il gruppo di Hansen spera di convincere anche i soci di minoranza a cedere le loro quote.

MOBILITAZIONE — Per mettere in atto la sua strategia, Johnson conta sul fatto che i Maloof sono ancora autorizzati a ricevere offerte finché la lega approverà la vendita, la quale, secondo il sindaco, potrebbe protrarsi fino, almeno, ad aprile, mese in cui i proprietari si riuniranno a New York. La scadenza per richiedere il trasferimento per la prossima stagione è l'1 marzo, anche se tale termine negli ultimi due anni è già stato posticipato per i Kings. Johnson ha dichiarato di aver parlato con più imprenditori importanti disposti a sostenere finanziariamente il suo piano e presentare "un'offerta giusta e competitiva" all'Nba. Il sindaco ha annunciato che molti importanti avvocati della zona di Sacramento sono disposti a lavorare gratis per aiutare la causa della città.

DICIANNOVE SOCI — "Quel che voglio dire ai tifosi di Seattle è: siate ottimisti, ma non troppo. Pensateci bene. Tuttavia, questa non è una sfida tra le nostre città o di un sindaco contro un altro - dice Johnson -. Noi vogliamo difendere qualcosa che è già nostro e faremo di tutto per far sì che Sacramento rimanga la casa dei Kings". Le restanti tre fasi del piano soprannominato "Play to Win" sono: trovare il finanziatore principale che possa competere con l'offerta del gruppo di Seattle, dimostrare l'impegno della squadra a costruire una nuova arena e mostrare la forza del mercato di Sacramento. Questi passi cruciali non sono ancora stati annunciati. Alcuni dei 19 potenziali soci di minoranza, due dei quali hanno voluto mantenere l'anonimato, si sono seduti vicino al sindaco e hanno voluto spiegare perché hanno accettato questo impegno non vincolante. Questo gruppo comprende lo sviluppatore David Taylor, il quale aveva già sostenuto il piano di costruzione di un'arena da 391 milioni di dollari prima che la trattativa fallisse; Phil Oates, sviluppatore e figlio di Marvin "Buzz" Oates, leggenda del settore immobiliare di Sacramento; e Kevin Nagle, imprenditore e comproprietario del Town Center, il quale ha aiutato Sacramento a far crescere il volume di sponsorizzazioni e delle vendite degli abbonamenti stagionali quando, due anni fa, si era paventata la possibilità che i Kings si trasferissero ad Anaheim. "Lo faccio per un solo motivo: è ora di combattere - dice Oates -. Qualcuno vuol mettere le mani su qualcosa che possiedo. Ma questa cosa è mia e non me la lascerò sfuggire facilmente. Lo devo ai miei figli, lo devo a mio nipote che nascerà a Maggio e porterà il mio nome. Lo devo ai miei vicini. Lo devo ai miei amici. Lo devo a Sacramento. Per questo combatterò fino alla fine".

DIETROFRONT — Il sindaco aveva già parlato con il Consiglio Direttivo dell'Nba e aveva fatto guadagnare del tempo alla città per trovare un accordo che avrebbe risolto il problema dell'arena. Tuttavia lo scorso aprile i fratelli Joe, Gavin e George Maloof si sono tirati indietro dall'accordo per costruire una nuova arena a Sacramento, dichiarando che non avrebbe avuto senso per le finanze della franchigia. Molti tra coloro che hanno partecipato a quel piano, sia funzionari pubblici che investitori privati, si sono radunati ancora una volta davanti al Municipio per offrire il proprio voto e il proprio libretto degli assegni. "La ragione per cui mi impegno a diventare un socio locale nella proprietà dei Kings è che credo fermamente che la nostra comunità debba ricevere qualcosa per tutte le ore spese e le emozioni provate nel provare a trattenere qua la squadra - dice Taylor -. Credo che ci meritiamo un ritorno sul nostro investimento".

OTTIMISMO — Johnson sostiene che il motivo principale per cui Sacramento deve restare ottimista è che David Stern gli ha concesso il permesso di rivolgersi ai proprietari e di presentare una nuova cordata che possa riuscire a far rimanere i Kings in città. Il sindaco ha lodato gli sforzi di Seattle per riconquistare l'Nba, che includono l'accordo dell'ottobre scorso tra Hansen e le amministrazioni locali per la costruzione di un'arena Nba/Nhl da 490 milioni di dollari vicina agli altri stadi della città: il CenturyLink Field e il Safeco Field. I lavori di costruzione del progetto - il quale è anche alle prese con un paio di cause legali - non cominceranno finché non saranno completate tutte le valutazioni di impatto ambientale e finché non ci sarà l'ufficializzazione di una squadra in città. I tifosi della palla a spicchi di Seattle sono rimasti in attesa sin da quando Clay Bennett, ex proprietario dei Sonics e, ironia della sorte, attuale presidente del Comitato Trasferimenti Nba, ha portato la franchigia a Oklahoma City nel 2008. "Nei miei 12 anni da giocatore Nba, Seattle aveva una delle migliori tifoserie in assoluto - dice Johnson -. Esattamente come Sacramento, una tifoseria incredibile. Quando loro hanno perso la loro squadra qualche anno fa, ci sono rimasto molto male pensando a quei tifosi che avevano combattuto strenuamente per la loro squadra. Sono fermamente convinto che si meritino una squadra Nba, ma non la nostra".