Denver vince nonostante Love
Niente da fare per Bargnani e Beli

Andrea Bargnani fra Jeffery Taylor (sin) e Kemba Walker. Reuters

Raptors e Bulls vanno k.o., i Nuggets, invece, passano a Minneapolis contro i Timberwolves.

Charlotte-Toronto 98-97 il tabellino
I Bobcats (6-4) continuano a sorprendere in questo campionato e mettono k.o. i Raptors (3-9) conquistando così la loro sesta vittoria della stagione. Lo scorso anno per mettere sei successi a referto Charlotte ha avuto bisogno di ben 40 gare, un bel cambio di passo, quindi, rispetto alla passata stagione. Toronto, sotto di 10 lunghezze all’inizio dell’ultimo quarto, riprende i padroni di casa ma nel finale non riesce a trovare continuità in attacco e così si deve inchinare. Non basta, quindi, la produzione offensiva (25 punti) di Andrea Bargnani. Otto punti dell’azzurro nei primi cinque minuti della gara permettono alla squadra canadese di prendere il controllo del match. I Raptors arrivano al +8 ma Kemba Walker riporta sotto i Bobcats che tornano davanti all’inizio del secondo periodo. Le due squadre vanno al riposo con il punteggio in perfetta parità, Toronto prova a piazzare lo sprint all’inizio del terzo quarto ma Charlotte risponde colpo su colpo. I padroni di casa prendono possesso del match arrivando al vantaggio in doppia cifra all’inizio dell’ultimo quarto, Calderon e Bargnani rispondono e i Raptors, con la tripla del Mago, tornano davanti a 3’23’’ dalla sirena. Walker riprende Toronto e il canestro di Sessions a 28’’ regala il 98-97 a favore dei Bobcats. Gli ospiti hanno ben quattro occasioni per vincere la sfida con il loro ultimo possesso offensivo ma non riescono a trovare la retina e la difficile conclusione allo scadere di Bargnani non salva i Raptors che così sono costretti a incassare una deludente sconfitta.
Charlotte: Walker 19 (7/12, 1/4). Rimbalzi: Blyombo, Mullens 8. Assist: Walker 7.
Toronot: BARGNANI 25 (7/14, 2/3), con due rimbalzi in 33’. Lowry 21 (2/8, 4/7), Valanciunas 16. Rimbalzi: Valanciunas 10. Assist: Lowry 8.

Houston-Chicago 93-89il tabellino
Continuano i problemi in attacco per i Bulls (5-6) che a Houston incassano la loro terza sconfitta consecutiva, la peggior striscia dell’era Thibodeau. Chicago tira con un deludente 2/16 dalla lunga distanza e nei momenti caldi del match produce sterili possessi offensivi, favorendo così il compito ai Rockets (5-7). La squadra texana dal canto suo non fa nulla di straordinario ma trova comunque la produzione decisiva del solito James Harden e i punti decisivi nel finale di un buon Toney Douglas. Litiga ancora con il canestro, invece, Jeremy Lin il quale non solo tira con 2/9 dal campo, ma viene lasciato in panchina nel finale del match. Soltanto una fugace apparizione per Marco Belinelli il quale resta sul parquet la pochezza di sei minuti e non mette nessun punto a referto. Il match stenta a decollare, i Bulls comunque nel primo tempo sembrano in grado di tenere in mano le redini della gara e vanno al riposo avanti 46-42. Houston prova ad accelerare nella secondo metà del terzo quarto. Harden e Patterson si rimboccano le maniche e i Rockets arrivano al +6. Nate Robinson all’inizio dell’ultimo quarto riporta sotto i Bulls anche trovano anche la produzione di Jimmy Butler. La tripla di Robinson a 4’41’’ dalla fine porta Chicago al +5 ma gli ospiti si mettono a fare confusione in attacco e subiscono il parziale di 10-0, condito dai canestri di Douglas e Harden, che cambia la direzione del match e regala il successo alla compagine texana.
Houston: Harden 28 (5/7, 3/7), Patterson 20, Parsons 18. Rimbalzi: Parsons 13. Assist: Harden, Lin 3.
Chicago: BELINELLI 0 (0/1 da due) con una stoppata in 6’. Robinson 21 (8/15, 1/7), Deng 19. Rimbalzi: Boozer 15, Deng 10. Assist: Hinrich 6.

Kevin Love contro Danilo Gallinari. Ap

Minnesota-Denver 94-101 il tabellino
Kevin Love sorprende un po’ tutti e torna sul parquet con almeno una settimana di anticipo sulla tabella di marcia, dopo la frattura alla mano destra che lo ha tenuto fuori per le prime nove gare della stagione. L’All Star di Minnesota (5-5) fa subito capire di non aver perso confidenza con il canestro e offre una performance da applausi, i Nuggets (6-6) però dopo un difficile inizio di match tornano in carreggiata e riescono a conquistare il successo. Dopo la bella vittoria di Memphis, Denver passa anche a Minneapolis. Buona la prova di Danilo Gallinari che mette a referto 19 punti e sei rimbalzi in 35’ di gioco. Love si prende gli scroscianti applausi del Target Center e nei primi minuti i Timberwolves giocano una brillante pallacanestro, arrivando ben presto al vantaggio in doppia cifra. Hamilton e Brewer riportano sotto gli ospiti all’inizio del secondo quarto, Minnesota continua a correre ma il Gallo e Iguodala tengono in scia Denver. Nel finale della seconda frazione però Kirilenko e Love spingono i padroni di casa al +17. Ci pensa Gallinari a suonare la carica a inizio ripresa. L’azzurro va a segno dalla lunga distanza, poi trova il canestro dal perimetro e i Nuggets riprendono Minnesota. JaVale McGee si fa sentire sotto canestro all’inizio dell’ultimo quarto, Barea risponde ma la tripla di Lawson a 3’55’’ dalla fine rimette definitivamente davanti la truppa di George Karl. Love è l’ultimo ad arrendersi ma dalla lunetta Gallinari, Lawson e Miller chiudono ogni discorso.
Minnesota: Love 34 (10/16, 2/9). Rimbalzi: Love 14. Assist: Ridnour 6.
Denver: GALLINARI 19 (5/9, 1/2), con sei rimbalzi e due stoppate in 35’. Lawson, Iguodala 18. Rimbalzi: Faried 14. Assist: Lawson 9.