Canta il Gallo, Beli giù
Il Mago in crescita

L’Nba si ferma per il giorno del Ringraziamento e tira le somme su questa prima parte di stagione. Ecco quello che stanno combinando i tre azzurri, con Bargnani in progresso ma sempre criticato, Gallinari che sembra finalmente essersi ritrovato e Belinelli in difficoltà a Chicago.

BARGNANI — Il Mago ha toccato il fondo di una stagione non brillante il 13 novembre contro Indiana (8 punti, 23,1% dal campo) e da allora è in costante progresso, sia alla voce tiri che in quella punti realizzati. Nelle ultime 4 gare viaggia a 19,8 punti di media con il 43,7% dal campo, mentre nelle otto precedenti aveva prodotto 16,3 punti di media ma soprattutto tirato col 35,7% dal campo. Se quella di stanotte contro Charlotte è stata la sua miglior gara stagionale in termini di punti (25) e percentuale al tiro (52,9%), il tallone d’Achille di Bargnani continua a rimanere la difesa: sta viaggiando a 4,4 rimbalzi di media a partita, il suo minimo dal 2007-08. L’italiano per critica e tifosi di Toronto resta un potenziale talento mai esploso completamente. Un enigma, come lo aveva definito all’inizio della scorsa stagione Brian Colangelo. “Il talento c’è, ma spetta a lui farlo vedere - aveva detto del Mago a inizio stagione coach Dwane Casey -. E questa squadra ha provato di tutto per metterlo nelle condizioni di farlo”. Se non ci riuscirà, la voce di chi lo vuole lontano dai Raptors tornerà a farsi sentire.

GALLINARI — Un inizio negativo, con 13,9 punti di media e il 32,2% al tiro nelle prime 8 partite. Poi la svolta. Gallinari è tornato e Denver riabbraccia volentieri il suo italiano che nei piani di coach Karl avrebbe dovuto esplodere già lo scorso anno e che invece gli infortuni hanno frenato. Danilo nelle ultime tre partite viaggia a 20 punti di media col 51,3% dal campo e si è ripreso il suo posto al centro dei Nuggets, grazie anche alla tripla che a 13” dalla fine ha sigillato la vittoria su Memphis (reduci da 8 vittorie di fila) lunedì. “Contro i Grizzlies Danilo ci ha dato qualcosa in più” lo ha elogiato coach Karl. Certo, le sue percentuali (36,9% dal campo, 23,4 da tre) dicono che non aveva mai tirato così male nelle sue oltre quattro stagioni in Nba, ma Gallo ha cercato comunque di sopperire facendo di più in difesa i 5,3 rimbalzi difensivi di media e le 0,8 stoppate a partita sono il suo massimo in carriera. E ora che ha ritrovato il feeling col canestro cercherà di spiccare il volo.

BELINELLI — Tempi duri per il Beli a Chicago. La sconfitta di Houston ha detto anche che l’italiano è stato sorpassato da Jimmy Butler nelle rotazioni di coach Thibodeau, che ha concesso all’azzurro solo 5’36” nel secondo quarto al posto di Luol Deng. Belinelli sta viaggiando al minimo in carriera per percentuale dal campo (37%) e solo nell’anno da matricola aveva prodotto meno dei 5 punti di media a partita del 2012-13. Cifre che si aggiungono anche a una fiducia nei suoi confronti da parte di squadra e allenatore che sembra stia lentamente venendo meno, nonostante le belle parole che coach Thibodeau (aveva elogiato le sue abilità e i suoi progressi difensivi) e compagni avevano speso per lui a inizio stagione. E Beli in carriera ha dimostrato di rendere al meglio quando sente la fiducia dell’ambiente (la produzione nelle due stagioni da titolare a New Orleans ne sono l’esempio più lampante). Una situazione difficile, anche perché i Bulls senza Derrick Rose non se la passano benissimo. Beli dovrà stare attento a non farsi prendere dallo sconforto e dimostrare di poter avere un ruolo importante in questa squadra. Davide Chinellato Twitter @dchinellato