Nick e Dan Gilbert festeggiano: la prima scelta al draft sarà dei Cavs. Lapresse

"Cosa c'è che non va? Essere in lotteria ogni anno". Nick Gilbert spera che per i Cleveland questa sia l'ultima volta: se sarà cosi, sarà anche grazie a questa fortunata estrazione. Per la seconda volta in tre anni i Cavaliers e il figlio del loro proprietario hanno sconfitto i pronostici, vincendo la lottery e assicurandosi la prima scelta nel draft Nba, in programma il 27 giugno.

DI NUOVO PRIMA SCELTA — Due anni fa, quando gli era stato chiesto come si sentisse sul palco, il figlio di Dan Gilbert aveva affascinato gli spettatori: "Cosa c'è che non va? Mi auguro di non tornare più qui, poiché significherà che i Cavs avranno raggiunto i playoff". Il club ha compiuto un importante passo in avanti verso quell'obiettivo, assicurandosi la prima scelta, nonostante avesse solo la terza probabilità più alta di riuscirci. E così il 16enne Nick Gilbert ha dato ai Cavs la prima chiamata al draft proprio come nel 2011, quando Cleveland sfruttò la prima scelta per prendere il futuro rookie dell'anno Kyrie Irving. "Kyrie è un giocatore straordinario, ma l'emozione è più o meno la stessa di due anni fa – ha spiegato Nick Gilbert -. Nel 2011 era la prima volta, questa è la seconda, ma è una bella sensazione assicurarsi nuovamente la prima scelta. Avremo la possibilità di prendere un giocatore in grado di darci una spinta decisiva".Gli Orlando Magic sono scivolati alla numero 2, mentre i Wizards sono passati dalla numero 8 alla terza posizione.

GILBERT SODDISFATTO — Dieci anni dopo aver vinto la lottery nella quale venne scelto LeBron James, i Cavs avranno un'altra possibilità per accelerare il processo di ricostruzione cominciato dopo il trasferimento di James a Miami nel 2010. La partenza di LeBron ha scosso una franchigia che, grazie al giocatore originario dell'Ohio, era diventata una presenza fissa tra le pretendenti al titolo Nba, ma adesso Gilbert preferisce non pensarci: "Ormai è passato tanto tempo: so che parliamo di appena tre anni fa, ma per la Nba è come se fossero trascorsi 15 o 20 anni. Negli ultimi anni ci siamo impegnati per ricostruire il club, e non ho mai avuto modo di ripensare al passato anche perchè è impossibile cambiarlo. Oggi sono molto soddisfatto".

Mike Brown tornerà alla guida dei Cavs dopo il licenziamento del 2010. Epa

SARà NOEL? — la potenziale prima scelta di quest'anno, il freshman di Kentucky Nerlens Noel, non è sicuramente James ma quando recupererà dalla lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro potrebbe essere un rinforzo importante per Cleveland, se deciderà di tenere la scelta. I Cavs avranno anche le chiamate numero 19, 31 e 33 e potranno metterle a disposizione del nuovo coach Mike Brown, tornato a Cleveland dopo l'esonero di Byron Scott a causa di una regular season non entusiasmante (24-58 il record). "A prescindere dalle scelte che avremo, la speranza è che questa sia la nostra ultima lotteria – ha spiegato Dan Gilbert -. Inizialmente, dopo aver dovuto ripartire dalle fondamenta, eravamo convinti che il processo di ricostruzione sarebbe durato tre o quattro anni. Pensavamo che ci avremmo messo tre anni, ma adesso avremo la prima scelta e la numero 19 e ci sono buone possibilità di evitare la lotteria almeno per i prossimi anni".

15,6% DI POSSIBILITà — Dan Gilbert e il resto dell'entourage dei Cavs – tutti ben riconoscibili per il papillon rosso che indossavano – hanno festeggiato una vittoria che è arrivata nonostante avessero solo il 15,6% delle probabilità, dopo aver chiuso la regular season con il terzo peggior record della Nba (24-58). Quando vinsero la lotteria nel 2011, i Cavs avevano l'ottava probabilità più alta: "Vorrei dedicare questo risultato a tutti i tifosi di Cleveland, che negli ultimi tre anni non hanno mai fatto mancare il loro sostegno – ha dichiarato Dan Gilbert -. Giusto Nick?” "Sì, ed è una bellissima sensazione", ha ammesso Nick Gilbert,che dalla nascita è affetto da neurofibromatosi, una malattia che colpisce le cellule nervose e causa la crescita di tumori in ogni parte del corpo e in qualsiasi momento.

MAGIC — Ai Magic non sono servite la presenza sul palco di Pat Williams, che in passato ha vinto quattro lotterie, e il 25% di probabilità per assicurarsi la prima scelta: il club con le probabilità più alte non vince la lotteria dal 2004, quando Orlando vinse per la terza volta con Williams in rappresentanza e scelse Dwight Howard nel draft. I Magic non partecipavano al sorteggio dal 2006: "Nel corso degli anni le nostre esperienze in lotteria sono sempre state molto positive: ci eravamo presentati per vincere, per questo quando è stata sorteggiata Cleveland eravamo molto sorpresi – ha spiegato Williams -. Avevamo probabilità e percentuali più alte, ma penso che Dio abbia voluto aiutare Nick Gilbert e Cleveland".

BOBCATS — Ai Bobcats non è servito riappropriarsi del tradizionale nome Hornets per cambiare il loro destino: Charlotte esce sconfitta dal sorteggio per il secondo anno consecutivo. Solo poche ore prima il proprietario del club, Michael Jordan, aveva manifestato l'intenzione di recuperare la denominazione originaria della franchigia, ma i Bobcats sono scivolati dalla seconda alla quarta posizione. Lo scorso anno Charlotte aveva le più alte probabilità di vincere la lotteria dopo aver chiuso la regular season con il peggior record nella storia della Nba, ma poi finì alla numero 2: il sorteggio stabilisce i primi tre club, mentre le altre 14 franchigie chiudono in ordine inverso rispetto al record ottenuto in regular season.

LE ALTRE — Phoenix sceglierà alla numero 5, poi sarà il turno di New Orleans, Sacramento, Detroit, Minnesota, Portland, Philadelphia, Oklahoma City, Dallas e Utah. I Thunder hanno acquisito i diritti sulla scelta dei Raptors come contropartita di una trade precedente, visto che Toronto non ha chiuso nelle prime tre posizioni della lotteria: a rappresentare i Raptors sul palco c'era Bryan Colangelo, che come annunciato dal club resterà a Toronto come presidente ma sarà affiancato da un general manager.

I PROSPETTI — Le guardie Ben McLemore di Kansas e Trey Burke di Michigan, miglior giocatore della Ncaa di quest'anno, e l'ala Otto Porter Jr. di Georgetown sono considerati tra i giocatori più interessanti che si presenteranno al draft: la situazione si preannuncia molto incerta e anche quest'anno – se fosse stato eleggibile – la prima scelta avrebbe potuto essere un giocatore in uscita dal liceo e nella fattispecie Andrew Wiggins, che il prossimo anno giocherà a Kansas: ma i limiti di età, che richiedono ai giocatori di avere almeno 19 anni e di aver trascorso almeno un anno al college, non cambieranno almeno fin quando l'associazione giocatori non avrà un nuovo presidente per sostituire Billy Hunter, che è stato escluso. L'associazione vorrebbe che il limite di età fosse abbassato o eliminato, mentre la Nba sembra interessata ad aumentarlo a 20 anni: è una questione secondaria che si trascina dal 2011, durante le trattative per il nuovo contratto collettivo, e che le parti hanno ancora intenzione di discutere.