Sacramento, quanti progressi
Ma la strada è ancora lunga

Thomas Robinson, 21 anni, 5a scelta al draft 2012. US Presswire

È un’estate di progressi per i Kings, se si esclude il problema dei pochissimi passi in avanti nella scelta di una sede permanente per la franchigia. Almeno il roster si muove a piccoli passi verso un futuro stabile: il draft è andato molto bene e l’ala grande Thomas Robinson, quinta scelta assoluta, promette di formare una coppia di lunghi con DeMarcus Cousins per i prossimi otto o dieci anni. Anche il mercato dei free agent è andato bene: nonostante l’assenza di un colpo a sensazione che non sarebbe comunque arrivato, l’importante acquisto di Aaron Brooks permette ai Kings di assicurarsi il playmaker puro, affidabile ed esperto di cui avevano bisogno. Tutto è andato come realisticamente ci si attendeva: forse Sacramento non scalerà delle posizioni in classifica e in questa fase di precampionato è facile indicare l’ultimo posto nella Pacific Division come massimo traguardo, ma le possibilità di cogliere dei successi importanti sono aumentate rispetto alla fine della stagione 2011-12 e questo vale sicuramente qualcosa.

DOV'ERANO I KINGS — Da dove cominciamo? Nella scorsa stagione il coach, Paul Westphal, è stato esonerato dopo sette partite. Il nuovo playmaker, Jimmer Fredette - che stava faticosamente cercando di trasformarsi da realizzatore a distributore di gioco senza aver partecipato a una Summer League o a un vero e proprio training camp – ha avuto delle difficoltà. Il vecchio playmaker, Tyreke Evans, è stato spostato nella posizione di ala piccola. Fuori dal campo, l’apparente accordo per la costruzione di un’arena, che avrebbe permesso alla squadra di rimanere in città, è saltato quando i proprietari dei Kings si sono chiamati fuori. Quella di Sacramento resta una dirigenza in cerca di stabilità, in qualsiasi modo. La crescita del roster è stata troppo lenta per una tifoseria che vuole tornare ad innamorarsi: ultimamente la società e lo staff tecnico hanno offerto pochissimi motivi per sperare.

DOVE SONO ADESSO — Le decisioni del draft (Robinson) e del mercato dei free agent (Brooks) hanno permesso di mettere a segno dei colpi importanti nelle posizioni di ala grande e di playmaker, dove c’era bisogno di migliorare. Nel secondo caso si tratta comunque di un duro colpo al progetto, intrapreso solo un anno fa, di assegnare a Fredette, decima scelta nel draft, il ruolo di playmaker del futuro. Adesso Fredette inizierà il training camp da terzo della lista, dietro a Brooks e a Isaiah Thomas, con qualche possibilità di ottenere un minutaggio più elevato da guardia, se comincerà a segnare. L’atletico Robinson e il velocissimo Brooks si adatteranno benissimo al gioco offensivo in contropiede che Keith Smart ha enfatizzato da quando ha sostituito Westphal: entrambi dovranno correre ed entrambi – persino Robinson che è un’ala grande- dovranno portare palla. I Kings sono soddisfatti di quello che ha fatto vedere finora l’ex stella di Kansas e sono convinti di poter costruire la fase offensiva intorno al loro rookie, che potrà giocare dentro-fuori nella metà campo avversaria. Il rinnovo di Jason Thompson è importante per dare profondità sotto canestro e James Johnson avrà l’opportunità di assicurare lo stesso impatto dopo il suo acquisto in una trade con Toronto.

L'OSTACOLO PIù DURO — I Kings non difendono, per questo non riescono nemmeno ad avvicinarsi ai playoff. Normalmente non c’è nemmeno bisogno di sottolinearlo, ma è particolarmente rilevante per una squadra che nella scorsa stagione ha chiuso al trentesimo posto per tiri concessi, al trentesimo posto per canestri concessi e al ventinovesimo posto nei rimbalzi difensivi. Una volta i Kings giocavano rapidamente per nascondere le loro carenze in fase difensiva, ma prima o poi dovranno cominciare a impegnarsi per cercare di fermare la palla.

DOVE ANDRANNO — Con poche fiches preziose al tavolo delle trattative, senza la volontà di rinunciare a una prima scelta nel draft del 2013 per assicurarsi un giocatore esperto e senza alcun segnale di un movimento sismico sul mercato dei free agent, i Kings sono almeno a due regular season di distanza dai playoff. Anche in futuro dovranno sperare in un aiuto dal resto della conference, in un momento in cui altre squadre che sono a un passo dai playoff stanno facendo progressi. Ma Sacramento è pronta – o ha dei buoni motivi per sperare di esserlo presto – in almeno quattro ruoli del quintetto base: Brooks nella posizione di playmaker, Marcus Thornton come guardia tiratrice, Robinson come ala grande e Cousins, che può avanzare la sua candidatura per un posto all’All Star Game, nella posizione di centro. I Kings hanno molti giocatori nel ruolo di ala piccola e adesso cercheranno di capire se Evans può giocare in quella posizione per un’intera stagione. È un buon inizio: il problema è che i Kings sono ancora dietro a gran parte delle loro rivali nella corsa ai playoff, nonostante abbiano il vantaggio della giovane età. Non riescono a segnare, non stoppano e non prendono rimbalzi in fase difensiva e risentono della mancanza di valori intangibili come la leadership e la stabilità della guida tecnica: per questo hanno bisogno di qualcosa che sia molto più di un inizio.