Aldridge-Blazers, anno zero
"Per noi è un nuovo inizio"

LaMarcus Aldridge, 27 anni, seconda scelta assoluta dietro Bargnani al draft 2006. US Presswire

LaMarcus Aldridge sta vivendo un nuovo inizio con la sua vecchia squadra: in realtà non ha mai lasciato Portland, ma questa stagione è decisamente diversa per l’ala. "Nuovi acquisti, nuovi giocatori, nuovo spogliatoio, nuovo allenatore – ha spiegato Aldridge -. È tutto nuovo". Ovviamente solo il tempo dirà se è un fatto positivo o meno: i Blazers hanno chiuso la scorsa stagione con un record di 28-38 e sono rimasti fuori dai playoff per la prima volta dopo quattro anni. La società ha esonerato il tecnico Nate McMillan e ha lasciato partire alcuni dei giocatori più esperti, scegliendo di ricostruire intorno a Aldridge e all'esterno Nicolas Batum. Il 27enne Aldridge si appresta a cominciare la sua settima stagione con i Blazers: in carriera ha una media di 17.8 punti e 7.5 rimbalzi a partita, ma lo scorso anno ha chiuso con 21.7 punti, 8 rimbalzi e 2.4 assist a partita, tirando con una percentuale del 51.2% (massimo in carriera) e ottenendo la convocazione per il suo primo All Star Game.

nuovo inizio — Si potrebbero fare dei paragoni tra la stagione che sta per iniziare e l’annata da rookie di Aldridge nel 2006, quando Portland stava cercando di ripartire dopo il periodo dei Jail Blazers in cui la franchigia era nota soprattutto per i suoi problemi con la legge. Ma l’ala di 211 cm è convinto che quest’anno ci siano alcune differenze: "La prima stagione a Portland è stata molto più difficile per me. La squadra stava cercando di rifarsi un’immagine, dopo aver vinto appena 21 partite nella precedente regular season. Era tutto molto diverso rispetto alla situazione attuale: adesso abbiamo degli ottimi giocatori, sicuramente migliori rispetto al passato". Molti dei compagni di squadra di Aldridge nelle stagioni precedenti sono andati via: Gerald Wallace e Marcus Camby, due membri del quintetto base dei Blazers, sono stati ceduti. Brandon Roy si era ritirato, ma quest’anno ha deciso di rientrare con Minnesota. Il centro Joel Przybilla, che era free agent, ha firmato con Milwaukee. Durante l’estate sono nati i nuovi Blazers: è iniziato tutto con l’assunzione del general manager Neil Olshey, ai Clippers nelle ultime nove stagioni. Olshey si è messo subito al lavoro in vista del draft Nba ed è riuscito a portare a casa le guardie Damian Lillard e Will Barton, oltre al centro Meyers Leonard, uscendo anche vincitore dalla partita a scacchi con Minnesota per trattenere Batum, che era restricted free agent. L’altra mossa interna dei Blazers è stata la scelta di Terry Stotts come nuovo coach: nelle ultime quattro stagioni il tecnico, che ha collezionato un record di 115-168 sulle panchine di Atlanta e Milwaukee, ha lavorato come assistente a Dallas vincendo un titolo Nba (2011). L’arrivo di Stotts ha spinto Aldridge a modificare il suo stile di gioco: "Sono entusiasta del modo in cui giochiamo: in fase offensiva dovremo prenderci qualche tiro in sospensione in più e in estate ho svolto un lavoro specifico da questo punto di vista. Sono impaziente di mettere in mostra i miei miglioramenti".

il play e l'ala — Durante l’estate Aldridge si è sottoposto in via precauzionale a un intervento chirurgico a causa di una leggera lacerazione cartilaginea all’anca destra: LaMarcus era uno dei candidati a un posto nella nazionale olimpica statunitense, ma a causa della riabilitazione non è riuscito a trovare spazio nella squadra che ha conquistato la medaglia d’oro a Londra. Adesso Aldridge è pienamente recuperato e a settembre si è allenato nell’impianto dei Blazers, a Tualatin, anche per conoscere meglio i suoi nuovi compagni di squadra – in particolare Lillard, con il quale LaMarcus lavorerà a stretto contatto il prossimo anno. Olshey ha definito Damian il playmaker del futuro dei Blazers: nella scorsa annata a Weber State Lillard, scelts numero 6 al draft, ha chiuso con una media di 24.5 punti, 5 rimbalzi e 4 assist. Il rookie ha destato una grande impressione durante la Summer League, in cui ha viaggiato a 26.5 punti, 5.3 assist e 4 rimbalzi in quattro partite, e nelle prime tre gare di preseason ha messo insieme 16.3 punti e 5 assist. "Ci sono molti talenti giovani in questa squadra che hanno il potenziale per diventare molto forti. È stato molto importante per me conoscere di persona Damian e iniziare a giocare con lui – ha dichiarato Aldridge -. Spero di trovare al più presto un’intesa". Lillard ha spiegato: "Non credo servirà molto tempo per capirci, perché non sono un giocatore che ha problemi a passare la palla e non lo è nemmeno LaMarcus. L’importante è essere disposti ad aiutarci a vicenda in modo semplice, senza forzare la situazione e senza pretendere che vada tutto in un certo modo. Da parte mia non avrò problemi a passare la palla a un All Star come LaMarcus". Aldridge comunque non si fa troppe illusioni sul valore di Portland versione 2012-13: "Ci saranno sicuramente degli alti e bassi, come è normale che sia per una squadra giovane. Ricordo che durante la mia prima stagione magari vincevamo una partita, poi ne perdevamo tre o quattro: non dico che ci attende un’annata negativa, ma in qualche circostanza sarà molto difficile".