Miami, lucida l'anello!
OKC sprofonda, è 3-1

Mario Chalmers, uomo chiave di Miami in gara 4. Afp

Le 48 ore più lunghe della vita di LeBron James. Sono quelle che lo separano dal primo titolo Nba, dopo la vittoria di Miami in gara-4 (104-98), arrivata nelle battute conclusive grazie ai canestri di Mario Chalmers, eroe inaspettato con 12 punti nell’ultimo periodo, e quelli di Wade, proprio mentre King James era in panchina, con un crampo al quadricipite della gamba destra che inizialmente aveva fatto temere il peggio. Ma dopo qualche massaggio, il Prescelto rientrava, pur zoppicante, e metteva la storica (e stoica) tripla del sorpasso Heat (97-94 a -2’50”), prima di cedere nuovamente al dolore. Oklahoma City ora si trova sotto 3-1, deficit che nessuna squadra nella storia della finali con l’attuale format (2-3-2) è mai riuscita a recuperare (nessuna è mai neppure arrivata a gara-7).

meno palle per durant — I Thunder hanno sprecato la straordinaria prova di Russell Westbrook, autore di 43 punti, 13 nei primi 6’ del quarto periodo, che erano serviti a ricucire il gap di 7 punti scavato da Miami. Con il play che ha preso 32 tiri, era ovvio che a Durant arrivassero meno palloni, e il suo quarto periodo (6 punti con 2/3 al tiro) non ha di conseguenza inciso sul risultato finale. OKC era partita alla grande, per la prima volta nella serie, volando addirittura a +17 (33-16) nel primo quarto, con gli Heat che non difendevano. Quando la pressione sulla palla tornava a farsi sentire, Miami rientrava immediatamente in partita grazie a un 16-0 con 8 punti (due triple) di Norris Cole, 3 di James Jones e 2 di Chalmers.

Russell Westbrook schiaccia: per lui 43 punti. Afp

i gregari decidono — La differenza l’hanno fatta proprio i gregari: i Thunder hanno avuto poco o nulla dal loro supporting cast (nessun giocatore in doppia cifra oltre a Westbrook e Durant), con un Harden inguardabile (4/20 nelle ultime due gare) lasciato troppo a lungo in campo da Brooks, mentre “gli altri” di Miami hanno messo a referto 40 punti oltre ai 54 dei Big Three. Negli ultimi 1’43” OKC non ha più segnato, mentre gli Heat hanno avuto 5 punti da Chalmers, peraltro pessimo in avvio di partita. I suoi due liberi a 13” dalla fine mettevano in ghiaccio partita e molto probabilmente serie per gli Heat. Quarantotto ore, lunghissime. Ormai c’è solo quello tra LeBron e il suo primo titolo.

Miami: James 26 (9/16 da due, 1/4 da tre, 9 rimbalzi, 12 assist), Chalmers 25 (6/6 da due, 3/9 da tre), Wade 25 (6/16 da due, 2/3 da tre).
Oklahoma City: Westbrook 43 (20/29 da due, 0/3 da tre, 7 rimbalzi, 5 assist), Durant 28 (8/14 da due, 1/5 da tre, 2 rimbalzi, 3 assist), Harden 8 (1/5 da due, 1/5 da tre, 10 rimbalzi, 2 assist).

LE PAGELLE — Queste le pagelle di gara 4

MIAMI

Chalmers 9 - Quando inizi male come ha fatto l’ex stella di Kansas, non è facile trovare la forza di reagire. Poi un quarto periodo così, davvero senza paura, in una finale Nba, è da standing ovation.
Wade 7 - Sbaglia ancora qualche tiro di troppo, ma assieme a LeBron è l’anima di una squadra che non vuol saperne di perdere. Mette i due punti del +5 a -2’18”.
James 8 - Sfiora la tripla doppia, gli manca solo un rimbalzo negatogli dai crampi. Il canestro da tre al rientro dopo il passaggio in panchina che ha fatto tremare l’AA Arena, di pura volontà, passerà alla storia.
Battier 7 - Stavolta non incide in attacco (1/4 da 3, 4 punti), ma difende alla grandissima su Durant per gran parte della partita.
Bosh 6.5 - Tredici punti e 9 rimbalzi, una solida presenza in mezzo all’area.
Haslem 6 - Un rimbalzo d’attacco fondamentale nel finale.
Jones 6 - Gioca 22’, qualcosa di buono in attacco, molto meno in difesa.
Cole 7 - Sono le sue due triple a dare il là alla rimonta Heat (da -17 a -11) nel primo tempo.

OKLAHOMA CITY

Westbrook 9 - Una delle migliori prestazioni mai viste in una finale: 43 punti, 7 rimbalzi, 5 assist. Peccato solo per quel fallo sciocco a 13” dalla fine sul -3 con meno di 5” sul cronometro dei 24.
Sefolosha 6 - Un “palo” sulla tripla del possibile pareggio a -1’05” dalla fine.
Durant 7 - Difficile dargli colpe nel finale con così pochi palloni da giocare, ma qualche tiro in sospensione di troppo pesa parecchio, quando avrebbe fatto meglio ad attaccare il canestro.
Ibaka 6.5 - Gioca 27’, chiude con 4 punti, 7 rimbalzi, 1 stoppata.
Perkins 5 - Solo 18’ senza incidere (4 punti e 3 rimbalzi).
Harden 4 - Un disastro, il punto debole dei Thunder in queste finali: 36’ (troppi) , 5 falli, 4 perse, 2 canestri.
Collison 7 - Superlativo nel primo quarto, poi troppo a lungo in panchina.
Fisher 5 - Un contropiede gestito malissimo nel finale costa caro a Oklahoma City: solo 1 recupero con 2 falli e 0/1 al tiro in 22’.