Finale col botto. La regular season 2012-13 si chiude con il supplementare tra Lakers e Houston che assegna ai Lakers trascinati da Pau Gasol il 7° posto a Ovest. Ecco tutti gli accoppiamenti della postseason. Eastern Conference: Miami-Milwaukee, New York-Boston, Indiana-Atlanta, Brooklyn-Chicago. Western Conference: Oklahoma City-Houston, San Antonio-Lakers, Denver-Golden State, Clippers-Memphis. Serie al meglio delle 7 partite, prima sfida New York-Boston sabato alle 21 ora italiana.

L’esultanza di Pau Gasol e Dwight Howard. Usa Today

Los Angeles Lakers-Houston 99-95 d.t.s.
I Lakers (45-37) regalano ai tifosi dello Staples Center un finale di regular season davvero emozionante. La compagine di LA, infatti, trova il modo di vincere contro Houston (45-37) una partita dai connotati per certi versi surreali e riesce a catturare la settima posizione nella Western Conference, evitando così lo scontro proibitivo con i Thunder. Dwight Howard e compagni così affronteranno al primo turno i San Antonio Spurs. Dopo un brutto primo tempo per la compagine californiana, nel quale Harden fa il bello e il cattivo tempo, Gasol e compagni tornano in carreggiata nella ripresa. L’ex Thunder nel secondo tempo fatica in attacco e i Lakers rientrano in partita per poi passare a condurre a metà dell’ultimo quarto. I liberi di Meeks a 16’’ dalla fine regalano a LA il +3 ma proprio allo scadere Parsons trova la tripla impossibile che gela lo Staples Center. Houston sembra perdere il possesso del pallone che rimbalza impazzito dappertutto, alla fine lo ritrova Parsons che da distanza siderale trascina il match al supplementare con una conclusione contro le leggi della fisica. Sembra l‘ennesimo segnale di una stagione davvero sfortunata per i Lakers, invece la truppa di Mike D’Antoni tira fuori il carattere e riesce ad avere la meglio nel supplementare grazie a una difesa aggressiva e ai canestri di Meeks e Howard.
Los Angeles Lakers: Blake 24 (2/8, 4/12), Gasol 17, Jamison, Howard 16. Rimbalzi: Gasol 20, Howard 18. Assist: Gasol 11.
Houston: Harden 30 (4/12, 4/13), Parsons 23. Rimbalzi: Asik 12, Smith 10. Assist: Lin 8.

Portland-Golden State 88-99
Stephen Curry non si lascia sfuggire l’occasione di scrivere il suo nome nel libro della storia della Nba. La guardia dei Warriors (47-35), infatti, stabilisce, con 272 triple, il nuovo record per canestri dalla lunga distanza in una stagione, superando il primato di Ray Allen (269). I Warriors con le triple di Curry e la produzione di Klay Thompson, superano i Blazers (33-49) e si guadagnano la sfida con i Nuggets, ottenendo la testa di serie numero sei nella Western Conference. I padroni di casa non fanno sconti e giocano la loro partita, guidati da un super LaMarcus Aldridge (30 punti e 21 rimbalzi). Golden State però cambia marcia nella seconda metà dell’ultimo quarto e portano a casa il successo.
Portland: Aldridge 30 (12/23), Lillard 21, Barton 15. Rimbalzi: Aldridge 21. Assist: Maynor 6.
Golden State: Thompson 24 (4/12, 5/7), Lee 20, Curry 15. Rimbalzi: Barnes, Lee 10. Assist: Jack, Curry 5.

Memphis-Utah 86-70
I Jazz (43-39) non mettono pressione ai Lakers offrendo loro il biglietto per la postseason prima ancora della palla a due tra la squadra di LA e Houston. Utah gioca senza intensità a  Memphis (56-26) e dopo un primo tempo così così crolla nella ripresa sotto i colpo di un solidissimo Zach Randolph. Il solo Al Jefferson, unico giocatore in maglia Jazz che va a referto in doppia cifra, non basta a Utah che perde contatto con i padroni di casa nel terzo quarto segnando, nella frazione, solamente 13 punti. I Grizzlies non ricevono regali dai Kings, sconfitti dai Clippers, Memphis così chiude al quinto posto della Western Conference.
Memphis: Randolph 25 (10/20). Rimbalzi: Randolph 19. Assist: Conley 5.
Utah: Jefferson 22 (8/19). Rimbalzi: Jefferson 16, Favors 11. Assist: Favors, Williams 3.

Denver-Phoenix 118-98
Si chiude nel modo migliore una stagione ricca di successi per i Nuggets. Certo la terza posizione nella Western Conference, conquistata grazie al comodo successo sui Suns, non attenua la delusione per il maledetto infortunio di Danilo Gallinari. Denver così al primo turno se la vedrà con Golden State, un avversario comunque decisamente pericoloso. Contro Phoenix contribuiscono un po’ tutti, visto che i Nuggets mettono ben sette giocatori a referto in doppia cifra. La squadra di casa parte alla grande e, grazie alla produzione della coppia Iguodala-Chandler, prende il controllo delle operazioni  già a metà del primo quarto, arrivando al vantaggio in doppia cifra. Denver continua a premere sull’acceleratore e incanala il match sui binari preferiti dalla truppa di George Karl, arrivando all’intervallo avanti di 26 punti. Nella ripresa la compagine del Colorado controlla senza problemi la reazione di Phoenix.
Denver: Chandler 21 (6/9, 2/5), Iguodala 20. Rimbalzi: Randolph 14, Mozgov 10. Assist: Lawson 7.
Phoenix: Scola 17 (6/18). Rimbalzi: Scola 11. Assist: Marshall 14.

Dallas-New Orleans 99-87
I Mavericks (41-41) fanno il loro dovere fino alla fine, centrano il successo contro gli Hornets (27-55) , e nonostante le delusioni in serie di questo campionato, quantomeno evitano l’onta del record negativo, chiudendo la stagione con 41 vittorie e altrettante sconfitte. In una classica partita di fine stagione New Orleans sonnecchia per buona parte del match poi torna sotto all’inizio dell’ultimo quarto. Ci pensa però un ottimo Darren Collison a dare il la al parziale di 18-4 che porta i Mavericks a +20 e in pratica chiude i giochi.
Dallas: Collison 25 (9/13, 1/2), Nowitzki 16, Marion 15. Rimbalzi: Nowitzki 9. Assist: Collison, Carter, Nowitzki 4
New Orleans: Gordon, Aminu 16. Rimbalzi: Aminu 20, Lopez 13. Assist: Roberts 6.

Toronto Raptors – Boston Celtics 114-90
Col lutto sulle maglie, i Celtics (41-40) scendono in campo per la prima volta dopo l'attentato della maratona e la gara annullata contro Indiana. Con la mente già alla serie playoff contro New York: Terry e Garnett restano a riposo, e anche Pierce neanche mette piede in campo nel secondo tempo. Toronto (34-48) finisce in crescendo, vincendo 7 delle ultime 8 partite di stagione, la quinta di fila (più lunga striscia della stagione eguagliata) contro squadre da playoff. Decisivo il 57.1% da tre dei canadesi, con 4/6 di Gay (anche 9 rimbalzi) e 3/3 di DeRozan, ancora trascinanti con 43 punti in coppia; bene anche Valanciunas (18+7), e Fields dalla panchina (8+11). I Raptors scappano con un 10-0 a metà secondo quarto per allungare intorno alla doppia cifra, poi con un 13-0 a inizio ripresa tutto segnato o fatto segnare da Lowry toccano il 72-51 dopo 3' dal riposo, fino al 107-74 con Anderson a metà del quarto periodo. Bradley (24') è l'unico titolare impiegato per più di 18' da Rivers: Boston chiude la regular season perdendo 11 delle ultime 16 gare.
Toronto: DeRozan 24 (5/10, 3/3, 5/5 tl), Gay 19, Valanciunas 18, Anderson 16. Rimbalzi: Fields 11. Assist: Lowry 8.
Boston: Crawford 16 (4/8, 2/6, 2/2 tl), Williams 12, Pierce e Bradley 11. Rimbalzi: Crawford e Green 6. Assist: Crawford e Williams 5.

Brooklyn Nets – Detroit Pistons 103-99
Tornata ai playoff dopo sei anni, Brooklyn (49-33) troverà al primo turno Chicago, con cui ha perso tre volte in stagione. I Nets ci arrivano dopo aver vinto sei delle ultime sette partite stagionali, l'ultima contro Detroit (29-53) che invece per il quarto anno di fila resta fuori dai playoff. Brooklyn tiene in campo per 21' i suoi Big Three Lopez (comunque 5 rimbalzi d'attacco), Johnson e Williams. Scappa con un 13-0 a cavallo dei primi due quarti firmato da Wallace, aprendo sul 31-18 un secondo periodo in cui toccherà anche il +16. Arrivati sul 75-54 a metà del terzo periodo, i padroni di casa sono ancora a +15 a 3'51'' dalla fine prima di subire l'11-0 di chiusura di partita dei Pistons, che entrano sul -4 nell'ultimo minuto ma qui a 38'' dalla fine Teletovic stoppa Middleton e poi Knight sbaglia due triple negli ultimi 8 secondi: chiuderà con 3/14 complessivo al tiro. Per Detroit bene solo Bynum, 23 punti con 10 tiri ma anche 6 perse (e 5 Monroe, 23 di squadra per entrambe): giornata da 1/13 da tre. I Pistons avevano vinto le ultime quattro gare.
Brooklyn: Lopez 20 (7/15, 6/6 tl), Blatche 15, Humphries 11, Johnson 10. Rimbalzi: Evans 11. Assist: Williams 6.
Detroit: Bynum 23 (7/8, 0/2, 9/11 tl), Drummond 13, Monroe 12, Stuckey 11, Middleton 10. Rimbalzi: Monroe 12. Assist: Knight 5.

New York Knicks – Atlanta Hawks 98-92
Per la prima volta dai tempi di Bernard King nel 1985, un giocatore dei Knicks (54-28) chiude da capocannoniere Nba. Carmelo Anthony, che finisce con 28.7 punti di media, strappa il titolo a Durant, che lo aveva vinto negli ultimi tre anni, ma non giocando nell'ultima gara rinuncia alla difesa dello scettro. Non lo fa neanche Melo, e poi lui Chandler, Smith, Felron, Kidd Martin e Camby. E dall'altra parte anche Atlanta (44-38) tiene a riposo tutti i titolari (Horford, Smith, Teague, Harris e Korver) disinteressandosi del piazzamento finale: gli Hawks chiudono al sesto posto, dietro a Chicago, e al primo turno playoff sfideranno Indiana. I Knicks, che invece troveranno Boston, perdono nel primo quarto Prigioni per una distorsione alla caviglia destra che lo tiene in dubbio per l'inizio della postseason. Era l'unico titolare di una rotazione a sette che ha visto dominare Copeland, con 33 punti, e brillare anche Shumpert (18 con 8 assist) e l'ex sassarese e pesarese White (20 con 3 recuperi), mentre perfino Barron chiude in doppia doppia con 18 rimbalzi (6 in attacco). Dalla panchina però è arrivato solo un 2/19 complessivo, di cui 1/11 in 29' del debuttante Quentin Richardson appena firmato. Atlanta è tradita dal 2/21 da tre, di cui 0/6 di Stevenson che chiude con 1/11 complessivo: gli Hawks vanno sotto con un 10-0 firmato da Copeland a cavallo del riposo per il 51-39, con l'allungo casalingo con White e Shumpert per il +15, ribadito poi con un 17-2 in quasi cinque minuti. Scossi alla vigilia dall'annuncio del secondo ritiro di Rasheed Wallace, i Knicks chiudono col successo numero 16 negli ultimi 18 incontri la loro miglior stagione da 16 anni a questa parte.
New York: Copeland 33 (13/25, 1/4, 4/8 tl), White 20, Shumpert 18, Barron 11. Rimbalzi: Barron 18. Assist: Shumpert 8.
Atlanta: Scott 23 (10/22, 3/3 tl), Jenkins 20, Mack 14, Johnson 12, Jones 11. Rimbalzi: Scott 14. Assist: Mack 4.

Charlotte Bobcats – Cleveland Cavaliers 105-98
L'ultima notte di stagione riserva anche la sfida tra due delle tre peggiori squadre Nba. Vincendo, e chiudendo così con tre vittorie di fila, Charlotte (21-61) lascia la palma di peggiore a Orlando 20-61. McRoberts chiude con 6/6 e 8 rimbalzi anche se l'uomo partita è Kemba Walker, nonostante le 5 perse e i 10 tiri sbagliati, ma spesso impossibili. Però è lui a segnare 8 punti, con una tripla e 5/6 ai liberi, nel 10-2 di metà quarto periodo per il 95-86 dell'allungo decisivo a 3' dalla fine. Quando Waiters (16 punti dalla panchina) con 6 punti da qui alla fine ricuce fino al 101-98 a 15'', i tiri liberi della staffa sono ancora di Walker, che se la cava anche in difesa su Irving, limitato nella ripresa eppure capace di chiudere a 24 punti e 10 assist: è lui a sbagliare le ultime due triple che chiudono la serata dei Cavs con la sconfitta numero 16 nelle ultime 18 gare di stagione. I Bobcats, che chiudono con 29/53 da due, erano scappati 46-22 prima di metà secondo quarto con un break di 21-6, quasi pareggiato però prima del riposo dal 25-6 con Zeller, Irving ed Ellington degli ospiti, che mettono anche la testa avanti nel quarto periodo prima del break firmato Walker. Per Charlotte bene anche Kidd-Gilchrist, con 11 punti (5/7), 8 rimbalzi e 4 assist, mentre Henderson chiude la regular season con 24 gare di fila in doppia cifra.
Charlotte: Walker 24 (3/9, 3/7, 9/12 tl), McRoberts 20, Henderson 15, Kidd-Gilchrist 11. Rimbalzi: McRoberts e Kidd-Gilchrist 8. Assist: Walker 7.
Cleveland: Irving 24 (7/11, 2/9, 4/4 tl), Waiters 16, Ellington e Gee 13. Rimbalzi: Thompson 10. Assist: Irving 10.

Miami Heat – Orlando Magic 105-93
L'alfa e l'omega della Nba nel “derby” della Florida. Miami (66-16) chiude con il successo numero 37 nelle ultime 39 gare una stagione sopra l'80% di vittorie, come sole altre 13 squadre nella storia, e finendo con un record interno di 37-4. Orlando (20-62) invece termina la stagione ufficialmente come peggior squadra della lega, con la sconfitta numero 16 nelle ultime 18 partite, la numero 49 su 57. Con James fuori per motivi personali e Bosh di cui si decide il riposo solo poco prima della palla a due (al suo posto Howard alla gara numero 900 in carriera da titolare), Wade decide di esserci per fare l'ultima prova generale prima dei playoff, dopo i problemi al ginocchio delle ultime due settimane, e al riposo ha già segnato 17 dei suoi 21 punti. Arriva alla postseason nel migliore dei modi Norris Cole, 41' anche con 0/4 da tre, ma saldo al timone della squadra, a guidare in particolare il parziale di 11-3 a fine terzo quarto con Andersen (4 stoppate, come Battier) e Allen per entrare in doppia cifra di margine nell'ultimo quarto. E' l'inizio del 24-9 suggellato a metà quarto periodo sul 98-80 da una delle triple di Miller, che chiude con sei tiri da oltre l'arco, e con tre Lewis, in una giornata anche da 30/49 da due per i campioni in carica. Orlando rovina una giornata da 60.3% da due con il 2/14 dalla lunga distanza e l'11/25 ai liberi. Accanto ai 20 punti (9/13) con 13 rimbalzi di Vucevic e 19 con 8 rimbalzi di Harris, sotto la regia di Udrih (13 punti e 14 assist), i Magic danno 27 minuti a Doron Lamb, che chiude con 1/6 al tiro e 4 rimbalzi. Gli Heat si preparano al primo turno playoff con Milwaukee, i Magic hanno il 25% di possibilità di ottenere in lotteria la prima scelta assoluta al prossimo draft.
Miami: Wade 21 (9/15, 3/8 tl), Miller 21 (1/1, 6/9, 1/1 tl), Lewis 16, Howard 12, Allen 10. Rimbalzi: Andersen e Lewis 8. Assist: Wade 10.
Orlando: Vucevic 20 (9/13, 2/3 tl), Harris 19, Udrih 13, Nicholson 12, Moore 11, Harkless 10. Rimbalzi: Vucevic 13. Assist: Udrih 14.

Indiana Pacers – Philadelphia 76ers 95-105
Indiana (49-32) chiude con le note basse un eccellente stagione che vale il terzo posto a Est, pur avendola affrontata interamente o quasi senza la stella designata Granger. Dopo la gara annullata di Boston e ormai fuori dalla lotta per il secondo posto, i Pacers decidono di tenere a riposo in vista dei playoff con Atlanta i titolari Hill, George, West e Hibbert, terminando la regular season con 5 sconfitte nelle ultime 6 gare giocate. Dall'altra parte Phila (33-49) permette a Doug Collins di chiudere la sua esperienza sulla panchina dei Sixers con la terza vittoria in quattro gare. Restano in campo solo 4 minuti Hawes e 9 Jrue Holiday, 21 Thaddeus Young: tra le riserve bene la coppia di lunghi Allen (11 punti e 11 rimbalzi)-Moultrie (14 punti e 12 rimbalzi) oltre a un Dorell Wright da 23 punti con 4 triple e 5 assist. I Pacers sono in una giornata da 6/26 da tre, di cui 6/12 del solo Gerald Green che è il migliore di Indiana, in una giornata da 17/27 ai liberi e 16 perse, in cui le seconde linee non si distinguono particolarmente. Phila fa sua la partita sin dall'11-0 di avvio, poi con un nuovo break di 16-4 allunga fino al 28-51 di metà secondo periodo e infine sul massimo vantaggio di 40-66, prima del rientro dei padroni di casa sotto la doppia cifra di margine solo nel garbage time del quarto periodo. E' anche la prima partita Nba in cui si trovano di fronte due coppie di fratelli (gli Holiday per i Sixers e gli Hansbrough per i Pacers).
Indiana: Green 34 (8/11, 6/12, 0/1 tl), Stephenson e Pendergraph 12, B.Hansbrough 11, T.Hansbrough 10. Rimbalzi: T.Hansbrough 9. Assist: Stephenson 6.
Philadelphia: Wright 23 (4/9, 4/8, 3/3 tl), Turner 16, Wilkins 15, Moultrie 14, Allen 11, T.Young 10. Rimbalzi: Moultrie 12. Assist: Wright e Turner 5.

San Antonio Spurs – Minnesota Timberwolves 95-108
Serve un'inutile ultima giornata di regular season per permettere a Minnesota (31-51) di interrompere una striscia negativa con San Antonio (58-24) che durava da 16 partite. Già certi del secondo posto a Ovest, gli Spurs – pure al completo – hanno tirato i remi in barca con un misero secondo tempo da 34 punti. In attesa di sfidare i Lakers al primo turno dei playoff, gli Spurs chiudono la regular season con quattro sconfitte nelle ultime cinque gare, 8 su 13, e nuovi dubbi sulla propria consistenza difensiva. Contro i Wolves dipende anche dallo scarso equilibrio di un attacco che chiude col 41.8% al tiro e 18 perse, di cui 5 di Duncan che pure chiude con 17 punti e 14 rimbalzi. Lui e Parker resteranno a riposo nel quarto periodo, mentre Ginobili chiude con 12 minuti, 1/4 al tiro, 2 assist e 2 perse. Già scivolata sul -6 sul finire di terzo quarto, la squadra di Popovich scende 84-97 a 6'43'' dalla fine sotto un 7-0 firmato da Cunningham, Barea e Budinger (trascinante nel finale), non più recuperato fino al severo -16 nel finale. Senza Pekovic, i Wolves hanno un'interessante partita da Stiemsma, solo in parte fotografata dai 12 punti, con 8 rimbalzi e 5 recuperi a fianco di un Derrick Williams da 21 punti. Alla giornata ospite da 41.4% da tre partecipa anche Rubio con tre triple. Ma adesso per Minnesota ci sono le vacanze. In casa Spurs, mancato esordio per Tracy McGrady, firmato nelle ultime ore.
San Antonio: Duncan 17 (5/11, 7/7 tl), Neal 17 (3/6, 3/6, 2/2 tl), Parker 15, Blair 10. Rimbalzi: Duncan 14. Assist: Parker 8.
Minnesota: Williams 21 (5/11, 2/4, 5/6 tl), Budinger 15, Rubio e Stiemsma 12, Cunningham e Barea 10. Rilmbalzi: Stiemsma 9. Assist: Ridnour 6.

Oklahoma City Thunder – Milwaukee Bucks 89-95
Oklahoma City (60-22) e Milwaukee (38-44) entrano ai playoff con una gara in controtendenza rispetto al recente passato. I Thunder cadono dopo aver vinto sette delle ultime otto partite, decidendo di tenere a riposo Kevin Durant (cui mancavano 70 punti per raggiungere Anthony come top scorer della stagione), ma anche Perkins, Martin e Collison, tenendo in campo solo 8 minuti Ibaka e 7 Sefolosha e Westbrook (che così tiene aperta la più lunga serie attiva di gare consecutive in Nba, 394). Nella prova generale contro la prima squadra a Ovest, in attesa di sfidare adesso gli Heat primi a Est, i Bucks si rialzano dopo aver perso 7 delle ultime 8 partite con il massimo in carriera di Henson, che chiude con 28 punti, 11/19 al tiro e 16 rimbalzi di cui 8 in attacco, nel giorno in cui Boylan tiene a riposo Sanders e Ilyasova (polso) e dà solo 11' di campo a Ellis (1/3). Riprende le redini della squadra Jennings, Ayon porta 8 punti e 12 rimbalzi dalla panchina, ma sono appunto Henson, Smith e Redick a costruire il 9-0 in tre minuti della fuga decisiva 74-86 a metà quarto periodo approfittando degli errori di Fisher (17 minuti in campo) e di Lamb, che chiude con 13 punti e 6/21 al tiro. Finisce con 0/6 da tre, così come Reggie Jackson comunque migliore dei suoi, in una giornata da 3/21 complessivo e 1/19 dalla panchina da oltre l'arco per i Thunder. Al posto di Perkins è titolare un Thabeet da 4 punti e 8 rimbalzi (4 in attacco) in 21'. Al posto di Durant gioca 39' Perry Jones, chiudendo con 14 punti, 7/15 al tiro e 9 rimbalzi. Adesso Oklahoma City è attesa al primo turno dall'incrocio con i Rockets dell'ex Harden.
Oklahoma City: Jackson 23 (8/12, 0/6, 7/7 tl), Jones 14, Lamb 13. Rimbalzi: Jones 9. Assist: Jackson 5.
Milwaukee: Henson 28 (11/19, 6/8 tl), Jennings 17, Dunleavy 14, Redick 12. Rimbalzi: Henson 16. Assist: Smith 5.

Sacramento Kings – Los Angeles Clippers 108-112
In quella che potrebbe anche essere stata l’ultima gara Nba a Sacramento, i Clippers (56-26) chiudono col settimo successo di fila che non basta per riacciuffare il terzo posto di Denver ma è utile a chiudere con la quarta piazza a Ovest al pari di Memphis: i californiani avranno così il fattore campo contro i Grizzlies, battuti tre volte su quattro in stagione. A firmare il successo, determinante a fini di classifica, sono due triple nel finale con cui Crawford cancella la rimonta casalinga: i Kings (28-54) erano rientrati dal -11 di inizio quarto periodo aggrappandosi alle triple di Thornton prima per il -6, poi per il -3, infine per il -2, trovando con Patterson a 2’31’’ dalla fine il canestro da tre del vantaggio 98-97. Qui arrivano due delle sei triple della serata di Crawford che ribaltano il match sul 98-103, con in mezzo un errore da sotto di Cousins che pure con 6 punti di fila tiene Sacramento aggrappata al match sul -3 nell’ultimo minuto. A chiudere i giochi però sono due canestri di fila di un Griffin da 1/8 e 4 perse fin lì, oltre a Billups dalla lunetta: i suoi 4 tiri liberi chiudono così una positiva giornata da 17 punti in 19’ alla sua seconda gara dopo il rientro. Segna anche tre triple, come Butler, in una giornata da 12/24 da tre dei Clippers, guidati in regia dai 25 punti con 11 assist del “solito” Paul. Incisivo anche nel finale, un DeMarcus Cousins da massimo stagionale di 36 punti e massimo in carriera di 22 rimbalzi non basta ai Kings (senza Evans), che chiudono con l’ottava sconfitta in nove partite.
Sacramento: Cousins 36 (14/24, 8/11 tl), Thornton 21, Outlaw 17, Thomas 15. Rimbalzi: Cousins 22. Assist: Thomas 10.
LA Clippers: Paul 25 (11/17, 0/3, 3/5 tl), Crawford 24, Billups 17, Barnes 12, Butler 11. Rimbalzi: Jordan 10. Assist: Paul 11.