Nba, morto Jerry Buss, proprietario dei Lakers dal 1979

Jerry Buss fradicio di champagne festeggia il titolo del 1987. Ap

Jerry Buss ha vinto tante battaglie da timoniere dei Lakers, ma quella contro il cancro l'ha persa alle 5.55 del mattino ora di Los Angeles (le 14.55 in Italia). A 80 anni, l'uomo che dal 1979 ha trasformato i gialloviola in un affare di famiglia e consolidato il loro ruolo di squadra di riferimento della Nba, il Dr. Buss se n'è andato in silenzio a Los Angeles, in quel Cedars-Sinai Medical Center in cui era ricoverato da venerdì come malato terminale di cancro, contro cui da 18 mesi aveva ingaggiato una lunga battaglia.

Jerry Buss nel 1980, al suo primo successo con i Lakers: alla sua sinistra Magic Johnson. Ap

10 anelli per un mito — Nato povero a Salt Lake City, Utah, nel 1933, e diventato ricco grazie agli investimenti immobiliari, Buss si era comprato i Lakers nel 1979, pagandoli 67,5 milioni di dollari in un pacchetto che comprendeva anche la franchigia Nhl L.A. Kings, il Forum e un ranch. Uno dei suoi primi atti è stato quello di assicurarsi che i Lakers scegliessero come prima scelta al draft l'allora 19enne Magic Johnson. E da lì è cominciata la leggenda: 5 titoli nell'era dello Showtime (uno al suo primo anno da proprietario), altri 5 con Phil Jackson al timone, Kobe Bryant e Shaquille O'Neal (nei primi tre) in campo. "Ho cercato di creare un'immagine Lakers, un'identità ben precisa - raccontava con orgoglio il Dr. Buss, dal 2010 membro della Hall of Fame -. Voglio dire, i Lakers sono Hollywood". Per lui i Lakers sono sempre stati un affare di famiglia, ma negli ultimi tempi, a causa del cancro, aveva ceduto gran parte dei poteri decisionali ai figli Jim e Jeanie (la compagna di Phil Jackson). Ma il Dr. Buss aveva comunque avuto un ruolo nella scelta di Mike D'Antoni come successore dell'esonerato Mike Brown. Era entrato in ospedale venerdì, consapevole del fatto che non ne sarebbe più uscito, anche se sulla malattia ha mantenuto il più stretto riserbo. E subito aveva ricevuto la visita dei campioni che a lui devono parte della loro fama. "Penso a lei Dr. Buss, vorrei vederla presto" era il messaggio che gli aveva fatto arrivare Shaquille O'Neal.

Buss con Kobe Bryant e Derek Fisher celebra il titolo del 2010, il suo ultimo da proprietario. Ap

kobe: "gli devo tutto" — "Per la mia carriera Jerry Buss ha significato tutto - raccontava Kobe Bryant -. Mi ha scelto direttamente dalla high school a 17 anni e ha sempre creduto in me. Ha contribuito ad aumentare l'importanza di questo sport con lo showtime. La rivalità tra Boston e Lakers ha raggiunto anche me, quando ero in Italia a 6 anni. Si è dedicato alla squadra, portandola dove dovrebbe essere. la sua eredità è incommensurabile".

shaq: "un mentore" — "Sono profondamente rattristato dalla scomparsa del grande Jerry Buss - ha scritto Shaquille O'Neal su Twitter -. Era un grande amico, un mentore e aveva un'incredibile fiuto per gli affari. Grazie per otto anni incredibili".

il comunicato — La famiglia Buss ha affidato ad un comunicato il ricordo del padre: "Non solo abbiamo perso il nostro amato padre, ma anche un uomo amato nella nostra comunità e una persona rispettata nel mondo del basket. Il desiderio di nostro padre è quello che i Lakers rimangano nella famiglia Buss: i Lakers sono stati anche la nostra vita e onoreremo la sua volontà, facendo di tutto per continuare a dare quello che ha dato lui".

il ricordo — "L'Nba ha perso un proprietario visionario la cui influenza su questa lega è incalcolabile e sarà sentita per molti decenni. Ma più importante, abbiamo perso un caro e stimato amico" ha detto il commissioner David Stern. Buss era un precursore, un pioniere. I Lakers, l'Nba e tutto il mondo dello sport ora lo piangono.