Ben McLemore al turo. Ap

Finalmente Ben McLemore: la guardia di Sacramento si sblocca dopo due partite e mette a tacere le prime critiche. L'ex Kansas è anche il capofila di una giornata, la quinta della Summer League di Las Vegas, dove si sono messi in luce diversi rookie, dalla conferma McCollum a due tarde prime scelte dal potenziale intrigante come Snell e Goodwin. Da stasera via al 1° turno del tabellone, con gli spareggi delle squadre classificate tra l'11° e il 22° posto.

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BEN McLEMORE (SACRAMENTO) — Gli airball della sera precedente sono già un ricordo: contro Toronto la scelta n° 7 dell'ultimo draft anziché forzare, attende che la gara lo metta in ritmo: parte con una schiacciata in contropiede a fine 2° quarto, poi sprigiona il suo talento con una ripresa da 22 punti col 70% al tiro ed un percorso netto dalla lunetta. Letale sugli scarichi, bravo quando ha spazio a buttarsi dentro, chiude con 26 punti anche se per i Kings arriva la terza sconfitta.

CJ McCOLLUM (PORTLAND) — Dopo i 22 punti a Phoenix, ne segna 27 contro Chicago: con più attenzioni su di lui da parte della difesa dei Bulls, è bravo a sfruttare le proprie doti principali (ball-handling e cambio di velocità) per guadagnare falli, chiudendo con 10/13 dalla lunetta. Segna anche la tripla che vale l'overtime a 10” dalla fine, ma i Trail Blazers perderanno comunque. Bellissimo però il suo duello col dirimpettaio Marquis Teague, 25 punti.

TONY SNELL (CHICAGO) & ARCHIE GOODWIN (PHOENIX) — Tony Snell il nuovo Kawhi Leonard? Il paragone è venuto più o meno in mente a tutti, vuoi anche solo per le treccine e il modo di stare in campo. Ma i due, tra l'altro compagni di liceo, si somigliano davvero: la tarda prima scelta dei Bulls (14 punti, 6 rimbalzi e 4 assist contro Portland) è un esterno atletico, difensore, capace di leggere il gioco, entrando nelle pieghe della partita anche in attacco, grazie a tecnica e tiro in costante evoluzione. Con i suoi 18 anni, Goodwin è il rookie più giovane fra quelli presenti a Las Vegas: ha taglia e atletismo, specie dovesse giocare anche da point guard come ha fatto saltuariamente, e contro Memphis ha segnato 22 punti in 26' (13 nel solo primo quarto) mostrando anche di avere il tiro da fuori (3/3), nonostante il suo meglio lo dia attaccando il ferro.

Jan Vesely in palleggio. Usa Today

JAN VESELY (WASHINGTON) — Sam Cassell l'aveva pungolato, e il ceco ha risposto col primo acuto della sua Summer League, segnando 18 punti in 21' contro i Nuggets, con 9/11 dal campo. L'ex Partizan rimane però a metà strada del proprio potenziale: non creando dal palleggio, ha bisogno di essere innescato, sui giochi a due o in transizione. Contro Denver ha fatto notare importanti progressi nel modo di stare in campo e nel farsi trovare dai compagni, punendo col “nuovo” piazzato su cui ha lavorato in estate. Ora gli servono fiducia e continuità.

JOSH AKOGNON (DALLAS) — Altra gara da 20 punti contro la selezione della D-League per il playmaker nigeriano, che dopo tre gare dei Mavericks è il leader per punti segnati (19.3). Capace di crearsi il tiro nonostante la piccola taglia grazie a velocità e braccia lunghe, è migliorato nella gestione del gioco (1 sola persa in tre gare) e nel coinvolgere i compagni, pur se il playmaking rimane un suo limite assieme alla scarsa attitudine difensiva, dove tende a prendersi troppi rischi. Saprà ritagliarsi un ruolo da specialista dietro a Calderon e Monta Ellis?